Viola Arcobaleno

Un Ponte fra me e il Cielo

 

LETTERA D'AMORE

 

AREA PERSONALE

 
  IL MAESTRO E' CON TE
 
Quando senti che tutti sono contro di te
Quando ti senti rompere dentro
Quando senti che la vita ti sta ferendo a morte
Ricorda, il Maestro è con te.
Quando pensi che tutto il mondo ti sia nemico
Quando pensi che la tua anima non abbia più luce
Quando pensi che la paura sia tua compagna
Ricorda, il Maestro è con te.
Quando deciderai di finirla con questa vita
Quando camminando per la strada,
non vedrai il volto della gente
Quando camminando nella natura non troverai la luce
Ricorda, il Maestro è con te.
Quando diventerai cieco, sordo e muto
Quando il tuo corpo non avrà
più vita
Ricorda, il Maestro è con te.
 

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messaggio

Post n°310 pubblicato il 05 Agosto 2009 da unpontetrameeilcielo

In questo giorno della tua vita, Caro Amico, credo che Dio voglia che tu sappia...

....che il tuo lavoro, il tuo invito dall’Universo, è quello di riportare le persone a loro stesse.

Puoi farlo ogni giorno, in centinaia di modi. Perché non fare pratica con le prime tre persone che incontrerai dopo aver letto questo messaggio?
 
E’ davvero una cosa molto semplice da fare – e tuttavia può toccare una persona in maniera molto potente. Tutto quello che devi fare è cercare la parte migliore in quella persona e poi mostrargliela, proprio lì e in quel momento. Descrivila. Ammirala. Ringraziala per quella parte.
 
Fallo per tre persone ogni giorno e guarda come la tua intera vita riesce a cambiare. Finalmente realizzerai quello che sei venuto a fare qui. Tutto il resto sarà sciocchezza e nonsenso.

 
 
 

La relazione tra le personalita' temporanea e permanente

Post n°309 pubblicato il 02 Agosto 2009 da unpontetrameeilcielo

 

 

Ogni cellula, ogni atomo del corpo materiale ha una sua controparte psichica e mentale. Dopo aver formato i due corpi superiori, lo Spirito Santo crea quello materiale in accordo con la Saggezza Totale; atomo dopo atomo, cellula dopo cellula, utilizzando come modelli i doppi eterici psichici e mentali.

A prescindere da questi corpi di base, vi è un altro corpo senza forma, di taglia piccola, composto di materia psichica e centrato all’interno del subconscio dell’essere umano. Vi è anche un corrispondente piccolo corpo mentale, composto di materia mentale informe.

Questi due piccoli corpi sono più o meno simili in tutti i normali esseri umani. Più avanti naturalmente una personalità può svilupparsi più di un’altra e in tale modo avremo i migliori artisti e poeti che, per lo più, mancano di razionalità. In un altro caso possiamo vedere qualcuno che coltiva il suo piccolo corpo mentale per sviluppare un intelletto satanico, mentre ci appare povero di sensibilità. Spesso troviamo tali sorprendenti opposti tra eminenti scienziati o artisti e li cataloghiamo come eccentrici.

Questi due corpi assumono la forma base di un uovo, ma quando vibrano violentemente sotto l’influenza di forti emozioni, possono assumere varie forme. Anche il loro colore corrisponde alle emozioni e pensieri della personalità autoconsapevole.

Possiamo quindi dire che tali corpi informi, in gran misura situati nel nostro subconscio, sono ciò che abbiamo chiamato la nostra personalità presente odierna.

Essa è composta di sostanza incorruttibile (poiché è fatta di Mente), benché ci sembri corruttibile e mortale. La personalità temporanea, nell’uomo medio, i cui pensieri sono di basso livello, è come una massa informe di materia psico-mentale. Per Grazia vive nei tre corpi, mentre lo Spirito Santo veglia unito alla Personalità permanente e all’Arcangelo Custode. La personalità è santa — parte del più grande Sé individuale — e il suo destino è identificarsi con l’Essere Assoluto.

Se ci raffiguriamo la Personalità permanente come una madre amorevole, che si prende cura e cresce il suo bambino fino a che avrà sviluppato la sua forza, allora la personalità temporanea certamente ha il ruolo del bambino in sviluppo, sia esso buono o cattivo.

