Creato da veuve_cliquot il 10/01/2011

La Specola

"Non mi piace la via che conduce qui e là. Non bevo alla fonte verso cui tutti s'intruppano. Detesto ciò che é comune, popolare e senza regole" Callimaco

 

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INVIDIA

Post n°119 pubblicato il 22 Febbraio 2012 da veuve_cliquot

T. Gericault: L'invidia

 

Il giorno della pubblicazione dei redditi dei ministri del nostro governo, il sito che li pubblicava è rimasto bloccato per l’eccessivo numero di accessi in poche ore. Che il reddito dei nostri ministri interessasse a così tanta gente, c’era da aspettarselo, ma le ragioni per questa curiosità, sinceramente, non le capisco. Dal tipo di lavoro o di incarichi che avevano prima di diventare ministri, credo che nessuno pensasse guadagnassero poche migliaia di euro al mese. Invece per me la notizia più eccezionale è stato scoprire quanto guadagna il ministro della giustizia. E ho provato una grande ammirazione per questa persona: che un avvocato DONNA riuscisse a guadagnare così tanto vuol dire che è un bravissimo avvocato (o bravissima avvocatessa?).

Invidia e ammirazione, i due piatti della stessa bilancia. O si invidia o si ammira. Io ho sempre avuto una certa propensione ad ammirare chi ritenevo migliore di me, ma mi rendo conto che è molto più facile invidiare che non ammirare. La religione cattolica ha messo l’invidia tra i vizi capitali, eppure è l’unico vizio che non dà piacere, che si ritorce verso chi lo prova. Per gli psicologi, più che un vizio è un tentativo di autodifesa del proprio essere quando esso viene minacciato dal confronto con gli altri. Se la conoscenza di se stessi deriva dal confronto con gli altri, l’invidia è quel meccanismo di difesa che protegge quando vedi che gli altri sono migliori di te, che hanno avuto più successo, più fortuna, più di ciò che tu non hai avuto. Non hai avuto o non sei riuscito ad ottenere con le tue forze? Ma questa domanda è dura da affrontare e allora è meglio invidiare che riconoscersi incapaci: si cerca in tal modo di salvaguardare se stessi demolendo l’altro.

E in un mondo dove uguaglianza e successo sono i due parametri su cui si regge ormai la nostra società, ecco che l’invidia diventa un sentimento che non conosce classi sociali. Se ci è stato insegnato che siamo tutti uguali, perché l’altro ha più di me? E si invidiano le cose più assurde, dalla bellezza fisica (su cui né chi ce l’ha, né chi non ce l’ha, ha particolari meriti o colpe), alla famiglia in cui è si nasce (disgraziatamente non possiamo sceglierci i genitori), alla posizione sociale. Ma chi invidia pensa mai che colui che ha raggiunto quella posizione forse ha lottato e penato molto più di chi non l’ha raggiunta? Si dice spesso: quello è stato fortunato e lo si invidia per questa fortuna che è capitata a lui e non a noi. Ma dietro tante fortune, quanto impegno, lotta, abnegazione, sacrifici ci sono?

In un mondo che ha fatto dell’uguaglianza il proprio vessillo, il rendersi conto che non siamo tutti uguali ha degli effetti devastanti. E la fabbrica dei desideri che crea la pubblicità, fomenta l’invidia verso ciò che vediamo e noi non riusciamo a possedere, ma altri, sì

L’unica possibilità per combattere l’invidia è riuscire a fare autocritica, convincendoci che se non siamo diventati come colui che invidiamo, probabilmente non avevamo le sue stesse capacità o forse il nostro nastro di partenza era messo molto più indietro del loro. Rinuncia non come sconfitta ma come razionale accettazione dei propri limiti. Ma è un esercizio estremamente difficile in una società che pubblicizza solo il successo, la bellezza, la gioventù, il potere, dove non c’è limite ai desideri. E allora non ci resta altro che invidiare. Ma anche ammirare. Si può sempre scegliere, questa è la grande fortuna che hanno gli esseri umani, avere la possibilità di scegliere. Scegliere di invidiare continuando a soffrire, a rodersi dentro inutilmente oppure ammirare magari cercando di emulare chi si ammira?

