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Lettera aperta...


Ci sono delle cose che quelli del sud non dicono mai.E' risaputo che la gente del sud è estroversa, generosa, passionale ma anche discreta quando si tratta di sentimenti. Magari sono capaci di amare un figlio, una madre, un padre con tutta l'anima ma non lo esternano, non lo danno a vedere se non con i fatti. Per carità, sicuramente è molto più importante, ma non basta.Sono convinta che si può, si deve fare di più.Nel tempo, crescendo mi sono resa conto anch'io di essere un pò cosìe me ne dispiace. Ripensadoci, di una cosa mi rammarico ed ancora oggidopo più di 20 anni mi fa star male, ed è quella di non aver potuto diredelle cose a mia madre, di non averle detto quanto le volevo bene e quanto contava nella mia vita. Detto questo, mi sono ripromessa che mai più farò lo stesso errore.Mai più mi comporterò così con le persone che amo e che contano.Anche se sembrerò fragile, bisognosa di affetto o forse infantilenell'esternare i miei sentimenti, non voglio pentirmi un giorno pernon aver detto questo o quello.Fatta questa premessa, vorrei dedicare questa lettera aperta al mio papà.Non ricordo la prima volta che ho pronunciato questa parola, ero piccola, probabilmente non camminavo ancora, sarà stato il classico complesso di Edipo tipico dei bambini, ma quando guardavo il mio papà ero così coinvolta dal suo modo di fare, affettuoso, generosofantasioso e molto scherzoso. Mi brillavano gli occhi quando mi raccontava le favole a modo suo, facendomi sentire orgogliosa davanti agli altri bambini. Forse perchè di carattere ci assomigliamo un pò ma con lui ho sempre avuto un rapporto speciale, di complicità, di ammirazione.Il mio primo giorno di asilo dalle suore ricordo ancora piangevo disperata, fu lui che mi portò via, preso a compassione ed addirittura litigò conla suora salvandomi dalle sue grinfie. Ero così contenta...Un giorno, avrò avuto 4 anni mi portò ai giardinettidove c'era una grande fontana e come tutti i bimbi fui attirata dall'acqua, in men che non si dica ero caduta dentro a testa in giù e mentrebevevo acqua, una mano mi prese e mi tirò su in salvo, era lui il mio papà.Il mio eroe. Un uomo con un carattere particolare, un sognatore, un vero artista.Anche se nervoso e ribelle in certe occasioni, lui è buono, altruista a volte troppo modesto. Per lui vale la classica frase: Se trovi un amico trovi un tesoro. Lui lo è.A volte è stato un amico anche per me. Con lui si può parlare di tutto. Forse, un pò per sfortuna un pò per carattere,il destino non gliha regalato nulla, non gli ha dato giustizia, anche se meritava molto di più.Ha sempre lavorato sodo mettendosi in discussione anche cambiando vita, paese, nazione, lavoro. Forse non ha avuto fortuna nella vita, ma tutti, chiunque gli è stato e gli è vicino, gli vuole bene, lo ama, lo stima.Non voglio ricordare i terribili momenti passati insieme per la mancanza di mamma. Io sentivo che soffriva e soffrivo con lui, impotente, eravamo succubi di una situazione assurda.Ho provato a fare ed a dare il meglio di me, in quel periodo,rinunciando ad un futuro altrove. Ma non me ne pento.Non so se nel mio piccolo restando vicino, sono riuscita a lenire in piccola parte il dolore che lui provava come marito innamorato e solo con un peso insopportabile.Caro il mio papà, non importa cosa è stato, non importa se a volte ti sei sentitodi aver fallito, non importa se avresti voluto dare di più,quello che ti garantisco, che sicuramente hai dato è molto di più:la tua presenza, il tuo affetto, la tua comprensione, il tuo amore di papà e perchè no, anche di nonno e per questo te ne sono grata.Te ne sarò grata per sempre, perchè non c'è nulla che può valere più di tutto che il tuo affetto ricevuto in tutti questi anni. Un regalo per la vita.Non è da tutti avere un papà speciale come te.Scusami invece se a volte sono irrascibile, magari reagisco male, me ne pento sempre, ma sappi che ti voglio un gran bene e vorrei dirtelo sempre,sono sicura che mi comprendi, sono fatta così, un pò come te...