Tuttavia la Personalità permanente è presente in tutti e tre i corpi e il suo ruolo principale è quello del supervisore. Interviene in molte occasioni, quando tramite il subconscio genera pungoli di coscienza nella personalità presente.

Ora noi quale delle due siamo? La personalità presente o quella permanente? E qual è il punto di comprensione dell’ego nell’una e quale nell’altra?

Abbiamo un continuo conflitto nell’umanità, specialmente quando la personalità temporanea è a un basso livello di sviluppo ed è fortemente influenzata dalle attrazioni del mondo materiale (l’egoismo, l’illogica, l’insaziabilità, ecc.). La guerra all’interno della sfera

dei possessi è continua e inesorabile.

La nostra Personalità permanente è solitamente in situazioni di battaglia entro la nostra personalità temporanea, in guerra con una quantità di contrasti spazio-temporali.

Ciononostante, ci sono momenti in cui l’ego, sotto il peso di tale conflitto, cerca un rifugio nel suo vero sé, la Personalità permanente, e vi rimane per un poco in pace e tranquillità.

Ecco perché l’essere umano guidato dal retto pensare deve scegliere la pace invece della competizione. La nostra personalità presente odierna spesso parla senza senso e si ribella. Ma prima o poi si stanca e si arrende alla Personalità permanente, ed è allora che si dispone ad ascoltare il suo consiglio. In tali momenti comprendiamo che quella parte della personalità che ha sollevato la passione e l’ira non ci rappresenta e che, invece di combatterla, dovremmo correggerla e assimilarla.

Così pare che abbiamo due sé, uno che colleziona e interpreta, mentre l’altro guida e corregge. In realtà noi non siamo che un’unica Individualità.

Per questo motivo, la Personalità permanente, agendo con grande sagacia, in certi momenti rimuove la personalità temporanea (in exomatosi subconscia) dal corpo materiale, così da dare una possibilità sia a se stessa, sia allo Spirito Santo e ai Santi Arcangeli, di riparare il danno causato al corpo fisico. Tale opera avviene sotto il livello della consapevolezza, di solito durante il sonno.

La conoscenza dà la motivazione per la creazione della volontà necessaria, che, unita al giusto pensiero, svilupperà i piccoli e informi corpi psichici e mentali, fino al loro assorbimento nella Personalità permanente. A questo punto le due personalità diverranno una, una singola unità.

In questo stato di armonia il nostro sé potrà facilmente ottenere la exomatosi conscia e fare uso dei suoi nuovamente raffinati corpi psichici e mentali, come proiezioni indipendenti all’interno dei mondi psichici e mentali.

Tale Essere inoltre è entrato nei mondi della saggezza e può manipolare la materia con totale potere, trascendendo le restrizioni di luogo e tempo.

 

 
 
 

ATTIVARE LA MENTE QUANTICA

Post n°308 pubblicato il 07 Luglio 2009 da unpontetrameeilcielo
 

Mente quantica. Non appena si ode questo nome ci si chiede: cosa significa? Cosa si vuole dire con il termine Mente quantica?

mente quanticaCon il termine Mente quantica, si intende descrivere una funzionalità elettrochimico magnetica differente e superiore ai normali processi biochimici presenti nelle attività neurali del cervello ma interconnessa ad essi.

WOOWW! Che parolone.

Ma in breve che significa Mente quantica?

Proverò a spiegarlo il più semplicemente possibile. In primo luogo deve essere precisato che esistono due meccanismi o sistemi di trasmissione grazie ai quali le cellule del sistema nervoso (neuroni) ed il corpo comunicano a vicenda.

Il primo è un sistema caratterizzato da elementi e funzionalità elettromagnetica che si esprime attraverso il sistema del tessuto connettivo presente in tutto il corpo e nel cervello. Questo sistema del tessuto connettivo si estende  nel citoplasma dei nuclei delle cellule dei tessuti. Attraverso questo sistema i segnali  nervosi sono estesi al corpo. Questo sistema produce un effetto diretto sulle cellule nonchè sul loro DNA.

