Creato da mimmobale1969 il 09/10/2010

Gesù Vive

Gesù è l'unico a tirarci via da un mondo di lacrime e donarci la sua libertà e la sua pace.

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ULTIMI COMMENTI

Grazie. Dio ti benedica
Inviato da: mimmobale1969
il 18/11/2010 alle 18:20
 
bel racconto...molto significativo..
Inviato da: marissa39
il 13/11/2010 alle 16:13
 
 
Gli errori diventano sempre grandi dove l'amore è piccolo.
 

 


 

Isaia 55

1 O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte!
2 Perchè spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti!
3 Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide.
6 Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino.
7 Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; si converta egli al Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio che non si stanca di perdonare.
8 ``Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, nè le vostre vie sono le mie vie'', dice il Signore.
9 ``Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.''

Grazie per avere letto questi versi. Dio ti benedica.

 

   

 

 

Salmo 46;4 V’è un fiume, i cui rivi rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. 5 Iddio è nel mezzo di lei; essa non sarà smossa. Iddio la soccorrerà allo schiarire del mattino. 6 Le nazioni romoreggiano, i regni si commuovono; egli fa udire la sua voce, la terra si strugge. 7L’Eterno degli eserciti è con noi, l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. Sela. 8 Venite, mirate le opere dell’Eterno, il quale compie sulla terra cose stupende. 9 Egli fa cessar le guerre fino all’estremità della terra; rompe gli archi e spezza le lance, arde i carri nel fuoco. 10 Fermatevi, ei dice, riconoscete che io sono Dio. Io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra. 11L’Eterno degli eserciti è con noi; l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto.

 

 

Più puro del diamante

Post n°88 pubblicato il 27 Dicembre 2011 da mimmobale1969



Più puro del diamante

Per riuscire a capire quanto è prezioso un diamante esiste la regola delle "4 C"
carati, colore , purezza (Clarity), taglio (cut).
Quindi più carati ha un diamante, più la luce passa attraverso di esso, più è limpido e più sfaccettature ha...e più è prezioso.

A questo punto potrete dire..va bhè, e che centra tutto questo con il tuo blog che parla di Gesù, di Dio e della salvezza?
Centra, centra...eccome.
Applichiamo queste regole alla nostra vita, facciamo una prova....

1. Carati
Il prezzo di un diamante si stabilisce dal peso, cioè da quanti carati ha.
Naturalmente il paragone non si riferisce al peso corporeo, ma al peso che abbiamo nella nostra famiglia, nella nostra chiesa, nel nostro quartiere. Abbiamo una buona testimonianza? Lasciamo il profumo di Cristo quando camminiamo? I nostri discorsi sono conditi dalla grazia?
E' questo il nostro peso, abbiamo una responsabilità verso gli altri, verso chi non conosce il Signore,verso chi ha bisogno di aiuto e una parola di conforto.Avere un peso significa essere determinanti per le circostanze e abbattere le barriere con la preghiera.


2. Colore
 Il colore (color) è molto importante per la bellezza e l'aspetto generale di un diamante e di conseguenza per il suo prezzo.La qualità del colore permette alla luce di passare facilmente all'interno della pietra e di restituire la sua brillantezza e la luce propria della pietra.
Questa definizione è di una chiarezza estrema, la qualità della nostra vita permette alla luce, cioè a Dio, di penetrare attraverso di noi e restituire quel bagliore e quella luminosità che si può ottenere solo e soltanto per mezzo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Se esiste qualche angolo oscuro, un peccato non confessato, un rancore,dell'odio o della mancanza di perdono...quel brillante inizierà a perdere colore. La luce farà fatica a penetrare e non potrà più dare il meglio di se stessa.
Ma, con la confessione e la richiesta di perdono a Dio ci riporterà a brillare.

Romani 10:9

Che se tu confesserai con la tua bocca il Signore Gesù, e crederai nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.

3. Purezza 


La purezza ( clarity ) indica se ci sono e come sono le inclusioni nel diamante e la scala va da: senza difetto ( Flawless ) o ( Internal Flawless ) a I1 e I2 ( imperfetto )

Senza una lente che ingrandisca di 10 volte, le inclusioni sono spesso invisibili.

Salmo 139:23-24.


"Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c'è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna".

E' vero, solo Dio conosce a fondo il nostro cuore.
Noi possiamo ingannare il prossimo mostrando ciò che non siamo,fingere di essere altruisti, a volte ingannando anche noi stessi. Ma se ci mettiamo sotto la lente di Dio e gli permettiamo di metterci alla prova,Egli toglierà da noi i nostri pensieri cattivi, ci farà cambiar strada e ci guiderà lungo un sentiero sicuro.