 

 

Commenti al Post:
frmango
frmango il 23/02/12 alle 09:10 via WEB
Non tutti sono capaci di umiltà e consapevolezza di sè, l'invidia è uno dei nostri mali. Oggi poi l'invidia è per il successo denaro non certo per l'integrità di una persona. Le due cose non si escludono, ma bisogna riconoscere che spesso è difficile trovarle insieme.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 21:02 via WEB
E' vero, non si invidia certo la moralità, il senso dell'onore, l'integrità, l'educazione. Si invidiano le cose materiali, i soldi e tutto quello che i soldi possono permettere. :))
 
angiolhgt
angiolhgt il 23/02/12 alle 13:55 via WEB
l'invidia è un prodotto altamente tossico dell'anima, ma c'è da chiederci di quale tipo di anima? Di coloro che sono insicuri di sè ed inoltre si sentono presi di mira dal caso, vittime acritiche e complessate di un mondo che li circonda che è tutto brutto e cattivo. Sarà che sono abbastanza sicuro di me stesso da rasentare l'ipertrofia dell'io ma non provo questo tossico sentimento. Non mi cambierei con nessuno e nemmeno col me stesso di quando avevo vent'anni. (salvo che per qualche aspetto che non sto qui a sottolineare)
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 21:13 via WEB
L'invidia è un vizio capitale che non porta nulla a chi lo provo, se non sofferenza. Almeno la gola, la lussuria, l'ira, la superbia e gli altri, qualche "guadagno" personale lo danno, ma l'invidia non dà proprio nulla, è il più sterile di tutti. Eppure credo sia uno dei più "gettonati". Nietzsche dice che l'invidia sia frutto del cristianesimo, da quando cioé è nato il concetto di uguaglianza: se siamo tutti uguali perché un altro deve avere più di me? Ma penso che sia un vizio che nasce già nell'infanzia se si comincia a vedere che un genitore tratta meglio un fratello, se si hanno dei genitori che trasmettono ai figli questo sentimento perché essi stessi invidiano qualcuno. Se invece si pensasse a quanti stanno molto peggio di noi, forse proveremmo vergogna a invidiare chi sta meglio. Ma molti, invece di essere soddisfatti di ciò che hanno, si rodono dentro per avere ciò a cui non possono arrivare e così invidiano chi possiede queste cose. :))
 
roseilmare
roseilmare il 23/02/12 alle 15:37 via WEB
Come sempre il tuo post si presta a essere esaminato da più punti di vista. Se pure è vera, e in questo sono d’accordo con te, la premessa di fondo e cioè che tante persone non sanno riconoscere i propri limiti e quindi, per ciò stesso, non sono in grado di ammettere che ci sono persone più intelligenti, più capaci di loro e per questo motivo sono invidiose del loro successo professionale ed economico, è altrettanto vero che un reddito così elevato, com’ é quello della Severino, non appare giustificato dalla sola bravura professionale. Entrano in gioco altri fattori e mi riferisco alle conoscenze e agli agganci politici che procurano alla nostra avvocata clienti di un certo spessore economico patrimoniale. Molte cause sono vinte infatti anche grazie alle proprie conoscenze personali in alto loco e non dirmi che non ho ragione. Lo sai anche tu che succede così. Mi fa specie che colei che percepisce il reddito più elevato è proprio il Ministro della Giustizia in un Paese dove la Giustizia è un concetto astratto. E comunque per me i Politici guadagnano troppo e spesso a spese delle lacrime e del sangue di noi comuni mortali. Sarò invidiosa anch’io? Può darsi ma questo è il mio pensiero.
 
 
monatto69
monatto69 il 23/02/12 alle 15:54 via WEB
Roseilmare: concordo perfettamente, senza gli agganci che questi abusivi hanno non sarebbero mai diventati cosi'.... la signora comunque è anche un po' distratta...ha dimenticato di dichiarare una villa da 10milioni (!!!) di eurini......
 
