Vertigine

Razzismo e odio, morti e feriti a Firenze


 Ne ha ammazzati due e feriti altri tre prima di piantarsi la pistola in bocca e fare fuoco. Ha sfogato rabbia e frustrazione contro quelli che considerava nemici, “i negri”. La civile Firenze si è scoperta improvvisamente violenta. Un caso isolato, sia chiaro, che poteva accadere in ogni altra città ma non può bastare questa certezza a dare sollievo. Il killer, Gianluca Casseri, 50 anni, della provincia di Pistoia, da poche settimane trasferito a Firenze, è uscito di casa ieri mattina con la sua pistola. Si è diretto al mercato di piazza Dalmazia, uno dei più popolari e frequentati della città. Ha parcheggiato l’auto, e si è fatto strada in mezzo ai banchi e alla folla di mezzogiorno. Ha puntato dritto a un gruppetto di senegalesi e ha cominciato a sparare come un tiro al piccione. Due sono morti, un terzo è rimasto ferito. Poi, è risalito in auto e se n’è andato. Terrore, urla, pianti: qualcuno non ha perso il controllo e ha fotografato il killer, altri lo hanno descritto alla polizia con dovizia di particolari, altri ancora sono rimasti muti, storditi da tanto sangue. Poche ore più tardi, alle tre, stessa scena: questa volta nel centralissimo mercato di San Lorenzo, a due passi dal duomo. La sparatoria fa due feriti, altri senegalesi. Ma c’è tanta polizia in giro e Casseri viene inseguito a piedi. Fa in tempo a scendere nel parcheggio sotterraneo dove ha lasciato la macchina, sale e capisce che non ha via di scampo. Si infila la pistola in bocca e si uccide. Finisce così la cronaca di morte, ma la tensione è alle stelle e un folto corteo di senegalesi marcia nelle vie del centro. Un corteo carico di rabbia, fermato dalla polizia schierata in assetto antisommossa. Firenze sembra un quartiere americano di ultimo ordine e invece le strade e le piazze sono quelle da cartolina, con i più bei monumenti del mondo. Gianluca Casseri era un estremista di destra, un intellettuale che aveva scritto un libro e impazzava sul web con il suo odio per “i negri”. Razzismo. Ogni cosa ha un suo nome e quel nome va usato. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino; senegalesi arriveranno da ogni parte d’Italia per rendere omaggio a quei poveri disgraziati senza colpa, la politica è come al solito litigiosa anche quando ci sono di mezzo due morti e tre feriti che rischiano la vita. Accuse da una parte e dall’altra, mentre sul web non mancano esaltazioni di un killer che qualcuno vorrebbe elevare a eroe. Anche questa è Italia!