La parola...

A libro donato ...


...è fantastico guardare in bocca!Se poi i libri sono due, è ancora più bello.I libri in questione sono: 'Lo strano caso di gastrite del Sig. Bartezzaghi' e 'Destinazione Moe'.Entrambi li ho avuti dall'autore: qui su libero è Manser11, oltre al blog ha anche un suo sito , al secolo è Simone Manservisi, giovane scrittore di cui potete vedere la 'tetralogia' nell'immagine qui a fianco ( fate click sopra e la foto si ingrandirà, non vi cecate!) e, per quel che ho potuto constatare, bella penna, sia per come scrive sia per come disegna: insieme ai libri mi ha mandato una sua caricatura fatta in maniera magistrale!L'ho già ringraziato in privato per il dono, ma lo rifaccio volentieri  anche qui pubblicamente.Ho letto 'Lo strano caso di gastrite del Sig. Bartezzaghi' in un'ora e mezza! E' un noir che non ti consente di interromperne la lettura, va letto tutto d'un fiato e ti prende, moltissimo. E leggendolo, mi è venuto da pensare che potrei essere un serial killer anche io come il protagonista , perché penso anch'io  moltissime delle cose che pensa lui, il Pittore! Ne condivido le considerazioni sulla politica, sulla difficoltà a capire cosa è bene e cosa è male, ma soprattutto sul fatto che negli occhi dei ragazzi sempre di più vedi spenta la luce, sono tutti appiattiti dai grandi fratelli e dalla società dell'apparire.Invece 'Destinazione Moe' ci ho messo più tempo a leggerlo, pure essendo più piccolo.Ma non ci ho messo più tempo perché è di difficile lettura. Ci ho messo più tempo perché all'inizio, fuorviata dal giudizio che ne aveva dato l'autore ( è davvero una schifezza, mi aveva scritto!), lo avevo affrontato con superficialità.Invece non è affatto una schifezza, e va letto con estrema attenzione, per cui ad un certo punto, consapevole di ciò, son tornata indietro ed ho letto il libro centellinandolo. Il fatto che sia un diario nella prima e nella seconda parte non lo rende affatto banale, anzi! Ci sono considerazioni di grande peso, che portano Moe verso se stesso, fino a fargli affermare nella terza parte  che 'Nulla vale una vita più del poter scegliere la vita' e a consentirgli di dire alla fine: 'Sono giunto a destinazione. Sono io. Sono Moe'.Insomma, Manser, meno male che non mi sono fatta condizionare dal tuo giudizio, perché in realtà trovo 'Destinazione Moe' molto profondo, forse anche più significativo de 'Lo strano caso di gastrite'.Non sono molto brava nelle recensioni, e quindi quel che ho detto è semplicemente quel che penso dei due libri. Al di là delle due storie, mi rimarranno dentro delle citazioni che mi hanno di volta in volta colpita, vuoi perché molto profonde, vuoi perché le condivido pienamente, vuoi per la loro attualità, anche se i libri non sono nuovissimi.Frasi tipo :'Il guaio è che l'uomo si abitua alle cose brutte, mentre perde subito l'abitudine a quelle belle', o ancora 'E' ora che cominci a diventare uomo- mi dicevano. Perché nessuno mi ha mai detto invece di rimanere bambino?' mi ripasseranno spesso nella mente, stai sicuro, e ogni volta penserò ai tuoi libri, Simone.Grazie ancora e complimenti!