IL FOGLIO E LA MATITA Era tutto silenzio nella casa. Le luci dell’albero di natale illuminavano le palline e cullavano il gatto che dormiva pacifico, lì al lato del piccolo presepe. Tutti erano nelle loro stanze a dormire. Per tutto il giorno avevano scritto nomi sui bigliettini natalizi, bigliettini belli di tutti i colori, con immagini bellissime di paesaggi innevati, di fiocchi lussureggianti, di alberi deliziosi. Ora in questa notte magica dove tutto era pace, dove tutto sembrava compiuto, sopra il tavoloera rimasto un foglio bianco, tutto bianco come la neve e una piccola matita temperata tante volte, piccola piccola, lì vicino. Ad un certo punto nella notte fonda, dove tutto era immobile, si sentì un singhiozzo e poi un altro e un altro ancora… La matita che dormiva anch’essa saporitamente , stanca per aver scritto tanto, aprì un occhio e restò in ascolto. Un altro singhiozzo…“Chi piange ?” chiese la piccola matita tutta temperata.“ Sono io, il foglio bianco.”“Ma perché sei tanto triste?” chiese ancora la matita “In questa notte dove tutta sembra essere già accaduto io sono rimasto solo, nessuno si è curato di me e sono rimasto tutto da scrivere, tu hai scritto tutto il giorno biglietti e bigliettini, sei stata accarezzata , amata e anche consumata mentre io sono qui, dimenticato e magari domani quando faranno ordine mi butteranno nel cestino senza curarsi di me.” La matita rimase a pensare…. “E’ vero tutti si sono scordati di te ma questa è una notte magica, è una notte piena d’amore, Gesù non può dimenticare nessuno e tanto meno la notte di Natale il suo amore scende e abbraccia tutti come un mantello, non possono esserci creature tristi.” E la piccola matita stanca per aver scritto tanto e tutta temperata, si rizzò in piedi, si scosse un pochino e incominciò ad accarezzare il foglio bianco, ad asciugare le sue lacrime e a stringerlo a se… fino a che tutti e due gioiosi e lieti si addormentarono. Spuntò il sole . I raggi entrando dalle tapparelle illuminarono il foglio e la matitina ancora abbracciati. La casa incominciò a svegliarsi e Davide che aveva dormito tutta la notte e voleva vedere il presepe con il bambino Gesù e i doni che gli aveva portato, corse giù dalle scale entrò nella stanza e vide che tutto era ancora buio solo le luci dell’albero facevano si e no ma un raggio di sole illuminava il foglio la matita , allora attratto andò a vedere … si stropicciò gli occhi perché ricordava di aver lasciato il foglio bianco e di essere andato a nanna. “Mamma, mamma vieni a vedere…” a gran voce chiamò e così scoprirono che la matitina cullando e accarezzando il foglio tutta la notte,lo aveva riempito di lettere e poi le lacrime nell’asciugarsi avevano composto delle parole e delle frasi: E’ NataleE’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. La mamma prese il foglio e lo arrotolò ci mise un nastrino colorato e lo appese alla punta del l’albero di Natale. Perché fosse la stella più bella!. Violetta di Dio
il foglio e la matita -il mio dono per il Natale
IL FOGLIO E LA MATITA Era tutto silenzio nella casa. Le luci dell’albero di natale illuminavano le palline e cullavano il gatto che dormiva pacifico, lì al lato del piccolo presepe. Tutti erano nelle loro stanze a dormire. Per tutto il giorno avevano scritto nomi sui bigliettini natalizi, bigliettini belli di tutti i colori, con immagini bellissime di paesaggi innevati, di fiocchi lussureggianti, di alberi deliziosi. Ora in questa notte magica dove tutto era pace, dove tutto sembrava compiuto, sopra il tavoloera rimasto un foglio bianco, tutto bianco come la neve e una piccola matita temperata tante volte, piccola piccola, lì vicino. Ad un certo punto nella notte fonda, dove tutto era immobile, si sentì un singhiozzo e poi un altro e un altro ancora… La matita che dormiva anch’essa saporitamente , stanca per aver scritto tanto, aprì un occhio e restò in ascolto. Un altro singhiozzo…“Chi piange ?” chiese la piccola matita tutta temperata.“ Sono io, il foglio bianco.”“Ma perché sei tanto triste?” chiese ancora la matita “In questa notte dove tutta sembra essere già accaduto io sono rimasto solo, nessuno si è curato di me e sono rimasto tutto da scrivere, tu hai scritto tutto il giorno biglietti e bigliettini, sei stata accarezzata , amata e anche consumata mentre io sono qui, dimenticato e magari domani quando faranno ordine mi butteranno nel cestino senza curarsi di me.” La matita rimase a pensare…. “E’ vero tutti si sono scordati di te ma questa è una notte magica, è una notte piena d’amore, Gesù non può dimenticare nessuno e tanto meno la notte di Natale il suo amore scende e abbraccia tutti come un mantello, non possono esserci creature tristi.” E la piccola matita stanca per aver scritto tanto e tutta temperata, si rizzò in piedi, si scosse un pochino e incominciò ad accarezzare il foglio bianco, ad asciugare le sue lacrime e a stringerlo a se… fino a che tutti e due gioiosi e lieti si addormentarono. Spuntò il sole . I raggi entrando dalle tapparelle illuminarono il foglio e la matitina ancora abbracciati. La casa incominciò a svegliarsi e Davide che aveva dormito tutta la notte e voleva vedere il presepe con il bambino Gesù e i doni che gli aveva portato, corse giù dalle scale entrò nella stanza e vide che tutto era ancora buio solo le luci dell’albero facevano si e no ma un raggio di sole illuminava il foglio la matita , allora attratto andò a vedere … si stropicciò gli occhi perché ricordava di aver lasciato il foglio bianco e di essere andato a nanna. “Mamma, mamma vieni a vedere…” a gran voce chiamò e così scoprirono che la matitina cullando e accarezzando il foglio tutta la notte,lo aveva riempito di lettere e poi le lacrime nell’asciugarsi avevano composto delle parole e delle frasi: E’ NataleE’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri. La mamma prese il foglio e lo arrotolò ci mise un nastrino colorato e lo appese alla punta del l’albero di Natale. Perché fosse la stella più bella!. Violetta di Dio