Il secondo, è un sistema elettrochimico. Questo sistema coinvolge il movimento degli ioni attraverso le membrane delle cellule (definito come un potenziale di azione), la diffusione di elementi chimici denominati neurotrasmettitori fra i neuroni e le cellule dei muscoli. Questo sistema elettrochimico si interessa, coordinandola, anche alla diffusione dei cosiddetti neuroormoni alle cellule nervose,(i famosi neuroni), al sangue.

Il sangue trasporta questi ormoni ad altri neuroni i quali interagiscono con i ricevitori sulle membrane delle cellule. Questi ricevitori delle membrane cellulari, possono essere paragonati, benchè siano molecole proteiche, a delle antenne in quanto sporgono dalle membrane stesse. Qui viene il bello! Quando i neuroormoni si legano con i ricevitori proteici delle membrane cellulari inducono l’attivazione di cambiamenti nelle cellule. Tali cambiamenti avvengono sulla modulazione della sintesi proteica del loro DNA e quindi, di conseguenza, anche sul comportamento emesso.

Ma cosa significa questo?

Significa che la mente quantica agisce e si esprime oltre i due sistemi integrandoli entrambi! Per meglio comprenderci: un segnale elettrochimico può espandere la sua influenza per circa uno o due centimetri, mentre un segnale elettromagnetico può arrivare anche a  qualche migliaio di Kilometri dalla sua origine. Entrambi agiscono sulle membrane cellulari e sul DNA. A fronte di quanto precede, si comprende come, se utilizzati  i due sistemi nel modo giusto, sia possibile entrare nella legge quantistica di creazione della realtà.

Come attivare la mente quantica in 3 mosse.

  1. riconoscere i propri pensieri domandandonsi: è esattamente ciò che voglio? Mi è utile? Se sì, a cosa? Cosa diventerò dopo che avrò ottenuto la manifestazione nella materia di questo pensiero/desiderio?
  2. stabilire concretamente la qualità e la quantità. Dare una qualità emozionale al pensiero/desiderio portandolo nella sfera del vero interesse. Nella quantità sapere consapevolmente quanto questo stesso pensiero/desiderio influirà sulla tua vita. Quanto sei disposto a mettere in gioco, accettando l’imprevedibile (siamo nell’ambito delle possibilità infinite), nel voler la realizzazione del pensiero/desiderio divenuto interesse?
  3. immaginare, provare, vedere, sentire, già tutto realizzato. Ogni parte del corpo ha la necessità di entrare in relazione con il pensiero/desiderio e impregnarsi di esso. In questo modo tutto il sistema reticolare e connettivo viene coinvolto nel processo. Più è forte il vivere il fatto compiuto, più sarà grande la forza elettromagnetica emessa e trasmessa nel mondo quantico.

Queste 3 mosse attivano i network neurali. Il sistema elettrochimico reagisce. Inizia una produzione di neuropeptidi e neuroormoni. I recettori molecolari si sintonizzano sulla vibrazione sensoriale determinata dal pensiero codificata dai neuroormoni e trasportata dal sangue. Il pensiero viene lanciato nell’universo quantico. Ciò è che stato prima un pensiero/desiderio si manifesta nella realtà.

Ho scritto questo articolo per due ragioni:

  1. per i preoccupati. Abbandonare l’idea che se si ha un pensiero negativo questi si presenterà nella materia. Tutto dipende dalla intensità, dalla continuità e dalla immaginazione. Sono questi tre fattori a determinare la realizzazione nella materia dei pensieri provenienti dal mondo quantistico. Quindi: relax.

per coloro che voglio tutto, subito e oltre. La mossa numero uno precisa le intenzioni reali dietro l’utilizzo consapevole della mente quantica. Se non sei in grado di gestire le conseguenze di ciò che chiedi, è inutile chiederlo. Eviterai un mare di dispiaceri. Quando si chiede o si fa un utilizzo consapevole della mente quantica, è necessario ricordarsi, in ogni momento che, proprio perchè non esiste separazione, ogni tuo pensiero/desiderio manifestato nella materia influenza, inevitabilmente, anche l’intera umanità; partendo dalle persone a te più vicine. Ricordatelo sempre quando fai le tue richieste, proprio per tutto questo ho inteso condivedere l'articolo con tutti voi.


 

 
 
 

CREDERE

Post n°307 pubblicato il 02 Luglio 2009 da unpontetrameeilcielo

Credere in te stesso vuol dire essere convinto della verità che tu stesso rappresenti. Nessuno può sapere quanta verità c’è in te, più di te stesso. Nessuno può cambiare quello che provi, quello che pensi, se tu non lo vuoi.

