VILLA MASSIMO

09.07.2015 - TAR: MANCA LA DOCUMENTAZIONE SUL VINCOLO PAESAGGISTICO, TUTTO RINVIATO A DICEMBRE


Come temevamo, nemmeno il pronunciamento della giustizia amministrativa atteso per questi giorni (il testo della sentenza è consultabile al link in calce) ha potuto risolvere la questione della drammatica chiusura del giardino di Villa Massimo, che sarà destinato a rimanere serrato almeno fino a fine anno.Il Tribunale Amministrativo del Lazio, infatti, ha ravvisato quello che anche noi avevamo potuto appurare negli ultimi mesi: il Comune di Roma, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del settembre 2014 gli imponesse di farlo, non ha finora mai ancora provveduto a chiedere alla Soprintendenza del Mibac il parere indispensabile per poter procedere alla progettazione ed alla realizzazione di qualunque ipotesi di riqualificazione e riapertura al pubblico in sicurezza e piena legittimità del parco.Avevamo personalmente ascoltato la versione di una funzionaria responsabile del Ministero, qualche mese fa, che ci aveva già anticipato questa drammatica e colpevole inerzia da parte dell'amministrazione capitolina: basterebbero pochi giorni -ci aveva detto l'architetto del ministero- ma evidentemente manca la volontà politica ed amministrativa.Anche il Tar, dunque, ha confermato quanto già sapevamo. Ma ha fatto anche di più. Per fornire una documentazione che potrebbe essere acquisita in pochi giorni, ha dato tempo alle parti per raccoglierla ben altri cinque mesi, rinviando la nuova udienza al 2 dicembre 2015 e -di fatto- prolungando la sospensiva amministrativa (e dunque la chiusura totale) dell'intera area fino almeno al prossimo anno.Tutto ciò conferma quanto già sappiamo da ormai tre anni. La questione della riapertura urgente del parco non sta realmente a cuore a nessuna delle parti in causa. Ricorrenti ed opponenti, parti politiche e tecniche del Comune di Roma, amministrazione Municipale. Non c'è traccia, nei documenti della vertenza, di richieste di riapertura. Quindi la magistratura non si pone minimamente il problema di aspettare un altro anno per una decisione per la quale sarebbero bastate poche settimane.A voler riaperto il giardino sono solo le migliaia di famiglie di cittadini del nostro quartiere, private da anni di un bene fondamentale, che però non hanno alcuna voce nelle sedi in cui si prendono le decisioni.Facciamo notare solo un'ultima cosa. Si sta prendendo tempo, forse, per aspettare che si arrivi alla possibile fine di questa vicenda giusto in tempo per farla cadere durante la nuova campagna elettorale amministrativa, che guardacaso dovrebbe essere proprio prevista per l'anno prossimo. In quel tempo, quanti saranno quelli che finora sono stati in silenzio ed hanno ignorato le esigenze della cittadinanza, che si ripresenteranno a chiedere il nostro voto promettendoci che faranno ciò che per tre anni si sono rifiutati di fare? Secondo noi saranno in molti. Ma saremo pronti ad accoglierli ed a rispondere loro nel modo che meritano. E questa è una promessa che -potete scommetterci- verrà mantenuta.Il testo integrale della sentenza è consultabile al seguente link:https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=ZGXIR6XTZQ4OJA74RPF2VDN35Q&q=