Simona M.

9 settembre , 2012


Ti ho già visto partire tante volte , ho sentito il vuoto nello stomaco mentre risalivo la strada verso casa , o mentre il treno sfrecciava verso Urbino, o cercando di guardarti il più a lungo possibile attraverso il finestrino di un pullman. Sei partito come hai già fatto tante volte , ma stavolta è diverso.Cambieranno tante cose da quest'anno ,ed  inizio a pensare più concretamente al futuro: altri due anni e (se dio vuole) finirò l'università, e poi?Poi che succederà?Da quando ti ho conosciuto sto' sempre con la valigia in mano, con i piedi più in treno che sulla terra , e dico 'vado a casa' ma alla fine una 'casa'  vera non c'è, 'casa' è dove sei tu. E' qualsiasi posto dove posso stringere le mie mani nelle tue , è la fermata dell'autobus , è la mensa di Urbino , sarà la mia stanza due metri per due al collegio .Non mi importa se dovrò vivere anche altri dieci anni sempre tra treno, pullman, attese interminabili, se non potrò fare tutti i viaggi che ho sempre desiderato , perchè non vale la pena girare il mondo senza te. Stringerò i denti, terrò duro , fino alla fine .Cercherò con tutte le mie forze di non farmi sopraffare dall'egoismo , da parole che non dovrei ne' dire ne ' tanto meno pensare , perchè so che lo faccio.Non voglio chiederti scusa dopo aver sbagliato , voglio imparare a non sbagliare più con te.Voglio provare ad essere una persona migliore, perchè quando sto con te in certi momenti lo sono , e mi sento bene , mi sento matura , sicura e soprattutto felice.Che non è poco. Anzi , è tutto.