La parola...... quale parola, Frankie? (Troisi- Ricomincio da tre) |
AVELLINO NATALIZIA
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SCAMPOLI- Ritagli di ieri e di oggi
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Domenica.
Ciascuno la 'santifica' a modo suo.
Oggi i credenti vanno a messa
I pigri dormono tutto il giorno.
Gli abitudinari si alzano sempre alla stessa ora.
I tifosi seguono il calcio in trasferta o in TV.
A casa mia, tranne mamma, non siamo cattolici così osservanti da andare in chiesa tutte le domeniche.
Non possiamo nemmeno essere pigri perché tra il gatto e mamma per le 7,30 al massimo bisogna alzarsi.
Ovviamente tranne il gatto nessun altro ha possibilità di dormire tutto il giorno.
Non siamo più così tifosi da dedicare il pomeriggio a 22 fessi che corrono in mutande dietro una palla...
Sorge il problema di come santificare la nostra domenica.
Ebbene, la soluzione l'abbiamo trovata.
Un bel vassoio di paste!
Dalle mie parti per 'paste' si intendono quelle che altrove chiamano 'pastarelle': cannoli, babbà, bigné, bombarde, choux, insomma tutto quello che è pasticceria, ma attenzione! Se non siete mai stati dalle mie parti avete un'idea sbagliata delle paste, perché in giro per l'Italia io le ho viste e vi assicuro che le più grandi che ho visto sono la metà di quelle avellinesi!
Ultimamente va molto anche la pasticceria mignon, ma le vere paste sono quelle grosse e so' n'ata cosa: sono il vero completamento del pranzo domenicale. Nonno Michele diceva che 'Senz'a guantier'e paste nun è ddomenica!'
La vera pasta avellinese, bella grossa e sostanziosa, la mangi come 'chiuditivo' dopo che ti sei già strafogato un bel piatto di ziti, di candele o di recchie 'e previte condite con un succulento ragù che ha pippiato almeno 5 ore; e dopo che hai fatto festa al pezzo di annecchia che hai usato per il ragù, contornandolo con una bella parmigiana di melanzane; e dopo che ti sei pulito la bocca con un bel grappolo d'uva matura o con un bel po' di fichi dolci e maturi.
E se c'è qualcuno che pensa che questo non sia 'santificare la festa' lasciatemi dire che ha un'idea sbagliata della santità!
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