Vi caria mente

BURNOUT LOVE


"She burns as bright as the sun and she falls darker than night She shines as light as these days And she fades faster than time"[Converge-Phoenix in flames] Le fasi del burnout Negli innamorati, la sindrome si manifesta generalmente seguendo quattro fasi. La prima, preparatoria, è quella dell'entusiasmo idealistico che spinge il soggetto a scegliere una relazione di tipo stabile.Nella seconda (stagnazione) il soggetto, sottoposto a carichi di lavoro e di stress eccessivi, inizia a rendersi conto di come le sue aspettative non coincidano con la realtà di coppia. L'entusiasmo, l'interesse ed il senso di gratificazione legati alla relazione iniziano a diminuire.Nella terza fase (frustrazione) il soggetto affetto da burnout avverte sentimenti di inutilità, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato, oberato di lavoro e poco apprezzato; spesso tende a mettere in atto comportamenti di fuga dall'ambiente di coppia, ed eventualmente atteggiamenti aggressivi verso gli altri o verso se stesso.Nel corso della quarta fase (apatia) l'interesse e la passione per la propria relazione si spengono completamente e all'empatia subentra l'indifferenza, fino ad una vera e propria "morte professionale". "And I write this to you my dear For your eyes alone I'm out of heart and these tanks are low So cast your days to flame And set your phoenix to flight Let her turn to ash Among those flourescent lights Let your love drift deeper Let her wings catch the sky Just remember my name, girl And remember what died"[Converge-Phoenix in flames] Fuori fuoco Negli anni ’70 donne e uomini si erano ribellati ai sistemi dominanti cercando di affermare nuovi valori che colpissero l’intera sfera dell’esistenza umana. La pace in tempo di guerra (in senso stretto e come guerra fredda), l’emancipazione delle donne, la difesa dei diritti delle classi sociali più deboli, la libertà sessuale, un nuovo modo di intendere lo studio all’università e nelle scuole. Questi erano alcuni dei temi che quella generazione provò ad affrontare con entusiasmo e determinazione, lasciandosi attraversare da molteplici contraddizioni. L'intenzione degli autori è voler raccontare i personaggi senza moralismi, entrando con la telecamera tra di loro seguendoli in una condizione psicologica patologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo "Degli adulti" in quanto lo ritiene ostile e si rifugia in comportamenti ed in regole comportamentali tipiche della fanciullezza. "you fail me with every fatal crush you fail me with every abandoned love you fail me with your inferno fuck me eyes that burn as fuel for my city and its neon lights burn bright white line fever take them all you fail me with your new dead end dream you fail me with your pill box fantasy you fail me as love's greatest war that was never worth you were never worth fighting for dying living dying living dying everyday living dying living dying living everyday you think you are a poet in your eyes you are a star who lives through a fantasy of rising above you think you're a victim but you live as a drunk that has never sacrificed that has never loved you think you are tragic but i know you are lost you have walked the fault lines and you have crossed them all this world doesn't fight you, you fight yourself thinking we fail you you fail yourself"[Converge-you fail me]L'amore come intelligenza suprema Un detto popolare sostiene che "L'amore è cieco". Teresa di Lisieux fu tra i tanti sostenitori che ritengono che l'amore vede bene, anzi che ha la vista lunga e che tende, sprezzante dei limiti rappresentati dalla morte, più all'evoluzione che alla conservazione.  < Gli vedevo nelle mani un lungo dardo d'oro, che sulla punta di ferro mi sembrava avere un po' di fuoco. Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore, così profondamente che mi giungeva fino alle viscere, e quando lo estraeva sembrava portarselo via lasciandomi tutta infiammata di grande amore di Dio. Il dolore della ferita era cosi vivo che mi faceva emettere dei gemiti, ma era cosi grande la dolcezza che mi infondeva questo enorme dolore, che non c'era da desiderarne la fine, né l'anima poteva appagarsi che di Dio. Non è un dolore fisico, ma spirituale, anche se il corpo non tralascia di parteciparvi un po', anzi molto. È un idillio cosi soave quello che si svolge tra l'anima e Dio, che io supplico la divina bontà di farlo provare a chi pensasse che io mento.> Perché LOVE? LOVE non significa nulla. E' solo un prodotto della bocca.(Manifesto Dada del 1918, di Tristan Tzara)