Vertigine

A pranzo con il vescovo


 Non mi era mai successo di pranzare con un vescovo. C'è sempre una prima volta. Un pranzo di lavoro durante il quale ho confermato molte sfaccettature che mi appartengono e che molto spesso nascondo senza ricordarmi dove. E quando le cerco perché mi servono, sistematicamente non le trovo. Oggi sono stata fortunata. Ci ho messo un po', ma poi la ricerca ha dato i risultati sperati. E soprattutto attesi dal mio direttore. Sarei una persona duttile, di fatto non lo sono mai. Mi adatto, quando ho voglia, a luogo, cose, persona, argomento. Sarei anche comunicativa, di fatto lo sono a volte. Sarei anche capace di ascoltare, di fatto lo faccio poche volte (ma non è colpa mia se solo poche volte mi capita di incontrare gente che valga la pena ascoltare). Sarei anche disponibile, di fatto lo sono raramente perché raramente conviene. Oggi, sono stata, nell'ordine: comunicativa, duttile, capace di ascoltare e disponibile. Una somma di condizioni che mi ha stupito. Per un fatto in particolare: sono stata sincera. Si vede che questo vescovo così ruspante che impreca contro il telefonino che squilla ("c'è sempre qualcuno che rompe quando non deve!!") e contro chi parla male di lui ("che me ne frega!!) mi ha fatto sembrare tutto più a portata di mano.