Viaggi e passaggi

Post N° 71

Sono in due. Indossano un giubbotto firmato.

Sono identiche. Non puoi distinguerle.

-         favorisca un documento, prego

-         uno basta a certificare a certificare entrambe! Va bene il mio?

Stessa faccia, stesso trucco, stessa testa.

Voci finte, registrazioni avviate al tocco di un tasto, ad un batter di denti.

-         ma che diavolo vi danno da mangiare per arrestarvi la crescita?

-         I sofficini findus!

Copie di copie. L’invasione dei simulacri, immagini corrotte, disoneste. Un imbroglio che respira, che rivendica più diritti di un icona.

Svezzato col denaro infilato nelle tasche, quasi a scusarsi di cuciture troppo strette.

Con il dentifricio fra i denti e il tacco alto, con la mogliettina aderente e tamarra, nelle piazze di paese e poi nelle aule di scuola, fino ai tavolini dei locali, per approdare, ultima tappa, dietro lunge scrivanie.

-         siamo liberi di seguire altri percorsi?

Il libero arbitrio come invenzione strategica delle autorità morali e religiose che, per poter punire l’uomo, dovettero prima renderlo responsabile.

E, quindi, colpevole.

Post N° 70

Lei non sa quanto della mia vita sarebbe stato anche suo.

lei non sa quanto avrei voluto condividere i suoi riferimenti.

Lei non ha mai visto le mie ricostruzioni.

Lei non ha i miei ricordi, lei ne conserva degli altri.

Non sa che porto ancora il bracciale che avevamo scambiato.

Il suo polso se ne è ormai liberato.

Ogni valutazione è solamente la nostra visione. Guardiamo agli altri come siamo soliti considerare noi stessi. Non adottiamo altri pesi e misure. Non comprendiamo nulla.

Lei non mi ha mai visto come la vedevo io.

Avevamo occhi diversi.

Le nostre rappresentazioni procedono parallele, non si toccano. Tanti fili che non coincidono.

Dev esserci un fattore di aggregazione, debole e liquido. Si asciuga in fretta.

Lei ha vissuto troppe volte. Lei presume di provare cose nuove, perché non riuscirebbe a convivere con la ripetizione identica, che paralizzerebbe ogni suo nuovo tentativo.

Essere nichilista non è da tutti.

Lei a volte si annoia, ma col pensiero non si spinge oltre.

Solo che la tranquillità a tutti i costi non è un movente solido.

Ed esporsi per ritrattare è troppo impegnativo.

Quindi si rinuncia a qualsiasi tentativo.

Penso sempre che, leggendo, sai che sei tu. I destinatari non hanno possibilità di fuga.

Post N° 69

Si deve vivere di realtà concrete.

-         Devo poter affidare le mie chiavi di casa a qualcuno!

-         Forse prima sarebbe il caso di ricordare dove abiti

La realtà ha una armadio più assortito di me, è così trasformista…

-         quando indosserai il tuo smoking nero?

-         Forse crederanno che sono cambiata

L’abito fa la ri...crescita.

Pensiamo tutti le stesse cose?

Abbiamo tutti le stesse preoccupazioni?

-         husserl rifiuta la dicotomia cartesiana e il secondo significato che Cartesio attribuisce al termine epoche, mentre il primo lo conserva intatto. Sono preoccupata per come la prenderanno i miei figli, quando verranno a saperlo.

-         In fondo, kant odiava mangiare da solo, spendeva moltissimo per avere compagnia a tavola

Il corpo deve sempre ricordarci che siamo un meccanismo?

-         infilare la lingua in bocca a una sconosciuta è così sterile che è come se fosse accaduto a qualcun altro.

-         Perché vuoi sempre rimuovere?

-         Le cose sono ciò che io vedo, penso, sento.

Si può spostare il cervello sulla lingua?

Cioè, cercare di far riflettere e analizzare il mondo da una mucosa?

Solo le emozioni si conservano intatte, la tensione le congela.

-         la memoria è una forma colpevole, la memoria fa uno sgambetto al tempo, il passato che supera il presente e si attualizza.

-         Perché ti violenti a questo modo?

-         Senza personalità non ci sarebbe continuità, sintesi del senso del tempo. Se ragiono mi strutturo ma mi devo anche sdoppiare

Prima di qualsiasi cosa, vorrei leggerti.

Contare le virgole, e mi avvicinerò alla somiglianza, senza bisogno di un’identità preliminare.

- fammi finire questo ballo ora, il senso è tutto quello che abbiamo creato prima.

Post N° 68

 ATTO SECONDO

SUPERLATIVI ASSOLUTI

- raccontamelo, voglio una descrizione dettagliata, perché io non so come sia avvenuto.

- perfetto.

- e poi?

- perfetto.

…..

Mi domando quali altre parole potrai usare quando amerai, o quali parole hai usato quando hai amato.

E inoltre i superlativi assoluti sono i complici dell’irrealtà, di un modo di sentire, di un modo d’essere che non esiste, che al più può essere solo pensato.

ATTO PRIMO

SCARPETTE IN PELLE

Una macchia gialla compare sulle scarpe di pelle bianca di Eleonora. Le sue grida sono strazianti. Il corridoio è invaso da singhiozzi inarrestabili. Chiudo la porta per sentire meno la sua disperazione che non si attenua. Ha un pianto recitato malissimo. Rauco, strascicato. Mi avvicino, i suoi occhi si stringono in un abbraccio consolatorio.

-   Cosa farai quando morirà il tuo fidanzato?

Smette per un attimo di cingersi le spalle. Non mi sta prestando troppa attenzione. Ricomincia. Lancia improperi che saettano sul collo di Gerry, il fidanzato, appunto.

-   Ora mi accompagni a ricomprarle, ora, subito, o ti ammazzo!