   
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 21:42 via WEB
E a noi poveri mortali cosa interessa se la signora ha una villa da 10 milioni? Una persona che ne dichiara sette all'anno, credo se la possa ben permettere, non trovi? A me, sinceramente, di tutta questa "trasparenza" di quei signori proprio non interessa, è stata solo una bella trovata mediatica a cui abbiamo abboccatto come pesciolini, guardoni che vogliono guardare dal buco della serratura quelli che vivono a livelli a cui noi non possiamo arrivare. Ora che lo so, cosa ci ho guadagnato? Mi dà un po' dei suoi soldi? Trovo la Severino più antipatica o più simpatica? Lei tutti quiei soldi ce li ha e io no, cosa cambia? :))
 
     
monatto69
monatto69 il 11/03/12 alle 07:10 via WEB
meno di nulla SE paga tutte le tasse che devo pagare io, meno di nulla SE il denaro l'ha fatto senza intrallazzi e sotterfugi e paga le tasse come le pago io ........ sono i SE che preoccupano .
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 23/02/12 alle 19:48 via WEB
in certi casi ben circostanziati l'indignazione non solo è legittima ma anche doverosa..ma qui il tema è l'invidia, le parole hanno un senso, l'invidia non è quel sentimento nobile che si ribella alla ingiustizia e alla frode, che denuncia legittimamente il merito usurpato. Apparirò saccente ma meglio così che ipolessicale e oligosemantico.
 
   
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 21:52 via WEB
Hai ragione, una cosa è l'indignazione davanti a un'ingiustizia, un'altra è l'invidia. Si invidia ciò che non si può avere, ci si indigna davanti a ciò che riteniamo ingiusto...anche se spesso chi invidia ritiene ingiusto non possedere ciò che un altro possiede :))
 
     
angiolhgt
angiolhgt il 24/02/12 alle 22:39 via WEB
se l'invidioso,invece di invidiare, provasse a darsi da fare per superare l'altro o semplicemente emularlo? Ma è più comodo il sentimento passivo e corrosivo dell'invidia che spesso si manifesta con la cattiveria e la calunnia, così invidia e maldicenza vanno a braccetto.Quand'anche uno peggio di noi avesse più successo dovremmo rallegrarci perchè per giungere sin dove è arrivato ci è arrivato non grazie alle sue forze ma fortuna o frode ...mancò la fortuna non il valore...questa sì che è una lezione di virilità!!
 
     
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 25/02/12 alle 18:35 via WEB
Quando lessi quella frase nel cimitero italiano di El Alamein, pur con tutta la retorica che alcuni ci possono trovare, mi venne da piangere. E' un lato del carattere degli italiani: devono trovarsi davanti ai problemi per far uscire il loro lato migliore. Normalmente siamo superficiali, qualunquisti, menefreghisti, pressapochisti, furbetti, incivili, egoisti. Ma se non abbiamo vie di uscita sappiamo tirar fuori un altro carattere. O.K., sono uscita dall'argomento del post, ma condividendo la tua risposta, che altro potrei dire se non: sono d'accordo? :))
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 21:54 via WEB
Questa risposta è per Roseilmare (non riesco ancora a capire perché certe volte le risposte vanno a finire sotto un altro commento!). Io penso che la Severino possa aver avuto un "nastro di partenza" più avanzato di altri (in un'intervista alla Gruber diceva che la sua è una famiglia di giudici, quindi magari con possibilità di partenza più ampie), ma credo che anche con tutte le conoscenze e agganci politici, se sei una "ciofeca", sta certo che nessuno ti affida cause milionarie. Ho letto sui giornali che anche grandi società americane si sono rivolte a lei per cause in Italia e credo che questa gente non interessi molto se lei è figlia di papà, a loro interessa vincere la causa e lei gliel'avrà fatta vincere. Nelle professioni private credo che le conoscenze ti possano servire all'inizio, ma poi devi dimostrare di essere bravo: puoi essere un raccomandato di ferro anche del papa, ma se mi fai perdere la causa, non credo che ti continuerei a tenere come avvocato. :))
 
   
roseilmare
roseilmare il 25/02/12 alle 10:48 via WEB
Non ho mai provato invidia per nessuno e mai nemmeno ammirazione. Non so spiegarmene la ragione. E' così. E da quando ero bambina. Una mia pecca. Una delle tante. Detto questo, volevo solo dire che nessuno ha mai messo in dubbio la bravura della Severino. Ci mancherebbe. E poi è vissuta in un ambiente familiare che l'ha agevolata nella professione. Volevo solo dire che tante volte ci si rivolge agli avvocati che, non solo sono bravi, ma anche ben introdotti nell'ambiente. Così come quando vai in ospedale e ti rivolgi al primario:-)) Resta forte la mia antipatia per i politici di ogni ordine e grado e questo mi fa perdere obiettività. Buon w.e.
 
