Considerazioni terminologiche e cause strutturali della caduta dell'ImperoSono ormai molti anni che si è finalmente lasciata la convinzione secondo la quale il medioevo fosse essenzialmente un periodo "buio", "oscuro" della storia. Purtroppo però esistono ancora espressioni di questo tipo nel parlare comune o negli articoli, saggi e libri scolastici. Una concezione questa che piano piano si sta sgretolando, ma che certo non fa bene a un 'epoca che ha concorso alla formazione della nostra società moderna.La parola "Medioevo ", sta a significare letteralmente età di mezzo. Esso abbraccia un periodo di circa mille anni, dal V al XV secolo circa ed è così chiamato perchè comprende l'arco di tempo che divide due mondi, due età: quella classico-antica da quella moderna. Questo periodo è caratterizzato dal fatto che presenta alcuni fattori che non sono riconducibili ne a un mondo classico nè ad un moderno. E' un periodo che ha sicuramente avuto i suoi lati negativi, le sue grandi disgrazie, i suoi errori ma è anche un periodo che ha visto nascere nuovi assetti politici,sociali e ha contribuito al mescolamento delle culture e quindi all'integrazione. Convenzionalmente si è soliti far partire il Medioevo dal 476 d.c. , più precisamente dal 5 settembre dello stesso anno, quando Odoacre, generale di un esrcito mercenario che serviva l'Impero, si fece eleggere dai soldati Capo delle milizie accampate tra Milano e Pavia. Questi quindi, depose e mandò in esilio il tredicenne imperatore Romolo Augustolo,eletto dal padre Oreste,prendendo il potere. Ma Odoacre, a differenza degli altri imperatori, non volle rivestire questa carica. Infatti inviò le vestigia all'imperatore d'Oriente Zenone, riconoscendolo come unico Imperator e considerandosi un funzionario della Pars Occidentalis. Erano forse due i motivi per i quali Odoacre non divenne imperatore: il primo era che lasciare in mano di Bisanzio gli affari occidentali avrebbe fruttato di più alla sua permanenza al potere,il secondo era che forse Odoacre, germanico, non si riconosceva nell'essere capo di una cultura latina che è stata da sempre abituata ad acclamare i suoi capi romani. Detto ciò, possiamo finalmente parlare di un inizio del Medioevo che coincide quindi con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Questo però è solo il risultato di un processo che gradualmente già dal IV(e ancor prima) ha portato allo sfacelo dell'Impero. Non pensiamo infatti che l'avvento dei barbari abbia segnato l'inizio della fine... Ma pensiamo che le invasioni barbariche hanno piuttosto messo in evidenza grossi poblemi che erano pronti ad esplodere. Vediamo dunque di descriverli brevemente:1) Integrazione di più popoli: è importante ricordare che più che la visione violenta di un invasione barbarica, ciò che ha inciso di più è stata l'integrazione di popolazioni germaniche nella società latina. Già prima dell'inizio delle invasioni, molte popolazioni barbariche avevano superato i confini (del Reno e del Danubio), spinte dalla pressione degli attacchi sempre più dilaganti degli Unni a partire dal 320. Lo scontro era inevitabile: da una parte le popolazioni germaniche che avevano uno stile di vita quasi "incontrollato" e molto semplice, dominati e governati da una ristretta cerchia, molto spesso una famiglia. Dall'altra il popolo romano che era abituato tutt'altro: Organizzazione statale, stabilità, commercio fiorente e a un senso comune di civiltà che i germani non conoscevano.2) Il fattore economico: Verso l'ultimo secolo, l'Impero d'Occidente, poteva già dirsi in decadenza. La migrazione di grandi masse dalle campagne alle città rendeva queste sempre più affollate più di quanto potessero esserlo e ciò non poteva che peggiorare le condizioni igenico-sanitarie. Conseguenza di queste "migrazioni" era anche la progressiva diminuzione di prodotti agrari che aggravò il già tremante sistema di autosussistenza. L'importazione,si, rimaneva sempre uno dei rimedi migliori per far fronte a queste crisi, ma quasi sempre le spese per rafforzare i confini (come dicevamo minacciati dai barbari)erano così enormi da soffocare altre spese necessarie. Inoltre, il controllo del "mare nostrum", e quindi di gran parte della sicurezza del commercio marittimo, era messo in crisi dal graduale affievolirsi dei domini ai confini.3) Una crisi politica: L'impero degli ultimi secoli non era certo quello dello splendore repubblicano, ma anche quando venivano eletti nuovi imperatori, si continuava a parlare di "res pubblica". Ebbene era abitudine,negli ultimi tempi, che i generali di varie legioni si facessero eleggere imperatori dal proprio esercito tentando così una sorta di "colpo di stato". Ovviamente il fatto non si presentava sporadicamente, basti pensare che nell'arco di cinquant'anni, dal 235, ben ventidue imperatori governarono spesso anche per pochi anni per poi essere assassinati o esiliati.4)Il fattore religioso: quest'ultimo aspetto è molto importante considerando il ruolo che in seguito ha avuto nel medioevo. L'esplodere del