Credere in te stesso significa avere fiducia in quello che fai, in quello che dici, in quello che sogni. Avere fiducia è amare. Più tu avrai fiducia in ciò che fai, più crescerà in te la voglia di fare bene e meglio.

Credere in te stesso è ritenere possibile che quello che fai è la cosa giusta e, con molta probabilità ti porterà soddisfazioni personali e professionali.

Credere in te stesso significa avere fede in quello che provi. La fede è qualcosa che nasce dal cuore. Nessuno può regalarti la fede. Soltanto tu puoi costruirtene una a tua misura. La fede va oltre i risultati; va al di là degli obiettivi; non conosce limiti e non si ferma davanti alle paure. Avere fede è di per se un miracolo che va custodito, protetto, perfezionato.

Un uomo che ha fede in quel che fa riesce a oltrepassare i limiti delle difficoltà; quando c’è fede anche i momenti avversi (che arriveranno comunque) diventeranno piccole problematiche da superare con pazienza. Gibran disse: “La fede è conoscenza del cuore e oltrepassa il potere della dimostrazione.”

Dire di avere fede e poi sentire la paura nel cuore è come voler affrontare l’uragano senza conoscere le conseguenze. Fede vuol dire amore, e l’amore vuol dire saper accettare i nostri limiti, le opinioni degli altri e sentirsi pronti a superare situazioni poco piacevoli. Avere fede è avere la certezza che a tutto c’è una spiegazione. Un amore che deve finire è più giusto che finisca piuttosto che rendere la vita ancora più triste. Un addio non è sempre negativo: quando serve per migliorare la tua fede allora dagli il benvenuto. Amare qualcosa, qualcuno solo per sentirsi amati, ricambiati, riconosciuti non dona la serenità, né regala la fede. Se provi fede sai che dire basta è normale. Sai che un sogno può anche rimanere chiuso nel cassetto per tanti anni. Sai che la vita deve, per forza di cose, presentare il conto per le giornate felici. Trova la fede nel tuo cuore e non tentare di dare una spiegazione ad ogni domanda. Chi ha fede sa che prima o poi qualcosa di buono arriverà. Se un giorno il sole della felicità non bussa alla tua porta sappi che il giorno dopo o quello dopo ancora arriverà da te. E credimi quando accadrà dimenticherai il passato, il ricordo, e tutto quello che è stato.

Abbi fede e trova la serenità nel tuo essere. La tua vita deve saper fortificare i giorni meno felici, ma per farlo devi essere forte nel cuore e nello spirito. Abbi fede in quello che fai e non fermarti mai. Sii fedele con te stesso, sempre. Sii fedele con i tuoi sogni, i tuoi obiettivi, i tuoi desideri. Sii fedele con i tuoi valori, le tue regole. Ma sii anche fedele alla vita. Non puoi essere alleato e nemico allo stesso modo. Fede vuol dire anche saper amare chi non può amarti. Fede vuol dire saper accettare chi non sa accettarti. Fede vuol dire dimenticare per non essere dimenticato. Guardati nel cuore ogni giorno, e tutti i giorni cerca di accrescere la tua fede. Se qualcuno sorride mentre provi a costruirti un mondo di fede non dare retta alle sue parole: sii fedele con te stesso, ricorda!

Potranno passare giorni, mesi o anni prima di ritrovare la serenità, la felicità o l’amore, ma prima o poi arriva. I giorni che passerai tra le lacrime e le delusioni saranno giorni che ti aiuteranno a fortificare la tua anima. I giorni in cui i tuoi “perché?” ti tortureranno il cuore senza avere mai una soluzione ti serviranno per capire che un perché genera altri mille perché mentre un “Come” riesce a risolvere tutti i tuoi dubbi se nel cuore c’è fede. “Come posso fare per…” piuttosto che “Perché a me?” ti aiuterà a capire che non esistono i perché se c’è fede, ma solo soluzioni per ogni problema. Quando il tuo cuore è in crisi allora anche tu lo sarai. Quando la tua vita è in crisi tutto te stesso ne risente. E quando tu sei out le persone che ti stanno vicino lo capiranno e allora sarà difficile amare e farti amare. Il tuo cuore è una tela pronta ad ospitare i tuoi colori: tocca a te decidere come disegnare la tua vita. Se scegli colori vivaci anche i tuoi giorni saranno allegri, ma se riterrai più opportuno colorare il sole di nero allora non aspettarti che lui ti riscaldi il cuore. Nel buio solo le ombre possono farti compagnia. Con la luce tutto il mondo è vivo, presente, fantastico, allegro. Abbi fede e sono certo che sarai felice ogni momento della tua vita. La tua felicità è la felicità di chi ti sta vicino. Il tuo sorriso sarà il sorriso di chi ti vuol bene. il tuo calore umano sarà il tuo passaporto per il successo.