     
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 25/02/12 alle 18:26 via WEB
Non credo sia una pecca non provare ammirazione per nessuno benché l'ammirazione io lo ritengo un sentimento positivo, un sentimento che può spronare verso l'emulazione. Negli ospedali è sempre meglio "una via di mezzo": non troppo vecchi da essere antiquati e rincoglioniti, né troppo giovani da essere inesperti anche se riconosco ai giovani ancora la passione che forse dopo tanti anni chi è più vecchio ha ormai perso. L'antipatia per i politici invece credo sia un sentimento che condividi con la maggior parte degli italiani, me compresa! :))
 
Lolablu7
Lolablu7 il 23/02/12 alle 21:26 via WEB
Per fortuna non conosco l'invidia nè sono portata ad immaginare sempre losche manovre dietro la ricchezza. Coltivo, invece, molto volentieri l'ammirazione per chi riesce a mettere a frutto le proprie capacità onestamente e per merito. Ho paura dell'invidia, perchè, come credo nelle influenze benefiche di noi esseri umani così credo nelle forze malefiche, argomento che meriterebbe approfondimento per evitare fraintendimenti. L'invidioso cova odio destinato a crescere, ha un animo malato che mi spaventa. Allontano immediatamente da me soggetti del genere ma, purtroppo, spesso l'invidia si nasconde dietro il sorriso. Parlo così perchè sono stata e sono una donna invidiata per svariati motivi. Post bellissimo! :-))
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 22:05 via WEB
In questo ti somiglio molto, non so se deriva dall'educazione che ho avuto, dall'esempio dei miei genitori che non ho mai visto avere invidia verso nessuno (mia madre, con un forte sentimento religioso anche se non era una "baciapile", mi diceva spesso di ringraziare Dio per quello che ci aveva dato e proprio per questo bisognava aiutare chi aveva meno di noi e non guardare chi aveva di più). E con questi insegnamenti sono cresciuta, facendo diventare spesso ammirazione quello che sarebbe potuto diventare invidia. E forse proprio chi non invidia gli altri, alla fine è invidiato, probabilmente perché non pensa a ciò che hanno gli altri, ma solo a cercare di andare avanti con le proprie forze senza sprecarle in inutili sforzi astiosi. Grazie!!!! :))
 
   
Lolablu7
Lolablu7 il 26/02/12 alle 15:46 via WEB
"Andare avanti con le mie forze" è stata una regola di vita, per me. Sarà, forse, anche per il mio orgoglio che non riesco e non voglio chiedere niente a nessuno. pur conoscendo l'umiltà, all'occorrenza. Mi piace appoggiarmi a qualcuno che mi vuole bene e che è pronto ad aiutarmi solo per quello che sono. Non è facile trovare simili spalle; generalmenta la spalla sono io. Io ho avuto ed ho come esempio una grande donna: mia madre.Rimasta vedova a trentanove anni, ha portato avanti tre di noi sempre a testa alta. Diverse e, per certi versi incompatibili, ci vogliamo molto bene e ci ammiriamo a vicenda. :-)
 
     
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 27/02/12 alle 18:00 via WEB
Credo che gli esempi dati dalle figure parentali siano fondamentali per la formazione del carattere, sia in senso positivo che negativo. E un buon rapporto con la propria madre, l'essere amati dal lei e amarla a nostra volta credo sia una delle cose migliori che la "fortuna" ci può regalare. :))
 
J_SEE_YOU
J_SEE_YOU il 24/02/12 alle 16:03 via WEB
...invidia,in generale non mi appartiene...per quanto riguarda la denuncia dei redditi dei dirigenti : rabbia,sconcerto,indignazione,stupore,rassegnazione e ...:)
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 24/02/12 alle 22:15 via WEB
E' giusto indignarsi davanti a certi stipendi pubblici quando c'è gente che vive con meno di mille euro al mese. Non si riesce a capire cosa venga pagato con tutti questi soldi, non c'è rapporto fra il lavoro che viene fatto e lo stipendio con cui viene pagato. Sono questi stipendi pubblici (che paghiamo noi) che indignano. Ma se una persona con un lavoro privato, o con un'azienda che funziona guadagna molto, sinceramente la cosa non mi indigna, vuol dire che è bravo. Ma che un capo della polizia o i nostri onorevoli guadagnino tutti quei soldi, direi che è uno spreco enorme di danaro pubblico e questo sì che fa indignare! Ma ora che lo sappiamo cosa cambia? Ci terremo la nostra indignazione e continueremo ad eleggere semnpre le stesse persone che si guardano bene dal provare vergogna a prendere tutti quei soldi per non fare quasi nulla. :))
 
