La parola...

di Leopardi - vi_di


A Silvio 
Silvio rimembri ancoraquel tempo della campagna elettoralequando con Gianfranco, Umberto e Pierferdino la CDL avevie tu, lieto e gioioso,con Apicella l’inno tuo cantavi?Sonavan altoparlanti e le piazze d’intornoa quel gracchiante cantoallor che all’opre di convincimento intentoparlavi, assai contentodi quel successo che il sondaggio annunziava.Era aprile piovoso: e tu credevidi vincer senza affanno.Io i fasulli giornalitalor leggendo e gli strani sondaggiove il successo tuoera or certo or negato dalle carted’in sugli schermi dell’asservita RAIporgea gli orecchi ai vaneggiamenti tuoima anche all’ altre vociche rimbombavan dentro la mia tele.Mirava il Prodi serenoil Bertinotti fiduciosoe quinci Diliberto  e quindi Di Pietro.Lingua mortal non dicequel ch’io sperava in seno…Che pensieri soavi,che speranze di vederti soccomber, Silvio mio!Quale felice mi apparìadel centrosinistra l’affermazione!Quando sovviemmi di cotanta speme,un giramento  mi premecerto, di delusione,avevi ragione tu: sono coglione!O elezione, o elezione,perché non rendi poiquel che prometti allor? perché di tantoinganni gli elettori tuoi?Fu mentre l’erbe inaridiva il verno,che da ceppalonico morbo combattuto e vintoperiva, il Proderello. E non vedevail fior degli anni suoi;troppo provato in còregià da tempo or da franchi tiratorior da mancanza di senatori e da sonori ripetuti ‘Vaffanculo!’che avrebbero piegato pure un mulo.Già perita era inverla speranza mia dolce: tra gli indulti, le caste e la vitarincaratail governo avea  ben disillusa,la mia  lacrimata speme!Questa è l’alternativa di sinistra? questii programmi, l’impegni, l’opre, gli eventi,onde cotanto sperai due anni fa?questa la sorte delle italiche genti?E torna allora  Silviocon inno e parrucchino nuovo. E stai tranquillo che  Veltronise mal ti andrà, comunque una Camera e alcune presidenze te le regalerà…