Vertigine

Lucio, la tua voce illumini il cielo


 
el momento stesso in cui ti ho conosciuto, ti ho amato. Avevo 14 anni ai tempi di “Bugie” e ricordo che comprai il disco perché mi capitò di sentire alla radio “Soli io e te”. Fu un'emozione grande, capii in quel momento che stavo cambiando, che stavo crescendo e che avevo bisogno di qualcosa di più delle solite canzonette. Tutti continuavano a canticchiare “Se io fossi un angelo”, mentre io sapevo a memoria “Chissà se lo sai”. Cominciai il viaggio all'indietro nel tempo. Non mi bastava sapere che tu eri quello di “4/3/1943” o di “Futura” o di “Anna e Marco”. Volevo sapere tutto il resto. Ricordo di aver imparato a memoria, nel giro di poche ore, tutto l'album “1983” e subito dopo di aver preso una fittonata pazzesca per “Dalla”. Mi ricordo che costringevo tutti ad ascoltare le tue canzoni. E mi ricordo qualche anno più tardi che chiedevo in continuazione a Pier Luigi, di cui ero innamorata persa, di andare la sera a vedere il panorama della città e non scendere dalla macchina per godere ogni nota della tua musica.A Bologna ti ho incontrato una volta. Era inverno. Avevo preso il treno decisa a fare lo shopping di Natale a Bologna e passeggiavo per vetrine quando ti ho praticamente pestato un piede. Lo posso dire? Mi ha guardato mica tanto bene, io sono rimasta così di stucco che non ti ho chiesto neanche scusa. Proprio non mi uscivano le parole. E invece un paio di anni fa ero a casa quando un amico mi ha chiamato e mi ha detto: “Sono a tre passi dal tuo Lucio Dalla”. Eri alla messa del sabato pomeriggio, in questa città che hai sempre apprezzato e chissà per quale motivo. Sarei partita subito se non fosse stato che la telefonata è arrivata troppo tardi, a messa quasi finita e non sarei arrivata in tempo. Io di te ho amato ogni canzone, e anche quelle che mi sono sempre piaciute meno ho imparato col tempo ad amarle. Conservo ancora i biglietti dei tuoi concerti e guai a chi li tocca. E sotto la doccia, continuo a cantare "Il duemila, un gatto e il re", e qualche volta quel capolavoro di "Amore disperato" che hai inciso con Mina. Di te resta tanto, resta tutto. Canzoni che sono la storia di ognuno di noi e che nessuno mai potrà cancellare. Per fortuna. Grazie di esserci stato. E grazie per una canzone che è la più bella di tutte e che io ho sempre ascoltato al buio, a occhi chiusi, sognando non so che ma.. sognando. Adesso basta sangue ma non vedi Non stiamo nemmeno più in piedi...un po' di pietà Invece tu invece fumi con grande tranquillità Così sta a me che debbo parlare fidarmi di te Domani domani domani chi lo sa domani sarà Oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà io parlo e parlo solo per me Va bene io credo nell'amore l'amore che si muove dal cuore Che ti esce dalle mani che cammina sotto i tuoi piedi L'amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli Animali delle piante che sembra che ti sorridono anche quando ti chini per portarle via L'amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare L'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare Ok ok lo so che capisci ma sono io che non capisco cosa dici Troppo sangue qua e là sotto i cieli di lucide stelle Nei silenzi dell'immensità ma chissà se cambierà oh non so se in questo futuro nero buio Forse c'è qualcosa che ci cambierà Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà Oh ma oh il dolore che ci cambierà E dopo chi lo sa se ancora ci vedremo e dentro quale città Brutta fredda buia stretta o brutta come questa sotto un cielo senza pietà Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò In una sera buia sporca fredda Brutta come questa Forse ti chiamerò perché vedi Io credo che l'amore è l'amore che ci salverà Vedi io credo che l'amore è l'amore che ci salverà “Henna” - Lucio Dalla (da Henna 1994)