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Un blog creato da magicvicky il 28/12/2005

my magic life with R

confessioni e sogni di una mente (poco?) pericolosa

 
 

SPETTAREGALINO

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SULCOMODINOCHENONHO

 

MYLOVEFORR

immagineHo già perso le dita
dentro i tuoi capelli
ed i pensieri sono scivolati via
nella scatola nera nascosta
sotto il tuo cuscino..
lasciati vivere
amore mio
per un tempo eterno e sconfinato
che non ha ritorno.


 

NONCIPOSSOCREDERE!!!

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MERAVIGLIA

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Abbiamo trovato le rose
Erano le mie rose erano le sue rose
Questo viaggio chiamavamo Amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
che brillavano un momento al sole del mattino
In un momento_ Dino Campana 1917

 
 

 

l'importanza delle migliaia

Post n°497 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da magicvicky

Ci sono cose che solo gli anni che passano possono portarsi via.
Il senso d'impotenza, la guarigione, la sconfitta e l'illusione.
La perdita e la mancanza di vuoto, la solitudine e l'immaginazione.
La circostanza fatale, il terrore dell'imprevisto, la gestione del problema.

Cose belle e brutte. Patti stipulati con il silenzio assenso e decisioni prese
ad occhi aperti sull'orologio delle 3. Di notte.

Sarà che adesso è già mattino, anche se il sole non è arrivato
ma il tentativo di fare un piccolo bilancio in ogni ambito è fallito.
La mia mente vuole gettare un solo sguardo su tutto. Pareggiare i conti.
Chiamare a rapporto quel che ho conquistato e quello che ho perso e magari,
senza barare, farmi trovare in pareggio, senza scoperti né zone rosse a mio debito.
Ho sempre preferito avere creditori.

Questo ventidieci che sta andando via, per me, era già partito così, spezzettato nella sua identità. Nè secolo, né giorno. Una data divisa, due numeri con in mezzo il futuro. Gli avevo solo chiesto di essere risolutivo e credo che, a suo modo, lo sia stato.

Perché ci sono tante cose che prima non sapevo e che adesso so.
Che si è una famiglia solo quando tutti pensano per tutti e mai nessuno solo a sé. Che si sopravvive al brutto solo se ci si lega, con le unghie e con i denti, alle sole e poche cose che possono dirsi autentiche.

Che si cresce senza dimenticare di essere bambini, che si piange senza aspettar di aver ragione, che si sbaglia solo per pura cecità e che si dimentica solo se si è in preda a un grande amore.
Che si va avanti giorno dopo giorno, in assenza di regole e in pura dittatura dell'assente, solo se i compagni di viaggio sono diventati come fratelli e sorelle.

Questo duemilaundici che sta arrivando voglio chiamarlo per nome. Voglio dargli tutta l'importanza delle migliaia. Di giorni, di secoli,speranze e sogni che lo hanno condotto fino a qui. E con tutta questa importanza che gli porto gli chiedo solo di essere rivoluzionario.

Il bagaglio, ormai, è abbastanza pieno. E forse altro da metterci dentro, qui non c'è. Tocca a questo duemilaundici, dirmi se è il bagaglio giusto per poter finalmente andar lontano.

 

 

 
 
 

Se il futuro è alle spalle il passato non è lontano quanto dovrebbe.

Post n°496 pubblicato il 26 Giugno 2010 da magicvicky


E' macinando chilometri che si fanno le scoperte migliori. Anche se il viaggio o la sua ripetizione in serie sono pressochè identici, poichè circoncidono lo spazio andando sempre e solo nella stessa direzione e viceversa, tagliando a cesoia tutte le infinite possibilità che a raggiera si espandono attorno a te che segui quella linea dritta con una meta banale ma sempre sconosciuta.

E' macinando questi dannati chilometri che ho scoperto di non soffrire di mal da movimento se siedo in direzione contraria a quella di marcia del mezzo, qualunque esso sia. Che ogni spostamento ha bisogno di un compagno, di un buon libro e di qualcuno che si occupi del resto.

Mi piace, a differenza di molti altri passeggeri distratti ed astratti, guardare non le cose a cui vado incontro ma quelle che si allontanano. Non sto dalla parte del condottiero ma dalla parte dello spettatore. Che sceglie di avere il futuro alle spalle e di gettare l'ultimo sguardo verso quello che non tornerà a vista se non ventiquattr'ore più in là.

I colori non sono mai gli stessi, le sensazioni si accavallano e si stratificano ma non somigliano mai a quelle di ieri eppure non è questo, ad una più attenta riflessione s'intende, il miglior modo per approfittare della catarsi dello spostamento.

