La parola...

Per tutto il resto c'è Mastercard...

...ma certe soddisfazioni davvero non hanno prezzo!

Antefatto: la mia scuola, insieme a molte altre della provincia, ha partecipato ad un progetto a rilevanza nazionale, ed io ero una delle referenti. Noi referenti abbiamo fatto un corso di formazione oltre che lavorare a scuola sul progetto. In sede di aggiornamento ho incontrato un mio compagno di scuola delle superiori, Elio, che non vedevo dalla maturità, dato che abita lontano; è stato molto bello ritrovarsi e ricordare i bei tempi andati ma anche parlare dei compagni di allora e scoprire che ce ne sono alcuni che sono diventati persone di rilievo.

Fatto: la settimana scorsa, andando a controllare la sala dove dovevamo allestire la giornata conclusiva prevista per stamattina, mentre decidevamo dove mettere i disegni dei bambini, eccolo lì, uno dei compagni di classe che sono delle autorità! Sempre uguale, era in gruppo con altre tre o quattro persone e chiacchierava.
Io ed Elio ci siamo guardati, poi Elio mi fa:
'Andiamo a salutarlo, dai!'
'E se non ci riconosce?'
'Ci faremo riconoscere noi, gli parleremo della scuola, vuoi che non si ricordi?'
Io ero un po' titubante, ma a onor del vero non siamo poi così cambiati da essere irriconoscibili, anzi...per cui ho seguito Elio, il quale con discrezione si è avvicinato al gruppo, e solo quando il nostro compagno di classe ha finito con gli altri interlocutori, gli si è rivolto con un sorriso dicendo:
' Buongiorno, si ricorda di noi? '
Il tizio si gira, ci guarda con un'aria snob, quasi squadrandoci dall'alto in basso, poi fa:
'Veramente no. Mi dia un indizio'.
Io sarei andata via immediatamente, solo che Elio mi ha letteralmente artigliata e trattenuta e ha risposto, sempre con garbo:
'Istituto superiore Tal dei Tali, 1976, maturità: eravamo insieme, ricorda?' 
Lo str...ehm... il compagno di classe fa:
' Mah...nemmeno questo mi dice niente'.
Io ero già fuori della grazia di dio e sarei andata via, ma Elio, persona eccezionalmente paziente, ha continuato:
'Io sono Elio, lei è Virginia; magari di me non si ricorda ma lei ( ndr: cioè io..) era la più brava della classe, l'unico 60 di quell'anno, e passò la versione di latino a tutti, dovrebbe ricordarsela.'
' Scusi, a parte la circostanza che mi sfugge, non ho capito bene i nomi, me li ripete?'
A quel punto io trascinando via Elio ho detto solo:
'Ci scusi, ci saremo confusi. Buongiorno' 
Ci siamo rimasti di merda, ma abbiamo incassato: in un gruppo lo stronzo è fisiologico, ci siamo detti, ed evidentemente costui era lo stronzo del nostro gruppo.

E veniamo ad oggi.
Avevo raccontato ad Elio di aver fatto delle illustrazioni per i libri di alcuni amici e lui mi aveva chiesto se potevo fargli avere una copia di quei libri, perché avrebbe avuto piacere di tenerli per ricordo. Gli avevo promesso di portarglieli stamattina, anche perché non sappiamo se il progetto proseguirà l'anno prossimo, abitiamo molto distanti, quindi o oggi o mai più. Così stamattina ho messo in borsa sia una copia di Aspre e calde montagne, dolci e fredde pianure, sia una copia di 'Le avventure di Mister Bibo', libri in cui ci sono delle illustrazioni mie. E nel mettere le copie per Elio, istintivamente ne ho messe in borsa anche altre due; non dovevo darle a nessuno, ma le ho prese...quando si dice il sesto senso...
Arriviamo all'auditorium dove c'era la manifestazione conclusiva...ed eccotelo là! Seduto al tavolo delle autorità, in mezzo a tutti, il compagno di scuola stronzo! Non sapevo che ci sarebbe stato, ma appena l'ho visto mi è venuta l'idea!
Dovevo essere io a relazionare sul lavoro svolto nella mia scuola per il progetto, per cui ero certa che avrei avuto il microfono, e avevamo portato dei libri riguardanti il nostro lavoro fatti con gli alunni da dare alle eventuali autorità presenti.
Quando è stato il nostro turno ho fatto la mia relazione, poi sono andata al banco delle autorità e ho cominciato a dare quei libri.
Arrivata allo spocchioso, l'ho guardato in faccia, poi con un'arietta finta svampita ma da autentica figli'e 'ndrocchia ho detto al microfono:
'Ecco, questo è per lei dottor... dottor... mi scusi, sono una smemorata, non ricordo il suo nome. Lei è...?'
Livido, il tizio ha detto nome e cognome, al che io, con un sorriso da un orecchio all'altro:
'Mi scusi, proprio non mi sovveniva! Vuol dire che, per farmi perdonare, oltre al testo fatto con i bambini a scuola, mi permetto di omaggiarla anche di due altri libri, che mi trovo qui in borsa. Sa, questi libri li ho illustrati io, c'è il mio nome scritto, vede? Così la prossima volta che ci si vedrà, se pure io dovessi fare di nuovo la figuraccia di non ricordare il suo nome, lei farà un figurone rammentando il mio!'
E gli ho piazzato i libri davanti, dopodiché senza neanche un saluto mi sono girata cercando Elio con lo sguardo e l'ho visto che rideva alla grande!
Non si ingrassa di solo pane, ma anche di soddisfazioni, e io oggi ho messo almeno 20 chili!