vespil

Delle cicale ci cale, ci cale!


 la cicala  (libera traduzione della parodia di Jean Anouilh) La cicala avea cantatoe soldoni guadagnato, nei locali, casinò, per cui piena si trovò di quattrini:  a destra e a manca alle poste e pure in banca. Una volpe andò a trovare, poiché voleva piazzare il gruzzolo guadagnato con un margine adeguato. La volpe diede un'occhiata alla cicala, truccata; molto fard,tante moine tutta vezzi ed occhiatine. Questa qui me la cucino, pensò, proprio per benino!“Saluto la grande artistache lo spettator conquistacon le grandi prestazioni:ormai le vostre canzonihanno conquistato il mondoquant’è largo, quant’è tondo!Il malloppo mi lasciateE non vi preoccupate;penso io agli investimentied ai grandi rendimenti….”La cicala, di rimando:“Cara volpe, sta scherzando,il mondo non è dei fessie voglio grossi interessi;qual è il tasso praticato?Voglio che venga aumentato!Una raccomandazione faccio,che si presti al poveraccio;con la crisi che dilagaproprio lui per primo paga….E tenete ben in mente,che da tempo ci ho un serpente,molto furbo e navigatoche mi serve da avvocato!”La volpe, sorpresa alquanto, ora va a lezion di canto…. Aug 01, 2014.