   
J_SEE_YOU
J_SEE_YOU il 28/02/12 alle 18:24 via WEB
...una volta avevo fatto una proposta ,per le elezioni imminenti,scegliamo un pincopallo qualsiasi,se sconosciuto meglio e diamogli tutti i ns. voti...tanto peggio di così...poi sono per al massimo due legislature e tutti a casa...cacchio sempre loro lì seduti? ...poi voglio che gli amministratori pubblici paghino per i lavori fatti male e fuori tempo massimo...se non sbaglio a torino chi aveva fatto rispormiare dei soldi per l'immondizia e migliorando il servizio l'abbiano poi defenestrato ...
 
avvbia
avvbia il 25/02/12 alle 18:58 via WEB
Un post di GRANDE RESPIRO cara. dove si dovreebe dire molto . ma x adesso mi limito all'essenziale 1 l'invidia:brutta cosa,sentimento x mn deteriore, che ti fa rodere il fegato,compiere speso gesti o atti immorali ,ti frustra ecc. come vedi io spero e credo di esserne immune 2 neppure ammiro lei o chi ha TROPPI soldi. perchè ,alla fine fa del male alla società nel senso che, se paragoni la ricchezza ad una torta. non è giusto chi troppo e chi niente(anche se lei,e lo ha detto,pag le tasse..)3 molto danaro alla fine o non è guadagnato onestamente oppure crea quella invidia sociale che è peggio della indivuduale 4 meglio una società senza GRANDI RICCHI e senza grandi poveri.meglio! 5 infine io non parametro le persone a seconda delle loro grandi richezze..anzi..... 6ciao ciao e buona domenica!! gino
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 27/02/12 alle 18:07 via WEB
Il tuo commento non fa una grinza, ma la nostra società non è così. Bellissimo che le ricchezze siano suddivise fra tutti ma in fondo è un'utopia. Allora preferisco che sia il merito e non la furbizia o la nascita che facciano la selezione. E' giusto non parametrare le persone in base alle loro ricchezze, ma rendere merito al guadagno attraverso il lavoro, sì. In questo forse ho una visione più protestante che non cattolica, ma trovo giusto che chi è bravo guadagni di più. Il livellamento dell'uguaglianza che livella verso il basso e non verso l'altro serve solo a reprimere gli spiriti migliori senza elevare i peggiori, :))
 
Danny_Sinclair
Danny_Sinclair il 25/02/12 alle 23:43 via WEB
..."Scegliere di invidiare continuando a soffrire, a rodersi dentro inutilmente oppure ammirare magari cercando di emulare chi si ammira?"....
Si, credo sia questo il nocciolo della questione e che sia la cosa più difficile da fare e più difficile da accettare ...
Ti leggo sempre con interesse. Un saluto
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 27/02/12 alle 18:10 via WEB
Credo che nella vita ci sia sempre una possibilità di scelta. Se non l'avessimo saremmo animali guidati unicamente dall'istinto. Forse per alcuni la scelta è più difficile, implica più fatica e sacrificio, però questa possibilità c'è. Grazie! :))
 
