Vertigine

Io, Luca, Martino e il suo talismano


Non credo a veggenti, maghi, fondi di caffè che predicono il futuro, linee della mano che indicano la strada: sono convinta sostenitrice dell’agnosticismo. Ieri sera ho cenato a casa di Luca e ho conosciuto Martino, un tipo strano che mi ha suscitato simpatia solo perché si chiama quasi come quel santo di Jorgensen. Ha cominciato a parlare di lettura delle carte, di possibilità di conoscere il futuro, di portafortuna e puttanate varie. Ognuno è libero di pensarla a modo suo, purtroppo la democrazia è anche questo. Ad un certo punto ha raccontato di aver comprato qualche giorno fa un talismano fabbricato apposta per lui in Svizzera e personale al punto tale che se lo cedesse ad altri si trasformerebbe in un oggetto di jella. Ho accompagnato Luca a preparare il caffè e naturalmente gli ho detto che non sono libera di sparire per qualche settimana che subito lo ritrovo in compagnia di – come direbbero i carabinieri – “ figuri strani”. Casa di Luca è molto bella, poi gli addobbi di Natale la rendono suggestiva, quasi magica, calda, accogliente. Insomma, il posto dove vorrei abitare se non ci fosse Luca, per l’appunto. Caro amico ma due palle certe sere. Ha un solo difetto: all’ingresso ha uno strano gradino che si vede e non si vede, ma io che quella casa la conosco bene potrei passarci anche al buio che lo salterei a pie’ pari senza difficoltà. Non è lo stesso per Martino. Che al momento di andar via, fiero del suo talismano in tasca, è inciampato e si è spaccato un labbro. La serata è finita al pronto soccorso, con due punti di sutura e un occhio pesto. E menomale che c’aveva il talismano. O forse, il talismano glielo avevano prestato?Naturalmente non poteva finire che con una sonora litigata con Luca che si è indispettito tantissimo per la mia risata, giuro assolutamente contenuta. Mon Dieu!!