4. Taglio

Le forme di un diamante sono: rotondo, marquise, ovale, princesse, smeraldo, cuore. La forma rotonda brillante con 58 sfaccettature è la più cara.

Inoltre il taglio deve essere una  buona proporzione tra la percentuale di profondità e la percentuale di tavola della pietra.
Galati 5:22-23
La Nuova Diodati (LND)

 Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.



La proporzione, l'equilibrio che deve avere un cristiano, ecco tutto ciò che crea un brillante senza difetti.
Quell'amore perfetto condito dalla gioia e dalla pace contornato di pazienza e gentilezza, ripieno di bontà e di fede, guidato dalla mansuetudine e dall'autocontrollo.

Ora il diamante è pronto per la gloria di Dio!!

 
 
 

La ricompensa di Dio

Post n°87 pubblicato il 04 Dicembre 2011 da mimmobale1969

C'era una volta una bambina di nome Lucilla dai lunghi capelli rossi e gli occhi grandi e marroni.

Era quasi Natale e stava andando a comperare i regali con i soldi della paghetta del suo compleanno che era stato proprio pochi giorni prima.

Con quelli avrebbe voluto prendere un bel sacchetto di caramelle, che piacevano tanto alla mamma, e dieci biro per papà, perchè era uno scrittore. Era già andata in giorno prima, dopo la scuola, a vedere in negozio i prezzi e con i suoi soldini avrebbe potuto prendere tutto avanzandone anche qualcuno per prendersi un pò di cioccolatini.

Così, quel sabato pomeriggio scese in strada.

Stava camminando tranquillamente quando, a un certo punto, sentì una voce che diceva:"dammi qualche soldo per favore".

La bambina si voltò e vide una ragazza con i lunghi capelli neri lisci seduta per strada, con un bicchiere, a chiedere la carità. Pensò alle parole della mamma che le diceva di non parlare con gli estranei e fece un passo come per proseguire, quando, però, sentì come una vocina dentro al suo cuore che le diceva:"Lucilla non fare così!", allora diede alla ragazza i soldi destinati alle caramelle della mamma.

Prosegui col cuore felice per aver aiutato quella ragazza.

Andando avanti nella via incontrò un vecchietto e che disse a Lucilla "ciao". Lucilla allora disse: "ciao, come stai?" e lui: "mica tanto bene" Lucilla allora disse: "come mai stai qui ai bordi della strada?" e lui disse: "perchè nessuno mi vuole bene" e Lucilla allora disse: "non è vero, io ti voglio bene. Non hai freddo a stare qui?" e lui: "ma no, non ti preoccupare" e lei continuò: "e non hai fame?" e lui replicò: "ma no, non ti preoccupare". "Aspettami qui!" disse Lucilla, contando con le mani in tasca senza farsi vedere i soldi che le erano rimasti.

S'intrufolò, quindi, nel mercato dove, con i soldi rimasti, ruiscì a comprare una mantellina di lana e due hot dog. Tornò correndo nel punto in cui aveva lasciato quel signore e con un grande sorriso gli disse: "Tieni, questi sono per te, buon Natale!".

Lucilla tornò a casa felice, ma poi si ricordò dei regali che doveva fare. "E adesso come faccio?" disse aprendo il cancelletto della porta di casa.

Sulla porta di casa trovò un biglietto con su scritto: "Torniamo alle sei - Mamma e papà".

Lucilla entrò in casa, si tolse la giacca riponendola sull'appendiabiti e mentre continuava a pensare a come avrebbe fatto con i regali, suona il citofono.

Lucilla va a rispondere ed era il cartolaio che, ogni mese, portava a papà delle penne e dei fogli per scrivere. Lucilla aprì la porta al cartolaio, il quale, dopo aver salutato quella che lui diceva essere "la più bella bambina del quartiere", disse a Lucilla: "Ho portato le cose per papà, prova a contarle: dovrebbero essere 500 fogli e 100 penne come c'è scritto sulla scatola che mi hanno spedito".

Lucilla, insieme al cartolaio, si mise a contarle ed erano 110. "Oh no" disse il cartolaio "ho sbagliato, e adesso con questa neve non posso neanche riportare indietro la merce. Come faccio?" poi guardando il viso di Lucilla disse: "bhè, tienile tu Lucilla. "Cavoli!" pensò Lucilla "proprio il numero esatto di penne che volevo comprare a papà".

Lucilla ringraziò il cartolaio augurandogli buon Natale e altrettanto fece lui.

