1 destino

Fog:diario di un week end (4 parte)


Giunti a Tergeste come si chiamava secoli indietro,lasciarono le valigie nel piccolo ma delizioso appartamento di sara,dove stella il perenne sonnacchioso felino,placidamente sraiato sul divano li guardava con un occhio chiuso quasi infastidito dalla presenza dei due. Sbadigliando e stirandosi un pò, era tornato immediatamente a sistemarsi per continuare il suo dolce far niente. Il tempo di 1 caffè,un bacio e si misero in strada verso il confine sloveno. Sara era tanto tempo che voleva portare giulio in quei posti,e quella era la giornata ideale. I doganieri non li degnarono di uno sguardo,avrebbero potuto mostrare anche la tessera del cine club senza essere fermati.. Il paesaggio collinare tranquillo ,somigliava molto all'appennino,distese verdi rotte qua e la da minuscoli gruppi di case con nomi impronunciabili per giulio, ma dei quali sara conosceva perfettamente la pronuncia. La presenza di torrette di avvistamento erano le tracce del conflitto che aveva martoriato quella regione come il resto del paese . Tracce appunto,"moniti del passato per il futuro" disse sara. Lei aveva vissuto quel paese durante tutto il conflitto ed aveva assistito alla sua rinascita. Giulio cercava di immaginare quel posto così tranquillo,quei boschi silenziosi,quelle case ormai vuote come dovessero essere in quegli anni,cingolati,reticoli,urla,spari. Vite spezzate dall'odio raziale fomentato da interessi abbietti. Proseguendo verso l'interno,il paesaggio assumeva toni tipicamente toscani,colline di cipressi,distese di viti e ulivi.. Dietro una curva apparve un paese arroccato di fattezze medievali che dominava una valle con una veduta mozzafiato fino al mare:GRISIGNANA in italiano GROZJAN in sloveno. Abbandonato da tempo ,negli ultimi anni riscoperto da artisti di ogni genere e riportato ad antichi splendori,vicoli con botteghe aperte per l'esposizione,ai piani superiori gli appartamenti ai quali si accedeva tramite piccole scale.Ceramiche,quadri,sculture in ferro battuto,legno,terracotta, facevano bella mostra di se.. Incantevoli scorci illuminati dal sole,piccoli chiostri popolati da schiere di gatti.. Ne videro tantissimi, tra cui nuvola come la ribattezzarono giulio e sara,un gattone bianco dal pelo folto e lungo e il fare di chi se la gode un mondo. Passeggiarono così fantasticando di prendere una casa in quei posti.. Pranzarono poco fuori le mura davanti una chiesa in apertta campagna con il campanile per giunta agibile e dal quale giulio e sara godettero di una vista spettacolare.. Come bambini con i piedi ciondolanti fuori dal campanile rimasero seduti a guardare il panorama,in quella giornata così limpida si poteva scorgere l'adriatico,pula,momiano e giù fino a koper Capodistria.. Una dolce brezza aleggiava intorno a loro,il silenzio era scalfito solo dalle loro parole.. Decisero di scendere nel piccolo puiazzale antistante dove sdraiati sull'erba consumarono il pasto e i loro corpi in mille carezze..