desert rose

INCUBO


Son qui disteso nella mia confusione, il ricordo vaga penetrante tra gli anni vissuti. Una vecchia melodia, avvolge le pareti del mio rifugio. Canta la tristezza di un uomo distrutto, distrutto dalla vita,questa folle vita. L'eco esorbitante dei pensieri, irrompe questo indeclinabile presente, atto a svegliare incubi di lontana espressione. Mi ritrovo negli inferi,tra i subumani, gente capace di possedere la vita, atterrirla nella massima insignificanza. Fuggo via,dilaniato dall'esasperazione, crude mani sanguinanti afferrano i miei piedi ed un vortice mi trascina giù, cado in basso,distrutto. Un buio immenso trapassa la mia quiete, di straziante dolore smarrisco tutto ciò che mi possiedo,imperterrito, il peregrinare mi attrae in luride pozze cenciose. Il boia accattivante,sghigna di goduta enfasi, nelle viscere surreali, ammazza codesti umani traditori. Perpetui di ipocrita coscienza, or' qui trasumati in morte d'esistenza, spalanca un vuoto,ansimante, attendo che tutto sia un'immagine, un'immagine riflessa dell'ignoto... E' vita,è morte,tutto è nulla.