La travagliatissima elezione del nuovo presidente della Repubblica restituisce l'immagine del Paese. Un Paese alla sbando, litigioso, incapace di gestire il gestibile. Il Pd è allo sfascio, il Pdl gongola per una vittoria che non è sulla carta ma nei fatti, il Movimento 5 Stelle sta avvicindanso ai suoi obiettivi, tutti gli altri schieramenti si sentono più o meno (a torto o a ragione) forti. Difficile prevedere quante votazioni ci vorranno ancora prima di sapere chi sarà presidente della Repubblica per i prossimi sette anni. C'è da capire se il passo indietro di Bersani diventerà elemento di unione, oppure le spaccature continueranno. Giovanni Leone fu eletto presidente alla ventitreesima votazione. I partiti non riuscivano proprio a trovare un accordo. Carlo Azeglio Ciampi fu eletto al primo turno. In mezzo ci sta di tutto. Ma oggi c'è qualcosa che allora non c'era: la vita del Paese che lentamente (ma neanche troppo) si sta spegnendo.