via del campo

parliamo d'altro


è ora alla ribalta l'ennes
imo omicidio in nazionalvisione: quello di Perugia. e via al valzer di dichiarazioni, confessioni, smentite, moventi dubbi, alibi probabili. il tutto condito dalla "giusta" dose di pettegolezzo e voyeurismo, indispensabili per rendere un normale delitto, come ne avvengono molti in tutti i paesi del mondo, abbastanza spettacolare da giustificare la sua onnipresenza nei palinsesti e nelle prime pagine dei giornali. quella degli omicidi in tv è la più florida delle fiction: dal capostipite di Cogne, fino a Erba e a Garlasco, non c'è nulla di più continuo e ininterrotto. ma, aggiungerei io, di più inutile: dov'è l'interesse nel seguire con tale morbosità normali omicidi? lasciamo scorrere tranquillamente le indagini dei giudici, senza quella ormai insopportabile spettacolarizzazione dei morti. naturalmente questa attenzione tuttosommato recente ai delitti del nostro paese non è immotivata: è la solita e già sperimentata tecnica del parlar d'altro: perchè, senza Cogne, Erba, Garlasco e Perugia, il tg2, il tg5, Porta a Porta, Matrix, di cosa potrebbero parlare? forse di notizie vere, di problemi reali. e non sarebbe certo il caso.