Lucilla contentissima richiuse la porta di casa, ma non fece in tempo a sedersi che risuonò il citofono: era Elena, la sua amica. Lucilla le aprì la porta per farla accomodare, ma Elena tutto d'un fiato disse: "scusa Lucilla non ho tempo di entrare. C'è mia sorella che fa i capricci. Le ho preso le sue caramelle preferite, ma mi sono accorta solo dopo che la signorina alla cassa aveva confuso il mio sacchetto con un altro, e non avevo altri soldi per comprargliene e ora lei non le vuole. Le vuoi tu?". Aprì il sacchetto e... sorpresa, era proprio il tipo di caramelle preferito dalla mamma!!!. "Grazie mille Elena!" disse Lucilla. "Di niente, grazie a te Lucilla. Ora vado, ci vediamo" disse Elena.

Lucilla portò le penne e le caramelle in camera, in un posto segreto e si mise per fare i compiti quando, aprendo il libro, vide un bigliettino su cui c'era scritto:

"Ho avuto bisogno e mi hai aiutato, ho avuto fame e mi hai dato da mangiare, ho avuto freddo e mi ha riscaldato, grazie!
firmato Gesù".

 
 
 

Una tazza di te

Post n°86 pubblicato il 08 Novembre 2011 da mimmobale1969


 

“Guai a colui che contesta il suo creatore,

egli, rottame fra i rottami di vasi di terra!

L'argilla dirà forse a colui che la forma:

«Che fai? »”

Isaia 45:9

 

 

Mi ricordo dell’epoca in cui, prima di essere una tazza, ero una palla d’argilla.

Un giorno, il mio Padrone mi prese, e si mise a sbattermi tra le Sue mani, e a modellarmi.

Mi stava facendo male e Lo supplicavo di fermarsi, ma Lui mi sorrise dicendo:

“NON ANCORA!”

Avevo così male al cuore che credevo che fosse arrivata la mia fine. Ma, per fortuna, la cosa finì!

Poi mi ripose su un piatto da vasaio e mi fece girare, girare, girare …

Non capivo perché volesse farmi passare per il fuoco. Allora urlai, e Lo supplicai di fermarsi, di tirarmi fuori.

Attraverso il finestrino del forno, distinguevo ancora il Suo viso, e Lo vidi sorridere e scuotere il capo, dicendo:

“NON ANCORA!”

Poi, d’un tratto, mi prese e si mise a spazzolarmi. Prese un pennello e mi spennellò con ogni tipo di colore maleodorante.

I vapori dei colori erano così forti, che pensavo di svenire.

Lo implorai di fermarsi, ma con lo stesso sorriso, mi disse di nuovo:

“NON ANCORA!”

Fu allora che mi pose in un altro forno, due volte più caldo del primo.

Questa volta, stavo soffocando, ne ero certa.

In lacrime, Lo supplicai, ma ancora una volta, il Padrone si accontentò di sorridermi e mi disse:

“NON ANCORA!”

Infine, la porta del forno si aprì completamente e il Padrone annunciò:

“ORA!”

Mi prese tra le mani e mi depose su uno scaffale.

Poi, mi tese uno specchio e mi disse:

“Guardati!”

Non credevo ai miei occhi e gridai: “Che magnifica tazza!”

Allora il Padrone spiegò:

“Vorrei che tu comprendessi questo: sì, Io ti colpivo e ti modellavo, pur sapendo di farti male.

Sapevo anche che il piatto del vasaio ti avrebbe provocato le vertigini.

Ma se non mi fossi occupato di te in questo modo, tu saresti seccata

e saresti rimasta per sempre una semplice palla di argilla.

La tua personalità non avrebbe potuto svilupparsi.

Sapevo che il primo forno era bollente, ma se non ci fossi passata, ti saresti sbriciolata.

Sapevo anche che eri disturbata dalla pittura, ma se ti avessi risparmiata, la tua vita sarebbe rimasta senza colore.

E sapevo bene che il secondo forno sarebbe stato per te insopportabile!

Ma, vedi, se non ci fossi entrata, tu non saresti stata capace si resistere alle pressioni della vita.

La tua forza non sarebbe bastata e tu non saresti sopravvissuta a lungo.

Vedi, che mentre tutto ti è sembrato difficile, Io mi stavo prendendo cura di te.

Sapevo ciò che saresti diventata.

Fin dal primo istante, Io intravedevo già il prodotto finito!”


 “Tuttavia, SIGNORE,

tu sei nostro padre;

noi siamo l'argilla

e Tu colui che ci formi;

noi siamo tutti

opera delle Tue mani.”