 
 
 

24 giugno San Giovanni Battista

Post n°306 pubblicato il 23 Giugno 2009 da unpontetrameeilcielo

24 GIUGNO: SAN GIOVANNI BATTISTA

La notte della vigilia di San Giovanni era una notte magica: attorno ai falò accesi sulle colline e sui monti, poiché da sempre, con il fuoco, si mettono in fuga le tenebre e con esse gli spiriti maligni, si danzava e si cantava.

Era notte di prodigi : le acque trovavano voci e parole cristalline, le fiamme disegnavano nell'aria scura promesse d'amore e di fortuna.

Nella veglia, tra la notte e l'alba, i fiori bagnati di rugiada brillavano come segnali; allo spuntar del sole si sceglievano e raccoglievano in mazzi per essere benedetti in chiesa dal sacerdote. Bagnarsi nella rugiada o lavarsene almeno gli occhi al ritorno della luce era per i fedeli cristiani un gesto di purificazione prima di partecipare ai riti in chiesa. La rugiada ricordava il battesimo impartito dal Battista nel Giordano, le erbe dei prati e dei boschi riproponevano l'austera penitenza di Giovanni nel deserto prima della sua missione di precursore del Messia. In Valsesia le erbe benedette erano conservate gelosamente in casa, portate all'alpeggio in estate - verso il quale da molti paesi si partiva la stesso giorno del 24 di giugno - riconsacravano la baita di montagna lasciata l'anno prima mantenendo tra le famiglie dei pastori un legame con la sacralità della festa e del rito d'inizio d'estate. Al ritorno dall'alpe, quelle stesse erbe essiccate, unite ad un ramo di olivo e ad uno di ginepro, venivano bruciate nella stalla a protezione degli animali. Non a caso, dunque, il precursore di Cristo, rappresentato con l'Agnello mistico e vestito da eremita, pastore del deserto, fu assunto dai pastori come patrono privilegiato fino dai primi secoli cristiani.

 

Il rito della benedizione dei "fiori di San Giovanni", erbe benefiche e medicine medievali per curare il corpo ed evitare il malocchio, per proteggere la casa e gli animali domestici era assai diffuso. Dalla Valsesia, ci giunge un'antica, suggestiva preghiera:

"Dio onnipotente ed eterno, che hai santificato nell'utero di tua madre il beato Giovanni Battista, e nel deserto hai voluto nutrirlo di erbe, di radici e di locuste silvestri, degnati di benedire questi rami, i fiori e le nuove biade, i frutti e le erbe che i popoli raccolgono, affinché siano una medicina per tutte le anime e per i corpi. Dio, che in principio hai creato tutte le cose con la Tua onnipotenza e ad esse hai assegnato una forza, degnati di benedire questo insieme di erbe e di fiori, affinché tutti quelli che li portano con sé o li conservano nelle loro case, siano liberati da ogni inganno diabolico. Dio onnipotente ed eterno, che ti sei degnato di nutrire nelle grotte del deserto il beato Giovanni Battista di locuste e di miele selvatico, degnati pure, Signore, di benedire e di santificare questi fiori oggi preparati in onore al Tuo nome, affinché a tutti quelli che li portano in mano o li conservano nelle loro abitazioni, siano di protezione per i corpi e per le loro anime e di medicina per tutte le malattie. Dio onnipotente ed eterno, creatore di tutte le cose per l'utilità del genere umano degnati di benedire e di santificare queste creature di erbe e di fiori, affinché tutti quelli che da esse ne abbiano presi alcuni e li abbiano portati con sé ricevano la guarigione tanto del corpo come dell'anima, e affinché per propria forza, e in onore di Tuo Figlio e Nostro Signore e in onore del beato Giovanni Battista siano nuovamente beati e santificati e abbiano potere contro le tenebre, le nubi e le malignità delle tempeste e contro le incursioni dei demoni ....."

