Vertigine

Colpo di fulmine


 Io proprio non lo so perché il presidente si è "innamorato" di me. Resterà per sempre un mistero. Non è una questione di autosottovalutazione, ma tanta è la sorpresa che non so spiegarmelo. Sono al centro, da settimane ormai, di una guerra tra bande: da una parte il presidente e il suo entourage, dall'altra il vicepresidente e i suoi. Io, per il ruolo che ricopro, rappresento il motivo del contendere: il vicepresidente determinato a farmi fuori, il presidente pronto a difendermi senza se e senza ma. Mi dice che la mia professionalità è un valore aggiunto che deve essere preservato, mi dice che si sente molto in sintonia con me, mi dice che gli sono piaciuta dal primo momento che m'ha visto di sfuggita, mi dice che ho sempre un sorriso per lui anche quando non lo merita, mi dice che sono l'unica che ancora non gli ha chiesto un favore (e mai glielo chiederò), mi dice che lavoro e non creo problemi. Io sono così, gli vorrei dire. Io sono questa. Non sempre, per la verità. Ma è che tu mi piaci, gli vorrei dire. E allora certi atteggiamenti sono spontanei. Così come mi viene spontaneo ignorare letteralmente il vicepresidente. Non sono una partigiana a busta paga, questa volta davvero è una coincidenza fortunata. E il presidente mi piace a prescindere, e lo avrei trovato interessante anche se non mi avesse difesa. Magari antipatico, ma decisamente interessante.