(Isaia 64:8)

 
 
 

Il sale

Post n°85 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da mimmobale1969

http://www.sportevacanze.com/immagini/contenutiarticoli/sale3.jpg

C'era una volta un vasetto pieno di sale bianco e saporito. 
Tutte le volte che la cuoca lo svitava per prendere 
un pizzico della preziosa polverina bianca e metterla nelle pentole, 
il sale era contento e orgoglioso. 
Però un giorno pensò: 
"Chissà perché non c'è mai una volta che qualcuno a tavola  dica: ''che buon sale!''. 
Tutti dicono sempre: 
"che buona carne o che buona pasta!"
Allora diventò triste. 
La cipolla e l'aglio che gli stavano vicino, in cucina, cercarono di consolarlo: 
"Non puoi farci nulla; è che tu sei invisibile! 
Quando ti sciogli nell'acqua, nessuno ti vede più!".

 Una volta, però, la mamma aveva così fretta di preparare il pranzo, 
che si dimenticò di mettere il sale... 
A tavola ci fu il finimondo!
"Che pasta è mai questa? Che schifo!", urlò papà. 
"Non sa di niente!", si lamentò Luca, allontanando il piatto. 
"Non ho fame!", disse Monica. 
Le urla erano così alte che dovette intervenire mamma: 
"Cosa capita, oggi? Perché siete diventati così impossibili da accontentare?"
Tutti gridarono: 
"Ciò che hai preparato non ha proprio alcun gusto!". 
Finalmente la mamma si accorse: 
"Ah, il sale! Ho dimenticato di mettere il sale!", esclamò, battendosi la mano sul capo. 
"Se manca il sale, manca tutto!", osservò Monica
       
Le cose invisibili ci sono, eccome!  
E sono le più preziose! 
Dio è come il sale sciolto nell'acqua: 
c'è, ma non si vede...e dà sapore alla vita!

 
 
 

Come è Dio?

Post n°84 pubblicato il 08 Ottobre 2011 da mimmobale1969
Foto di mimmobale1969

Poco dopo la nascita di suo fratello,
la piccola Elisa cominciò a chiedere ai genitori di lasciarla sola con il neonato.
La mamma e il papà di Elisa si preoccupavano che,
come quasi tutti i bambini di quattro anni,
potesse sentirsi gelosa e volesse picchiarlo o scuoterlo, per cui dissero di no.
Ma Elisa non mostrava segni di gelosia.
Trattava il bambino con gentilezza e le sue richieste
di essere lasciata sola si facevano più pressanti.
 I genitori decisero di consentirglielo.
Esultante, Elisa andò nella stanza del bambino e chiuse la porta,
ma rimase una fessura aperta, abbastanza
da consentire ai curiosi genitori di spiare e ascoltare.
Videro la piccola Elisa andare tranquillamente dal fratellino,
mettere il viso accanto al suo e dire con calma:
"Bambino, dimmi come è fatto Dio. Comincio a dimenticarmelo...".

I bambini sanno com’è fatto Dio,
ma arrivano in un mondo che fa di tutto
per farglielo dimenticare il più in fretta possibile.


"In verità vi dico, se non vi convertirete e non diventerete come i bambini,
non entrerete nel regno dei cieli!".
( Mt 18, 3 )

 
 
 
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"Poiché v’è un solo Dio, ed anche UN SOLO MEDIATORE fra Dio e gli uomini: CRISTO GESÙ uomo, il quale diede se stesso quale prezzo di riscatto per tutti" (I Timoteo 2:5).

“..in nessun altro è la salvezza; poiché non vi è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere salvati.” (Atti 4:12)

Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli (Isaia 42:8)

"Sappi dunque oggi e ritieni in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù nei cieli e quaggiù sulla Terra; e che non ve n’è alcun altro." (Deuteronomio 4:39)

"Non vi farete idoli, non vi eleverete immagini scolpite, nè statue e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa, poiché io sono l'Eterno, l’Iddio vostro." (Levitico 26:1)

"Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me…" (Giovanni 14:6).

 

 
Non importa se si tratta di un piccolo o grande problema, Egli è pronto ad ascoltarci ma soprattutto ad agire. Gesù vuole prendere su di Se le nostre infermità, le nostre malattie (Isaia 53:4). Egli è pronto a perdonare i nostri peccati e a rafforzare la nostra fede vacillante. La vera importanza è “affidarsi a Gesù“. Egli non caccia via nessuno perchè ci ama (Giovanni 8: 1,11)
 

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