cristianesimo, dopo un periodo di persecuzione, investì anche le cariche più importanti dell'Impero per poi ufficializzarsi all'inizio del IV secolo con l'avvento di Costantino che con l'editto di Milano (313) aveva liberalizzato il culto della religione cristiana. Costantino aveva intuito nella centralità monoteistica della fede cristiana, la legittimazione del suo potere. Il cristianesimo era infatti compatibile con il suo dirigismo teocratico e porsi come legittimatore della fede ai cristiani non poteva che giovare alla sua figura. Oltre a ciò, vennero restituite tutte le proprietà confiscate concedendo ai cristiani la possibilità di gestire ed essere proprietari di beni. La simpatia del culto si fece palese al punto che il vescovo di Cesarea, Eusebio (314-40), nella sua Historia Ecclesiastica, aveva identificato Costantino con il nuovo David dell'Antico Testamento. Il culto si espanse ben presto con grandi risultati tra le popolazioni alle quali mancavano all'appello molto spesso solo le genti che abitavano le campagne, legate ancora a culti naturali, quasi "agrari". A questi fu attribuito il nome di "pagani" da pagi (campagne molto lontante di centri abitati). L'ufficializzazione del cristianesimo si ebbe infine con il concilio di Nicea ( primo concilio ecumenico), che stabilì il dogma della trinità, gettando le basi per un unico e universale culto e con il successivo Editto di Tessalonica (380) indetto da Teodosio che aboliva qualsiasi culto non cristiano ponendo come religione dell'Impero quella cristiana(ciò provocò la distruzione di molti templi, biblioteche e monumenti non cristiani e la persecuzione di altri culti).Inoltre con l'avvento dei barbari (popolazione prettamente ariana) gli scontri si evidenziarono immediatamente anche dal punto di vista religioso.5)Il fattore militare: L'Impero ormai non disponeva più di un grande e forte esercito ed era spesso costretto a servirsi di mercenari. Ciò cambiò notevolmente le sorti belliche di Roma: il mercenario combatteva per soldi... non per la patria... non gli interessava la Repubblica...Quindi possiamo fare il punto della situazione asserendo che le invasioni barbariche sicuramente influirono sulla decadenza dell'Impero romano d'Occidente ma non furono la "causa unica" dello sfacelo, bensì fecero da detonatore a tutta una serie di problemi sopra elencati.Europa al crollo dell'Impero romano d'occidente ( Visualizza CARTINA)Continua... Barile Giuseppetratto da: appunti di Storia - Barile Giuseppe
Crolla l'Impero Romano d'occidente... inizia il Medioevo
Considerazioni terminologiche e cause strutturali della caduta dell'ImperoSono ormai molti anni che si è finalmente lasciata la convinzione secondo la quale il medioevo fosse essenzialmente un periodo "buio", "oscuro" della storia. Purtroppo però esistono ancora espressioni di questo tipo nel parlare comune o negli articoli, saggi e libri scolastici. Una concezione questa che piano piano si sta sgretolando, ma che certo non fa bene a un 'epoca che ha concorso alla formazione della nostra società moderna.La parola "Medioevo ", sta a significare letteralmente età di mezzo. Esso abbraccia un periodo di circa mille anni, dal V al XV secolo circa ed è così chiamato perchè comprende l'arco di tempo che divide due mondi, due età: quella classico-antica da quella moderna. Questo periodo è caratterizzato dal fatto che presenta alcuni fattori che non sono riconducibili ne a un mondo classico nè ad un moderno. E' un periodo che ha sicuramente avuto i suoi lati negativi, le sue grandi disgrazie, i suoi errori ma è anche un periodo che ha visto nascere nuovi assetti politici,sociali e ha contribuito al mescolamento delle culture e quindi all'integrazione. Convenzionalmente si è soliti far partire il Medioevo dal 476 d.c. , più precisamente dal 5 settembre dello stesso anno, quando Odoacre, generale di un esrcito mercenario che serviva l'Impero, si fece eleggere dai soldati Capo delle milizie accampate tra Milano e Pavia. Questi quindi, depose e mandò in esilio il tredicenne imperatore Romolo Augustolo,eletto dal padre Oreste,prendendo il potere. Ma Odoacre, a differenza degli altri imperatori, non volle rivestire questa carica. Infatti inviò le vestigia all'imperatore d'Oriente Zenone, riconoscendolo come unico Imperator e considerandosi un funzionario della Pars Occidentalis. Erano forse due i motivi per i quali Odoacre non divenne imperatore: il primo era che lasciare in mano di Bisanzio gli affari occidentali avrebbe fruttato di più alla sua permanenza al potere,il secondo era che forse Odoacre, germanico, non si riconosceva nell'essere capo di una cultura latina che è stata da sempre abituata ad acclamare i suoi capi romani. Detto ciò, possiamo finalmente parlare di un inizio del Medioevo che coincide quindi con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Questo però è solo il risultato di un processo che gradualmente già dal IV(e ancor prima) ha portato allo sfacelo dell'Impero. Non pensiamo infatti che l'avvento dei barbari abbia segnato l'inizio