Creato da vahanhyena il 14/08/2012
Pensieri , foto disegni ovvero: cosa succede quando la vita ti attraversa
 

 

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16 dicembre , 2012

Post n°15 pubblicato il 16 Dicembre 2012 da vahanhyena

 

Ho preso una matita e ho iniziato a disegnare. Voglio disegnare la rabbia , voglio disegnare il fervore , ma la linea grigia di una matita non è abbastanza per rappresentarle e cosi ho preso una matita rossa , rossa come la passione , la passione che c'è non soltanto nell'amore , non soltanto nella tenerezza, la passione che c'è anche nella rabbia , in quella sensazione che ti fa sentire esplodere dentro , che fa sentire il tuo corpo pieno , che vorresti urlare , distruggere. La rabbia vera , quella che viene dal profondo e non da una stupida scaramuccia quotidiana. La rabbia che te la covi dentro , la rabbia che ti tieni nella testa e nelle viscere per anni e anni e ogni tanto è così forte che non riesci a trattenerla senza dare qualche segno di squilibrio. Perchè siamo come bicchieri troppo pieni , ma non è acqua quello che ci riempe. È un qualcosa di pesante , qualcosa di viscido e appiccicoso , e si attacca alla nostra pelle e non riusciamo a mandarlo via nemmeno sfregandosi le mani con il sapone. Allora dobbiamo cercare di cacciarlo scrivendone , riempendo un foglio , parlando , cacciando fuori dal corpo parole a raffica , ma è come urlare senza aver un fil di voce perchè quel maledetto resta attaccato alla nostra carne e non se ne va , non se ne va mai , anche se sembra che le cose tornino apposto resta sempre li. Resta li appiccicato nelle nostre vene e scorre insieme a tutto il resto e si nasconde . Si nasconde per poco tempo , torna fuori ogni qual volta il cervello si ferma a pensare. Siamo sicuri di riuscire a controllare la nostra vita ma non è così , non siamo padroni neanche del nostro stesso corpo , del nostro cervello , del nostro cuore , dei nostri muscoli. E' una una scarica di elettricità che attendiamo e che non arriva , non arriva mai , come sentire che stiamo per starnutire ma non riuscire a farlo . Restiamo carichi di energia , di tutta questa energia negativa e non riusciamo a cacciarla fuori , perché non sappiamo dire quelle famose parole che ci ronzano in testa da una vita a nessuno . O almeno non a chi se le merita , a chi pensa di averla scampata , a chi continua a vivere tranquillo come se niente fosse e pensa che dopo tutto gli è andata bene. E pensa che la tempesta sia passata , anzi , la tempesta non è ami arrivata ed è certo e convinto di aver sfuggito le proprie responsabilità, di averle lasciate nascoste indietro da qualche parte , di avere incatenate e di aver nesso loro un bavaglio alla bocca. Ma verrà il giorno in cui il sole tornerà a colpirle , e ne illuminerà gli occhi , e i bavagli di scioglieranno come nodi di fumo, e sarà un'esplosione , un'esplosione come nessun altra , di entità impari , che travolgerà ogni cosa , ogni convinzione , ogni scusa , ogni bella casetta dalle mura bianche , che ci fanno sentire così tranquilli e cosi sicuri . Verranno giù quelle belle pareti tanto ordinate , tanto precise e tanto pure. Verranno giù e con le unghie strapperemo tutto quel finto candore dietro al quale ci si protegge , dietro al quale ci proteggiamo noi stessi , e verranno fuori tutte le macchie grigie , le macchie di cui ci sporchiamo ogni giorno e che per anni lasciamo li coprendole con qualche bel disegno allegro.

Vorrei smantellare tutti questi bei palazzi , tutte queste belle favole , tutti questi bei modi eleganti e onesti che ci portiamo appresso come una coperta che ci ripari dal freddo. Perchè il freddo , il freddo ed il gelo anche , è bene farceli entrare nelle ossa , è bene uscire fuori di casa mentre piove e lasciare la nostra pelle esposta a queste piccole frecce pungenti , è bene non coprirsi sempre per paura di ammalarsi , è bene prenderci tutto quello che la vita ci butta addosso perchè è cosi che deve essere , è cosi che va il nostro mondo ed è cosi che siamo, le cose facili sono sempre piaciuti a tutti e sono sempre tutti in cerca di accaparrarsele , lasciando ai più lenti oppure ai più gentili , ai più timidi , ai più docili , quelle difficili buttate li in un angolo , tanto che occorre anche tirarle fuori dalle macerie prima di sbrigarle. E paradossalmente vedrete che saranno proprio quelli che pensate docili , che pensate impotenti , a prendere poi il controllo . Non di voi , non del sistema , non delle nazioni . Saranno loro a prendere il controllo di loro stessi , dei propri pensieri , perchè la pelle la fuori se la sono fatta mentre voi stavate nelle vostre case al riparo delle vostre candide mura. Mentre il resto del mondo non si faceva domande , mentre il resto del mondo non si chiedeva mai perchè ma stava in silenzio annuendo alla vita e a tutti quelli che gli stavano attorno . Senza mai guardare negli occhi qualcuno, senza mai provare a cambiare , senza mai scegliere la strada più buia e meno battuta. Perchè un conto , è essere responsabili ed essere cauti , un conto è cercare la via più facile per ogni cosa che la vita ci pone davanti

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Commenti al Post:
TopoCanguro
TopoCanguro il 19/12/12 alle 14:14 via WEB
Dipende tutto da cosa resta dopo la rabbia: un terreno dissodato e pronto ad accogliere nuova vita o un campo brullo cosparso di sale?
 
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Ho iniziato questa esperienza perchè credo di aver qualcosa da raccontare, da condividere; a volte la mente mi dice di scrivere, scrivere e basta, perchè ha delle immagini che non può tenere per se', tanto è forte il modo in cui si imprimono.

Quindi, scrivere per ricordare, scrivere per liberari, scrivere per imprimere una traccia, un segno, per lasciare una storia.

'Taide' in finlandese significa 'arte'. Penso che l'arte sia tutto ciò che nasce dalla passione, dal sentimento: tutto ciò che si impone prepotentemente nella nostra mente, e noi non possiamo far altro che esprimerlo, a nostro modo.

 

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