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« Istantanea del nuovo governoL'avvelenato del PD »

1 maggio

Post n°1724 pubblicato il 01 Maggio 2013 da vi_di

 

Ricordo mio padre, giacca sbottonata, camicia aperta senza cravatta, nessun cappello in testa e Paese Sera in una mano (lo comprava tutti i giorni, ma quel giorno lo portava tipo bandiera) che mi salutava e usciva dicendo : 'Vado, a papà. Mo' con gli amici faccimmo 'no poco 'e corteo e poi si va in costiera: fatico tutto l'anno, è 'a festa mia, oggi''.
 Quando da grande ho cominciato a scendere anche io, ricordo tutti i negozi chiusi, tanta gente per strada, moltissimi arrivati dai paesi della provincia, e tante bandiere. Quasi tutte rosse. 
Ricordo che vedendoli avevo la sensazione che quelle persone avessero in mano la propria dignità, la coscienza del valore del lavoro e con esse il proprio futuro. E anche il mio, di futuro.

 Oggi i negozi sono aperti, qui da me non c'è nessun corteo (dicono sia per rispetto della morte di un sindacalista locale), niente musica, niente bandiere.
Quanti passi indietro ha fatto il mondo del lavoro in questi anni.
Una volta c'erano i lavoratori e i sindacati.
Adesso ci sono i precari, gli esodati e la concertazione.

Come faccio ad augurare buon primo maggio senza sentirmi ipocrita?  

Eppure ve lo auguro: a precari ed esodati, a giovani che stanno perdendo la speranza, a cinquantenni licenziati che si ritrovano, ancora validi, ad essere trattati come vecchi inservibili, a lavoratori a nero o sfruttati col ricatto del 'o così o ti licenzio', a quelli nati dal 1952 in poi condannati al lavoro a vita: buon primo maggio di lotta e di rinascita. Ricordiamoci che i grandi cambiamenti non sono nati dal silenzio e dalla rassegnazione, e riprendiamoci coscienza, dignità e diritti: buon primo maggio di riscossa.

 
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