Estate: sapore di libertà. Libera dagli impegni da allieva diligente quando andavo a scuola, amavo l'estate incondizionatamente. Era la stagione dello stare fuori, delle passeggiate, di qualche corsa al mare della costiera amalfitana che esplodeva del giallo e del fresco dei limoni e del viola di bouganville in fiore sui muri bianchi di calce e del verde blu del mare limpido. Delle pizzette del lido Adriana a Erchie...Era la stagione della festa in città, del far tardi a Ferragosto perché c'erano gli 'spari' a mezzanotte, dei cantanti famosi che venivano in piazza il 16 agosto, delle sagre.Aveva colori, sapori e odori, un tempo l'estate.Aveva il verde e giallo delle zucchine e il verde e rosso dei pomodori nell'orto.Aveva l'arcobaleno dei fuochi d'artificio del Ferragosto avellinese.Aveva il buio luminoso delle serate tirate tardi per il corso sotto le luminarie in onore dell'Assunta, patrona della città.Aveva il dolce dello zucchero filato.Aveva l'acre del limone spremuto sul 'musso'.Aveva il particolare sentore delle foglie di pomodoro stropicciate cogliendo i frutti dalla pianta.Aveva l'odore della lattuga appena colta.Aveva il fresco del mattino nei campi.Il colore sempre uguale, ad ogni stagione, del palazzo di fronte, il solito grigio della strada più in là, vuota di gente in vacanza, il sentore del detersivo che emanano le lenzuola stese dalla vicina di casa, la polvere consueta che sale dalle strade cittadine, cantieri per la 'riqualificazione urbana'... questi i colori e gli odori di stamattina.Sì, mi mancano odori e colori dell'estate.