1 destino

La maestra Liliana


Sono ancora nel traffico,in netto ritardo.Vorrei lasciar stare e non presentarmi,ma sono troppo affezionato a quella seconda mamma perrinunciare.Guido,tipo occhialuto,da sempre bravo ragazzo,scout e comunione e liberazione,eternamentefidanzato con lucia, mi chiama per sapere dove sono e che mi stanno aspettando.Sono in fila sul raccordo e non riesco ad uscire per prendere una via alternativa.Gli dico di proseguire senza me,non so se ce la farò ad arrivare in tempo.Li immagino tutti intorno alla cattedra come 30 anni fa.Emanuela,franca,giuseppe,gianni,danilo,monica c. e monicam.,eva, antonio,maria,alessandro;patrizia;sabrinafranca p.,pino,guido e agnese.Riesco ad arrivare appena in tempo,abbracci e baci da tutti e per tutti, ma l'abbraccio speciale è destinato a lei:la maestra Liliana.Andata in pensione a fine anno scolastico,ha deciso di dare un piccolo addio a tutti.Il tam tam è partito da don Guido ovviamente,il quale ha sempre mantenuto i contatti costantementecon la maestra;ho accettato più che volentieri,ha organizzato tutto lui,regalo compreso,unacatenina con medaglia sulla quale ha fatto incidere :"Con affetto la classe del 69".Ormai adulti e soprattutto vaccinati siamo scoppiati a ridere facendo allusioni alquanto equivochemettendolo in imbarazzo.Con qualcuno come pino non ci siamo mai persi di vista,alcuni li ho già incontrati in fila alla posta o davanti la scuola materna,con i figli per manomentre di alcuni sapevo solo notizie di rimbalzo.La classe A del 69 è al completo o quasi.Manca antonio d. all'appello, morto per overdose ormai anni fa.Tutto sommato penso tra me e me, ci è andata bene,ci siamo ancora tutti,e in un quartiere comequello in cui siamo cresciuti e l'epoca, abbiamo avuto un gran culo.Tra loro non mancano i ruffiani,che tentano ancora di piacere alla maestra,come per ottenereun ultimo bel voto,ricordandole cose a mala pena vissute.La maestra Liliana ha sempre avuto fiuto per queste cose,già all'epoca li trovava prevedibili e gli preferiva di gran lunga i sognatori.Loro sanno star zitti e sorridere,sanno essere intelligenti senza tirarsela troppo.Ma soprattutto c'era Agnese,occhi teneri e un fascino senza trucco.Quanto mi piaceva,i baci nel sottoscala con la paura che ci scoprissero,eravamo in quinta.Ora è sposata con un fioraio,una sognatrice come la definì la maestra,che ha preferito la sicurezza di uno squallido benessere.Una figlia,un figlio un pò stronzo(guido era stato prodigo di dettagli),la casa al mare e la domenica a pranzo dai suoceri.Sapeva disegnare in maniera fantastica,istituto d'arte e poi il nulla,niente più sogni niente più aspettative;Che peccatoMolti di loro ,la maestra compresa ,sono rimasti di stucco sapendo che insegnavo.Proprio io,il ribelle per antonomasia,quello insofferente alle regole,quello che aveva chiuso le dita nel cassetto della cattedra proprio alla maestra Liliana in quarta elementare, dopo un ceffone.Non facevo casino ero solo il contestatore della classe,il signor perchè.Ricordando l'episodio ridiamo tutti di gusto.La maestra liliana nonostante gli anni trascorsi non è cambiata affatto.Con i suoi tailleur sobri che le conferiscono un'aria d'altri tempi,il suo modo pacato ed elegante di incedere e gesticolare.Qualcuno inizia ad andar via,chi ha i figli che fanno sport chi ha il marito che rincasa chi come don guido deve andare a prendere lucia che sta facendo un corso di catechesi.A me vengono i brividi al solo pensiero,probabilmente qualcosa trapela dallo sguardo.La maestra liliana ha sempre l'occhio vigile e probabilmente se ne accorge perchè mi lancia uno sguardotra l'ammonitore e il divertito,come a dire:Non cambi mai.Alla fine restiamo soli,io e lei.Iniziamo a chiacchierare della mia vita e della sua,30 anni sono molti.Mi dice che in realtà ha un gran magone da quando ha lasciato tutto,era la routine,ma una routin che le permetteva di fare come se esistesse davvero.Mi chiede se la comprendo,rispondo di si con un cenno del capo.Mi bacia e mi abbraccia come solo una mamma sa fare,mi dice che deve andare.Ci avviamo per le scale della scuola che sta chiudendo i battenti,mi ricordo delle sigarette lasciate in classe sul davanzale della finestra.Faccio di corsa le scale, entro in classe, afferro le sigarette,quando dalla finestra vedo la maestra che entrando in macchina, getta uno sguardo alle gomme della mia macchina,chinandosi per controllarle credendole forse sgonfie.Si solleva rassicurata.Un gesto semplice,un gesto da nulla,un gesto da far commuovere con la testa appoggiata al vetro un adulto.Ciao maestra liliana.