Vince198
Vince198 il 26/02/12 alle 08:24 via WEB
Posto molto interessante e ben congengato! Personalmente ho, per così dire, "digerito" da tempo e superato questo stadio: non invidio questa gente straboccante di euro perchè provo, invece, ad entrare nella loro anima e credo che in quel campo non abbia niente da invidiare. Se vedo, ad es., un c****** come Lapo che va in giro con una ferrari 458 color mimentico per farsi notare ancor più delle "sciocchezze" che fa di tanto in tanto e dei suoi atteggiamenti istrionici, non lo invidio per niente, semmai dico che è un essere un pò originale, sui generis, tendente allo strampalato e, presumo, qualche volta strafatto (gli ritireranno mai la patente a uno così se lo prendono sul "fatto"? Risposta molto incerta..). Viste, anche, certe sue recenti avventurette a sfondo erotico e a base di sostanze "speciali" (secondo cronache di qualche tempo fa). Certo, può fare quel che vuole, ci mancherebbe altro, ma dall'erede di un uomo che ha creato un impero in campo autmobilistico (anche se ha avuto una vita privata, dicono certi "informati del gossip", alquanto movimentata), mi aspetterei ben altro..
Sarà che le mie tradizioni e gli insegnamenti da me ricevuti - pur non essendo io stesso immune da errori.. Tuttaltro! - sono differenti e che avevano animato la vita dei miei vecchi, ma se guardo a questa gente sempre in evidenza nei media, non provo alcuna invidia, semmai in alcuni casi li compatisco.
Ci sono, al mondo, persone con un'intelligenza e una capacità espressiva - anche se magari economicamente non sono all'apice - dalle quali desidero apprendere valori che diano un vero significato alla vita, piuttosto che uno pieno di soldi ma che di cervello ne ha veramente poco e vive, più che altro, di luce riflessa.
Ecco, per dirla in breve, preferisco guardare ai "soli", non certo alle "lune".. Ciao veuve_cliquot, buona domenica! ^__^
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 27/02/12 alle 18:24 via WEB
Certe persone, io né le invidio, né le ammiro, mi stanno assolutamente indifferenti anche se sono stracarichi di soldi. Non parto dall'idea che chiunque è stracarico di soldi debba essere ammirato. Ammiro chi si fa i soldi con idee geniali, come per esempio Bill Gates o Steve Jobs tanto per rimanere in tema, molto meno i giovani rampolli di certe famiglie (ho già scritto a questo proposito un post sul giovane Moratti) che sprecano sia i talenti che la fortuna ha dato loro, sia la loro stessa vita. Ma nel momento stesso che non mi stimolano ammirazione, automaticamente non mi stimolano nemmeno invidia. Ogni tanto penso cosa farei se avessi i loro soldi, questo sì, ma fondamentalmente non mi vengono in testa grandi desideri personali, quanto piuttosto la possibilità di aiutare qualche missionario o restaurare qualche monumento o fare qualche museo. Forse deriva proprio dalla mancanza di grandi desideri personali anche la mancanza di invidia, anche se forse parlo come persona che si può permettere di averne pochi. :))
 
   
Vince198
Vince198 il 28/02/12 alle 11:13 via WEB
Condivido il tuo dire, veuve_cliquot: personalmente guardo oltre questo stato particolare, questa che è pur sempre un'emozione, perchè parto sempre dall'idea che nessuno è perfetto, ergo desiderare di essere come quella persona, ha vantaggi e svantaggi. Preferisco, quindi, rimanere nel certo, cioè quel che sono perchè è mia convinzione che ho avuto dalla vita molto e devo sol che ringraziarla. Anche se in alcuni casi particolari ho sofferto, non poco.. Ciao, Vince ^___^
 
acetosella5
acetosella5 il 26/02/12 alle 08:59 via WEB
L'invidia la trovo un sentimento umiliante, per cui cerco sempre di essere lucida, nel giudizio sugli altri e di cercare di capire se sto diventandone vittima. A volte penso che infondo in fondo, anche quando cerco di esser spassionata, un po' agisca. Poi, la razionalità ha il sopravvento ed allora enumero ed analizzo tutte le qualità delle persone e i meriti ed alla fine penso di dare un giudizio equo. Ma forse, di pancia, il primissimo impulso è un po' quello dell'umiliante invidia.
 
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 27/02/12 alle 18:30 via WEB
Mi è piaciuta molto la disamina che fai dei "movimenti" interni che si hanno quando ci si trova al bivio tra ammirazione e invidia. E' molto umano quello che dici, l'invidia è un sentimento molto più facile e per non provarlo si deve far entrare in ballo la ragione, facendo uno sforzo maggiore che non abbandonarsi alla più facile invidia. Grazie! :))
 
bluewillow
bluewillow il 27/02/12 alle 21:09 via WEB
Non so se si tratta solo di invidia, forse il risentimento verso i lauti guadagni dei politici deriva anche dal fatto che la politica ha fatto molto male a questo paese. Certo, nel caso in questione si parla di persone che sono nel loro ruolo ufficiale da poco tempo, ma credo che sia difficile scindere, per l'opinione pubblica, il posto che ricoprono da quanto avvenuto in passato. Aleggia l'idea che se si guadagna tanto non è perché lo si è guadagnato, ma perché lo si è in qualche modo estorto con mezzi non leciti. Non sarà questo il caso, ma l'Italia non è il paese del merito, questo lo sappiamo tutti, quindi forse anche questo contribuisce ad alimentare risentimento. In un paese veramente meritocratico ci sarebbe solo ammirazione per chi raggiunge alti traguardi. In questo paese c'è spesso solo molto sospetto (e non sempre a torto). Comunque, interessante argomento.
 
