Per il 13 dicembre c'è chi aspetta doni e chi, dalle mie parti, cuoce i 'Cicci 'e Santa Lucia' e li scambia coi vicini, in memoria dell'uso contadino di un tempo di condividere le granaglie quando il cibo in inverno scarseggiava per tutti.Essendo io di famiglia contadina, anche a casa mia anni fa c'era quest'uso.Per fare i cicci di S. Lucia occorrono fagioli, granoturco, grano e ceci secchi, detti cìciri dalle mie parti. I legumi vanno cotti separatamente, avendo essi tempi di cottura diversi, poi si insaporiscono con olio extravergine di oliva e pepàine, i peperoni tondi conservati sottaceto.Una ricetta povera, semplice, e forse proprio per questo così gustosa.Ve l'ho proposta non tanto perché, se vorrete, potrete rifarla (e oggi è più facile, visto che le varie granaglie si trovano già cotte), ma per raccontarvi della volta che nonno Michele decise di dirigere lui i lavori di preparazione e cottura.Ricordo ancora quel 12 dicembre di tanti anni fa; avrò avuto sei o sette anni quando nonno si alzò e sentenziò:- Mari', mi servino subbito ddoe secchie 'e acqua.Siccome non avevamo l'acqua in casa l'obbediente Maria, mia madre, andò al pozzo a prendere le due secchie e gliele portò.Sul focolare non ci stavano più di due trépiti, i poggiapentola da camino, né si sarebbe mai usato il fornello a gas visto il costo della bombola, sicché furono messe a cuocere due qualità di granaglie per volta.- Papà, mitti prima i cìciri, sinò nun còcino- provò a suggerire mio padre, ma la risposta fu perentoria:- Statti zitto tu, saccio io com'aggia fa'.E per dimostrare che sapeva, nonno prese fagioli e grano, già opportunamente lavati da mamma e messi a bagno la sera prima, come d'altronde ceci e granturco, e li mise a cuocere. Per l'ora di pranzo i fagioli erano pronti; il grano abbisognava ancora di un po' di cottura, così, tolti i fagioli, nonno mise a cuocere il granturco.- Papà, mitti i cìciri, sino' nun còcino!, rilanciò mio padre, ma la risposta nella sostanza non cambiò, dato che nonno esclamò:- Giova', statti zitto!Nel primo pomeriggio grano e granturco furono pronti e, finalmente, fu il turno dei ceci.- 'No paro d'ore e so' pronti!- asserì nonno.Si fecero le sei di sera e i ceci erano ancora della consistenza dei pallini da caccia.Le sette, le otto, le nove di sera... Nonno fece la nottata, finì 'na canna 'e lévine* ma i ceci non cossero.Da quella volta furono acquistati sempre già cotti, ma papà che, come me, tutto sapeva fare tranne che stare zitto, raccontò a parenti, amici e conoscenti la storia con dovizie di particolari. Fu così che i cìciri 'e Michelone diventarono il must della festa e ogni anno, a Santa Lucia, veniva qualcuno a chiedere:- Zi' Miche', contàtici 'no poco 'o fatto r'i cìciri.E la risposta era sempre la stessa:- Fattéllo conta' 'a sòreta, ninni'!.*'na canna 'e lévine- all'incirca 4 metri cubi di legna da ardere