Se il futuro è alle spalle il passato non è lontano quanto dovrebbe.
E che sia rimpiato, malinconia o addio, è dall'altro lato che bisognerebbe guardare.
Ma io, lo lascio fare a tutti gli altri.

 
 
 

La cattiva memoria

Post n°495 pubblicato il 02 Giugno 2010 da magicvicky

Ho provato a dimenticarli tutti. I sogni.
Fino a smettere di dormire.
Fino a svegliare il vomito in piena notte.

Ho provato a dimenticarli tutti. I desideri.
Fino a smettere di respirare.
Fino a rimuovere l'aria in pieno cielo.

Ho provato a dimenticarli tutti. I ricordi.
Fino a smettere di guardare lo specchio.
Fino a rimuovere ogni forma di riflesso.

Ho provato.
Ma desidero ancora dissetarmi
di tutta la vita che solo i sogni e i desideri lontani
sanno offrire.
Fino a smettere di lottare.
Fino a rimuovere ogni forma di cocente abbandono.


La mia è una cattiva memoria.
Che sa del male, il capriccio di ogni bene
e del bene l'inevitabile congedo di ogni male.

 

"People I hated and people I loved
Things that I've dreamed or I've done
People like me play an innocent game
You will always remember me for this
For this, here is my wish
Here is my wish
Here is my wish."

 

 

 
 
 

a risvegliarsi increduli, con la vita per le mani

Post n°494 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da magicvicky

Ho trovato un senso, a tutte le parole spese,
in mille anni di silenzio.
Attimi di abbandono al pianto mi hanno insegnato
molto più di tutto il tempo passato ad indagare.
Ho consumato tutte le energie che restavano
per fare un ultimo passo e fuggire
quando bastava guardarmi indietro e ricominciare
a respirare.
Con le mani nelle stesse mani e le voglie ancora accese
grido e mi divincolo contro tutta la maestria del male,
la voglia e la fame di essere e diventare non possono
esaurirsi davanti alle menzogne ed alle manipolazioni
di atteggiamenti corrotti.
E voglio ripartire da qui.
Dalla rinnovata capacità di fare la differenza,
tra quello che sono gli altri e quello che non vorrò essere mai.
Con il riconquistato istinto alla commozione,
un nuovo improvviso richiamo alla scoperta della mia natura.
Umana.

Ogni sguardo ed ogni sordo sorriso,
guardando avanti con intatta sulla pelle
la carezza del passato,
hanno distinto la luce del mio cielo.
E ancora lo faranno.


Niente è perduto in tutto quel che non viene conquistato.
L'appartenenza non è un bene acquisito,
e tra i tanti modi in cui si può stare al mondo,
io scelgo di portare tutto il peso della verità.

Quella poca e sola che ho trovato senza cercarla
tra le foto dell'infanzia, nel rumore delle monete nelle tasche
e in ogni piccolo spiraglio di improvvisa libertà.

A risvegliarsi increduli, con la vita per le mani
si impara che
niente è perduto in tutto quel che è pura e incessante conquista.

 

 
 
 

...l'anno dei numeri pari...

Post n°493 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da magicvicky

Ho speso mille vite nel cercare
la porta d'ingresso della Storia
e nelle retroguardie dell'indifferenza
e tra le più spiccate forme di arroganza
ho perso ogni bagaglio e la brama di vagare
senza veder la fine del viaggio.
L'ambita ricompenza, la beata scoperta.
Tutto si è sciolto nella consapevolezza
di non saper bastare a me stessa.
Ho voglia di costruire un nuovo altare,
una nuova certosina fortezza
che nasconda la mia faccia ed i miei tormenti
al cospetto di tutti quelli che
a guardarli si affacciano.
Desidero imparare a scacciar via la solitudine,
anche quando è imposta,
senza per questo costringere chi non c'è
ad essere più di quel che il buon Dio gli ha dato in dote.
Vorrei sapere come si fa a vedere la luce
in un posto dove regna il buio del Medioevo,
come si può pretendere leggerezza e sorriso sempiterno
e poi chiamarla amicizia.
Voglio schierarmi contro quello che sento ingiusto,
far scricchiolar le ossa delle dita sotto il tavolo
e riportandole a galla, ricominciare a scrivere.
E' solo nebbia e malafede. Stupore e poca meraviglia.
I numeri pari e le loro rotondità
sbranano le voglie e le possibilità.

Ed io cercherò di sopravvivere al banchetto
con tutti i sogni ancora intatti
e qualche nuova rivelazione
nascosta tra i capelli bianchi.

 

 

 

 

 
 
 
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