 
 
 

IL LINGUAGGIO DEL CORPO

Post n°305 pubblicato il 15 Giugno 2009 da unpontetrameeilcielo

IL LINGUAGGIO DEL CORPO PRECEDE E QUALCHE VOLTA ANNULLA QUELLO VERBALE.

Gli atteggiamenti che il nostro corpo assume nelle varie circostanze è come un libro magico che rivela profonde verità a chi sa leggerne le parole, le frasi, i periodi. Gli umori, i sentimenti, gli atteggiamenti, la sincerità o la doppiezza, il carattere: il corpo è in grado di rivelare le cose più intime anche nel caso in cui la voce umana è adoperata per dissimulare, per camuffare, per ingannare. Anche facendo la fila all'ufficio postale ci si può esercitare a scoprire che cosa passa nella testa delle persone che magari si muovono troppo, si toccano frequentemente il naso, si accostano agli altri o si tengono il più discostati possibile. L'impazienza con cui si aspetta il proprio turno non sempre vuol dire che si è lasciato la pentola sul fornello acceso; l'eventuale protesta per la lentezza degli impiegati dice tantissime cose della personalità del soggetto a seconda delle modalità con cui tale protesta avviene. Le espressioni non verbali hanno un carico comunicativo che è pari, al livello di logica e di comprensibilità, a quello del linguaggio fatto di parole. Dai gesti di coloro che attendono all'interno dell'ufficio postale possiamo capire oltre alla fretta, anche i livelli d'ansia e lo stato dell'umore, il grado di estroversione, di perfezionismo, di intraprendenza e quant'altro. Se alle posture uniamo il modo di vestire e l'accuratezza della pettinatura o del trucco possiamo avere la fotografia nitida dell'atteggiamento relazionale di molte persone. Non parliamo poi delle informazioni olfattive, che in un contesto di eleganza e accuratezza del vestiario, ci può dire davvero molto sul grado di sicurezza e di autostima di quel soggetto. Un profumo intenso e persistente quasi invariabilmente rivela un fondo di forte insicurezza del suo portatore. Il guardare le mani ci fornisce una massa enorme di informazioni non solo in relazione al grado di cura della pella e delle unghie, ma anche al modo di tenere le dita. Tenere le dita tese può indicare un certo grado di distacco e tendenza all'apparire. Tenere le dita flesse può indicare un temperamento più solidale, più pratico e più portato all'azione.
Va precisato che le nostre deduzioni in una data circostanza non possono avere valore assoluto essendo molto ampia la possibilità di variabili. Ma non c'è dubbio che abituarsi a capire gli altri percependo con attenzione gli atteggiamenti sia un esercizio utilissimo. Infatti non bisogna mai credere alle autoproclamazioni e alle difinizioni caratteriali che ciascuno dà di sé. Il mestiere che faccio mi ha abituato a credere francamente falso ogni proposizione che segue "sinceramente", "dico la verità", "io ho una parola sola", "con me può stare tranquillo", ecc. Quel che voglio dire è che non possiamo capire l'affidabilità di qualcuno sulla base delle informazioni che lo stesso interessato ci fornisce. Del resto sarebbe ridicolo dire: è onesto, o affidabile, o capace perché me l'ha detto lui stesso. Questo non significa avere un'idea troppo pessimistica dell'essere umano, ma nutrire quella sana diffidenza che poi ci consentirà di trarre il massimo del buono dagli altri.
Dunque il corpo parla e questo linguaggio ci deve apparire sempre più familiare e denso di informazioni importanti. Per esempio distinguere un sorriso vero da uno falso costitisce una capacità preziosa per valutare gli altri. La presenza delle rughe d'espressione intorno agli occhi ci dicono se quel sorriso viene dal cuore o meno. Non basta dunque scoprire i denti per pretendere di sorridere. La maggior parte delle persone si lascia sfuggire indizi importanti delle proprie emozioni. Quando queste sono molto forti come l'angoscia, la depressione, la felicità la dissimulazione è molto difficile per chiunque. Sentimenti più sfumati di piacere o di dispiacere, stati non estremi di bisogno tipo la fame o la sete, il desiderio e l'eccitazione sessuale possono essere