1 destino

Come vola il tempo


Erano le 3.30 del mattino quando per la prima volta ci siamo incontrati faccia a faccia.Avevo assistito in diretta al parto.Eri un fagotto di pochi kg, per giunta prematura,avevi avuto fretta come ci disse il medico.Quella fretta ti è rimasta cucita addosso come un marchio,come la vivacità.Seduto in terra nel corridoio della sala parto,il viso sul pexiglass della culla,in attesa che ti portassero in reparto,è stato un momento solo nostro,eravamo soli,io e te .Da stamane ho in mente quella scena.Oggi è stato il tuo primo giorno di scuola,il tempo è volato.Sembra ieri,la prima parola a 6 mesi,e nemmeno a farlo apposta era papà,a dimostrare cosa siamo l'uno per l'altro,le prime pappe,le ninne nel marsupio,il primo dente,i primi passi.Come un film ho ripercorso questi 6 anni,sorpreso di quanto siano volati,guardandoti stamane nel tuo grembiule bianco e lo zaino,rendendomi conto di come possa volare il tempo e quanto si possa perdere della vita dei propri figli.Per mia fortuna non ho mai perso nulla e continuerò a non farlo.Guardarti entrare felice,serena,insieme alla tua amica del cuore, mi ha fatto pensare che da oggi sarai un pò meno mia,avrai i tuoi segreti con le amiche,ed io sarò cmq un pò di lato.Non mi lamento,credo di aver seminato bene i miei semi,li ho coltivati con cura,ed ora che stanno per germogliare sarò spettatore attento ma discreto.Ti amo cuore mio
E un giorno..E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi che non sono più quei fantastici giorni all'asilo di giochi, di amici e se ti guardi attorno non scorgi le cose consuete, ma un vago e indistinto profilo... E un giorno cammini per strada e ad un tratto comprendi che non sei la stessa che andava al mattino alla scuola, che il mondo là fuori t'aspetta e tu quasi ti arrendi capendo che a battito a battito è l'età che s'invola... E tuo padre ti sembra più vecchio e ogni giorno si fa più lontano, non racconta più favole e ormai non ti prende per mano, sembra che non capisca i tuoi sogni sempre tesi fra realtà e sperare e sospesi fra voglie alternate di andare e restare... di andare e restare... E un giorno ripensi alla casa e non è più la stessa in cui lento il tempo sciupavi quand'eri bambina, in cui ogni oggetto era un simbolo ed una promessa di cose incredibili e di caffellatte in cucina... E la stanza coi poster sul muro ed i dischi graffiati persi in mezzo ai tuoi libri e regali che neanche ricordi, sembra quasi il racconto di tanti momenti passati come il piano studiato e lasciato anni fa su due accordi... E tuo padre ti sembra annoiato e ogni volta si fa più distratto, non inventa più giochi e con te sta perdendo il contatto... E tua madre lontana e presente sui tuoi sogni ha da fare e da dire, ma può darsi non riesca a sapere che sogni gestire... che sogni gestire... Poi un giorno in un libro o in un bar si farà tutto chiaro, capirai che altra gente si è fatta le stesse domande, che non c'è solo il dolce ad attenderti, ma molto d'amaro e non è senza un prezzo salato diventare grande... I tuoi dischi, i tuoi poster saranno per sempre scordati, lascerai sorridendo svanire i tuoi miti felici come oggetti di bimba, lontani ed impolverati, troverai nuove strade, altri scopi ed avrai nuovi amici... Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po' folle, un po' saggio nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio, la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato, la paura e il coraggio di dire: " io ho sempre tentato, io ho sempre tentato... "