Creato da lord_temptation il 15/05/2007

Viaggi di Curzio

trema e vomita la terra. e non c'è modo di sfuggire. mai.

 

 

nascita

Post n°1 pubblicato il 15 Maggio 2007 da lord_temptation
Foto di lord_temptation

mi chiamo Curzio e non ho età. vengo da una storia d'amore travagliata, come tutti prima o poi, al momento mi sanguina il naso

e sto strofinando il mio polso nudo sulle narici. non mi fa male, sanguina e basta. strofino via le croste rosse rosse. non fa male, dico, sanguina e basta.

io sono Curzio e non m'interessano i vostri nomi né perché sono qui. ma devo convincermi che quello che sto vedendo non è reale, deve essere solo uno scherzo della mia testa. io sono Curzio, non ho età e al momento mi sanguina il naso. ciò che io vedo non è reale e di certo mi sto sbagliando. di certo sto sognando. cosa vedo? guardate con me: lì, lo vedete? c'è un monumentale demonio, ha ali lunghe e frastagliate, un sorriso cattivo, le fauci affilate e se guardate meglio le sue mani fredde scavate dalle vene reggono la testa di una donna, che gli sta succhiando il cazzo. questo non è vero. questo non esiste. ma lei succhia da dio ed è un piacere starla a guardare. ha lunghi capelli mori e la pelle pallida, fossi un poeta direi che è color perla, ma sono disoccupato e il mio passatempo si chiama Red Line. quindi no, non ha decisamente la pelle color perla. cazzo, questa è una caverna, le pareti sono livide e umide e lei rumina e succhia tanto forte che l'eco fa tremare le rocce, l'odore del sesso si sparge nell'aria e mi è quasi automatico tirarmi fuori l'uccello e massaggiarlo. lei poi si alza e, mentre bacia l'addome del mostro, fa scivolare il suo uccello sul suo seno e comincia a strusciarsi. adoro questa troia. mi fa impazzire. l'odore del sesso è ancora più forte e il mio pisello assume un colore rosso, tanto vivo e rosso che comincia a bruciare, non l'ho mai avuto tanto duro in vita mia. il demonio bacia la donna. poi la solleva con le mani sotto le ascelle e, scappellatosi bene l'arnese, glielo infila dentro e comincia a colpirla, colpirla, colpirla. colpetti ripetuti che diventano sempre più forti e più violenti, tanto violenti che la scossa che faceva tremare le rocce, non è più tremitio, è terremoto. lei grida come una pazza, ma grida a fatica, tanto è il piacere che non respira e l'addome le si scuote convulsamente. io continuo a percuotermi senza sosta ed è tanto il piacere che ho voglia di gridare, ma ho la paura fottuta che quel coso mi senta. d'un tratto lei non fa più nessun verso, s'abbandona completamente al piacere e la stretta che la univa al mostro si fa lieve, tanto lieve che scivola via. il capo si riversa all'indietro, seguito dalla schiena. il demonio la stringe, tira fuori il suo coso e viene per terra. poi un grido spacca la roccia e mi riempie di terrore. il demonio s'accascia sulla donna e piange, quel mostro monumentale piange come un bambino, singhiozza preso dal panico e si lamenta come un bimbo a cui hanno ucciso il cane. solleva la donna e le stringe il capo sul petto, si chiude su di lei e soffoca il pianto sulla sua pelle. gli schizzi di sperma che avevano raggiunto il muro e quelli che giacevano a terra cominciarono a bollire, sempre più vorticosamente fino a spalancare un buco di luce sia per terra che sulla parete. da lì uscirono due uomini, identici. nudi, completamente. il corpo era sciatto, un po' da alcolizzato, e avevano molti peli. i capelli senza senso se ne stavano sul capo. i due cloni si guardarono e si corsero incontro saltandosi addosso e fondendosi. dalla fusione si compattò un terzo clone, identico agli altri due, che doveva però essere quello originale. il mio uccello s'era smosciato e lo riposi nei calzoni. il clone guardò il demonio e il suo cadavere. il demonio guardò il clone.

< tutto...> mormorò pieno di dolore <tutto per lui!> e indicò con gli occhi infuocati verso di me.

non mi ero accorto infatti che non ero assolutamente nascosto, anzi, nel corso di tutta la faccenda io stavo là, proprio alla loro destra! me ne stetti zitto fingendo di non capire. il clone si voltò verso di me e mi sorrise.

< capisci che era necessario> disse al demonio. non aveva una gran voce, sembrava in tutto e per tutto umano.

< necessario? per quel mucchio di carne e sangue? necessario? ma cosa avrà mai di tanto speciale, per meritare questo??>

disse il demonio in lacrime, tenendo gli occhi fissi e increduli sul clone.

< niente> rispose quello <assolutamente niente.> guardò poi il demonio <grazie> gli disse, si afferrò la pancia e l'apri, dalla pancia uscirono dei tentacoli che afferrarono il demonio, quello gridava e si dimenava e nonostante la sua forza e le sue dimensioni non riusciva a liberarsi. in breve tempo fu nello stomaco del clone che si richiuse la pancia, senza lasciar segno dell'apertura.

 
 
 

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