La parola...

Ai figli bisogna dare radici, ma anche ali


Mio figlio è tornato su a Milano.Siamo andati io e la mia dolce metà ad accompagnarlo a Capodichino e sono qui in attesa che mi mandi l'sms con scritto 'Sò atterrato, cià'. E siccome finché non mi mandail msg sono in fibrillazione, cerco di distrarmi...ma non ci riesco un granché.  Non c'è niente da fare, trovo che l'aereo sia un mezzo di trasporto inumano: volare non è per uomini, e poi questi viaggi velocissimi, rapidi, immediati...si perde il gusto anche del dialogo col compagno di viaggio, della conoscenza occasionale, del tempo da riempire parlando del più e del meno. Il vero viaggiatore secondo me  usa il treno e considera il tempo passato in treno una parte fondamentale del viaggio.Un solo inconveniente incombe: il rischio della "conversazione da treno", la conversazione  basata sul niente o sui luoghi comuni.Quelle cose tipo:- Fa un freddo oggi, eh?- E siamo ancora in novembre. È proprio vero che non c’è più la mezza stagione!- Al giorno d’oggi è così: sarà per via del buco nell’ozono, chissà.- E i politici che fanno? Niente. - Destra o sinistra sono tutti ladri.-  Purtroppo. Certe cose succedono solo in Italia.- Guardi, non me parli, che oggi non sai nemmeno quello che mangi.- Ha visto la verdura? Una volta aveva un altro sapore.- E che bollette! Da quando c’è l’euro…- Non si arriva più alla fine del mese.- I soldi non fanno la felicità, certo, però…- La fanno signora mia, la fanno!Ok, è arrivato l'sms:'Siamo precipitati, saluti dall'aldilà' .Mò che lo so al sicuro,  posso graziarvi qualche altra ovvietà...in fondo però, se i livelli di conversazione in treno sono questi forse è meglio viaggiare in aereo!