della fine... Ma pensiamo che le invasioni barbariche hanno piuttosto messo in evidenza grossi poblemi che erano pronti ad esplodere. Vediamo dunque di descriverli brevemente:1) Integrazione di più popoli: è importante ricordare che più che la visione violenta di un invasione barbarica, ciò che ha inciso di più è stata l'integrazione di popolazioni germaniche nella società latina. Già prima dell'inizio delle invasioni, molte popolazioni barbariche avevano superato i confini (del Reno e del Danubio), spinte dalla pressione degli attacchi sempre più dilaganti degli Unni a partire dal 320. Lo scontro era inevitabile: da una parte le popolazioni germaniche che avevano uno stile di vita quasi "incontrollato" e molto semplice, dominati e governati da una ristretta cerchia, molto spesso una famiglia. Dall'altra il popolo romano che era abituato tutt'altro: Organizzazione statale, stabilità, commercio fiorente e a un senso comune di civiltà che i germani non conoscevano.2) Il fattore economico: Verso l'ultimo secolo, l'Impero d'Occidente, poteva già dirsi in decadenza. La migrazione di grandi masse dalle campagne alle città rendeva queste sempre più affollate più di quanto potessero esserlo e ciò non poteva che peggiorare le condizioni igenico-sanitarie. Conseguenza di queste "migrazioni" era anche la progressiva diminuzione di prodotti agrari che aggravò il già tremante sistema di autosussistenza. L'importazione,si, rimaneva sempre uno dei rimedi migliori per far fronte a queste crisi, ma quasi sempre le spese per rafforzare i confini (come dicevamo minacciati dai barbari)erano così enormi da soffocare altre spese necessarie. Inoltre, il controllo del "mare nostrum", e quindi di gran parte della sicurezza del commercio marittimo, era messo in crisi dal graduale affievolirsi dei domini ai confini.3) Una crisi politica: L'impero degli ultimi secoli non era certo quello dello splendore repubblicano, ma anche quando venivano eletti nuovi imperatori, si continuava a parlare di "res pubblica". Ebbene era abitudine,negli ultimi tempi, che i generali di varie legioni si facessero eleggere imperatori dal proprio esercito tentando così una sorta di "colpo di stato". Ovviamente il fatto non si presentava sporadicamente, basti pensare che nell'arco di cinquant'anni, dal 235, ben ventidue imperatori governarono spesso anche per pochi anni per poi essere assassinati o esiliati.4)Il fattore religioso: quest'ultimo aspetto è molto importante considerando il ruolo che in seguito ha avuto nel medioevo. L'esplodere del cristianesimo, dopo un periodo di persecuzione, investì anche le cariche più importanti dell'Impero per poi ufficializzarsi all'inizio del IV secolo con l'avvento di Costantino che con l'editto di Milano (313) aveva liberalizzato il culto della religione cristiana. Costantino aveva intuito nella centralità monoteistica della fede cristiana, la legittimazione del suo potere. Il cristianesimo era infatti compatibile con il suo dirigismo teocratico e porsi come legittimatore della fede ai cristiani non poteva che giovare alla sua figura. Oltre a ciò, vennero restituite tutte le proprietà confiscate concedendo ai cristiani la possibilità di gestire ed essere proprietari di beni. La simpatia del culto si fece palese al punto che il vescovo di Cesarea, Eusebio (314-40), nella sua Historia Ecclesiastica, aveva identificato Costantino con il nuovo David dell'Antico Testamento. Il culto si espanse ben presto con grandi risultati tra le popolazioni alle quali mancavano all'appello molto spesso solo le genti che abitavano le campagne, legate ancora a culti naturali, quasi "agrari". A questi fu attribuito il nome di "pagani" da pagi (campagne molto lontante di centri abitati). L'ufficializzazione del cristianesimo si ebbe infine con il concilio di Nicea ( primo concilio ecumenico), che stabilì il dogma della trinità, gettando le basi per un unico e universale culto e con il successivo Editto di Tessalonica (380) indetto da Teodosio che aboliva qualsiasi culto non cristiano ponendo come religione dell'Impero quella cristiana(ciò provocò la distruzione di molti templi, biblioteche e monumenti non cristiani e la persecuzione di altri culti).Inoltre con l'avvento dei barbari (popolazione prettamente ariana) gli scontri si evidenziarono immediatamente anche dal punto di vista religioso.5)Il fattore militare: L'Impero ormai non disponeva più di un grande e forte esercito ed era spesso costretto a servirsi di mercenari. Ciò cambiò notevolmente le sorti belliche di Roma: il mercenario combatteva per soldi... non per la patria... non gli interessava la Repubblica...Quindi possiamo fare il punto della situazione asserendo che le invasioni barbariche sicuramente influirono sulla decadenza dell'Impero romano d'Occidente ma non furono la "causa unica" dello sfacelo, bensì fecero da detonatore a tutta una serie di problemi sopra elencati.Europa al crollo dell'Impero romano d'occidente ( Visualizza CARTINA)Continua... Barile Giuseppetratto da: appunti di Storia - Barile Giuseppe