complicemente1
complicemente1 il 28/02/12 alle 08:44 via WEB
Concordo con chi mi ha preceduto, il tuo post è interessante, come sempre. L'invidia, è un sentimento che neppure io provo, l'ammirazione si e diventa curiosità, informazione, conoscere il piu' possibile di una persona. Una di queste che ammiro per ciò che è riuscita a fare e per quello che è, ad esempio Brunello Cuccinelli, un "piccolo" Bill Gates italiano, secondo me. ciao veuve_cliquot
 
Less.is.more
Less.is.more il 28/02/12 alle 21:33 via WEB
Considero ci sia un'invidia positiva (io invidio Tizia, perché vive in una bellissima città, ma per motivi famigliari e di lavoro non mi ci posso trasferire- beata lei!-) e una negativa (io invidio quella donna perché ha sposato uno ricco, può permettersi una donna di servizio a tempo pieno, ha un ottimo posto di lavoro, -quasi la odio-). Trovo anche che sia più faticoso invidiare piuttosto che ammirare. Faticoso perché richiede un impiego (o uno spreco?) di energia, per di più negativa! Io mi confronto spesso con gli altri. Molti, anzi moltissimi sono migliori di me, ma non li invidio, mi basta collocarmi, sapere a che punto sono in un certo contesto, quanto devo fare ancora per migliorare ecc. Mi rallegro del mio modo di essere rispetto a quello che asseriscono gli psicologi: tendo ad analizzare me stessa piuttosto che demolire altri. Questo ad un prezzo decisamente molto alto, sempre in oscillazione fra le oscurità e i bagliori dell'autostima. Riconosco che termini fondamentali quali "lotta, abnegazione, sacrifici" esistono solo sui miei dizionari e non li ho pressoché mai messi in opera. Riconosco, di conseguenza, che certi livelli non mi apparterranno mai.
 
ziryabb
ziryabb il 29/02/12 alle 12:32 via WEB
Non è invidia. E' la speranza che questi signori facciano come San Francesco:spargano i loro soldi su di noi per diventare poveri fra i poveri.
Noi lo faremmo se avessimo i loro soldi.Abbracceremo anche i lebbrosi.
 
 
ziryabb
ziryabb il 29/02/12 alle 15:51 via WEB
PS:Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini.
V.Hugo
 
avvbia
avvbia il 02/03/12 alle 01:38 via WEB
No veuve.no- Forse non son stato chiaro. non parlo MAI di uguaglianza perfetta(dal punto di vista economico)io soon un veor liberale e quindi.. no Ma neppure chi tutto e chi nulla:nemmeno :ecco il punto . sono per la meriocrazia e per le differenze ecomiche. però cum grano salis E purtroppo in italia assistiamo a GRANDI DISUGUAGLIANZE,grandissime basate no su meriti:basti pensare a quanto percepiscono il capo della polizia o di staot maggiore della marina, esercito ecc. e quanto i militari semplici o i poliziotti chiamati pecorella. questo solo volevo dire.notte cara notte. gino
 
avvbia
avvbia il 16/03/12 alle 00:59 via WEB
un caro saluto nell'attesa del piacere di leggerti e nel desiderio che tutto vada bene..gino. ciao!
 
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Perché un altro blog? Non credo che il mondo ne abbia necessità ed esso non nasce nemmeno da un mio bisogno di esprimere fatti o sensazioni personali.

Non sarà quindi né un diario personale, né una valvola di sfogo di sentimenti ed emozioni.

Scriverò di fatti, articoli di giornali, libri, frasi che mi hanno fatto pensare, ragionare, riflettere, che mi sono piaciuti o non piaciuti, che hanno risvegliato il mio senso critico e anche qualche rotellina un po' arrugginita del mio cervello.

Sarà il blog di una persona che ritiene ancora di avere un cervello pensante libero da ideologie, dottrine, fedi e prese di posizione o di campo acefale.

 

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