anche dissimulati ma molti stati del corpo, soprattutto del volto e della voce sono in grado di rivelarli. Sono stati fatti degli esperimenti in cui una bella donna parlando con un estraneo esprimeva superiorità assumendo nel contempo atteggiamenti che la contraddicevano come titubanza, timidezza, rispetto, sottomissione. Successivamente accadeva il contrario: la stessa donna con le parole esprimeva un senso di inferiorità, mentre l'atteggiamento risultava altezzoso, scostante e superbo. In entrambi i casi la donna suscitava sentimenti influenzati molto più dall'atteggiamento che da quello che diceva. E' la dimostrazione della supremazia dei segnali non verbali. Ciò significa che gli "attori" possono essere facilmente smascherati poiché il mestiere del recitare non è pane per tutti i denti.
Vediamo ora quali segnali non verbali sono più rivelatori della "verità" dei sentimenti. Il contatto fisico essendo la modalità principale con cui i bambini chiedono affetto ai genitori, esprime direttamente amicizia, cordialità, incoraggiamento, ma anche per convesso aggressività. La vicinanza è un elemento molto significativo circa la maggiore o minore intimità tra le persone. Quando una persona nell'interloquire si pone troppo distante esprime insicurezza, diffidenza, timore, scarsa disponibilità, rifiuto. Contrariamente l'avvicinarsi molto esprime un desiderio di intimità e un bisogno di essere accettati. La distanza dall'interlocutore, che si sceglie nelle varie circostanze, esprime anche la personalità più o meno introversa e più o meno sicura di cui il soggetto è portatore.
La postura che si assume è densa di significati. Restare in piedi o mettersi seduti, muovere le braccia, le gambe o il tronco esprime stati affettivi ed emozionali. Una persona depressa tenderà a sedersi accasciata, una ansiosa si terrà eretta e avrà continui movimenti che denotano tensione muscolare. Nella conversazione l'avvicinarsi con il tronco esprimerà interesse e coinvolgimento. Al contrario l'allontanarsi con il tronco dall'interlocutore esprime scarsa voglia di dialogare.
L'espressione del volto rappresenta il cuore della comunicazione non verbale. Basti pensare al valore e all'impatto comunicativo del sorriso e del pianto. La gioia, la tristezza, la sorpresa, il disgusto corrispondono ad altrettante espressioni universali del volto che non risentono minimamente delle diversità delle varie culture. Ogni zona del volto costituisce un pezzo di grammatica del linguaggio universale dei sentimenti. Una piega della bocca, l'inarcarsi di un sopracciglio, i movimenti degli occhi, l'arricciare il naso, le rughe di espressione sono dei potenti significanti che conferiscono il massimo di contenuti anche alle espressioni verbali. E' stato stimato che il messaggio verbale dipende solo per il 7% dalle parole usate, per il 38% dal tono della voce, per il 55% dall'espressione del viso. I muscoli mimici della faccia occupano un'enorme porzione nelle zone del cervello da cui partono gli ordini per il movimento muscolare, ovviamente molto molto di più dei muscoli delle braccia e delle gambe. Solo i muscoli delle mani possono reggere il paragone. Si pensi solo che la sopracciglia può assumere ben ventitre posizioni diverse. I maschi in particolare si servono molto più delle femmine di tali espressioni.
Lo sguardo è un grande biglietto da visita della sicurezza di ciascuno: l'insicuro ce l'ha ciondolante e guarda molto poco l'interlocutore in faccia, la persona sicura, invece, guarda spesso l'altro negli occhi. Le varie modalità con cui guardiamo gli altri possono esprimere amore, ammirazione, distacco, vergogna, timidezza, abbattimento, ansia, ma anche aggressività e odio. Il nostro sguardo può essere prolungato e insistente oppure fuggevole e remissivo, può essere autoritario o dolce, intenso o ostentatamente distratto. Quando due persone si guardano a lungo, soprattutto se si tratta del primo incontro, probabilmente sono agli esordi di un rapporto di simpatia. Certamente in qualche caso fissare troppo l'interlocutore può avere una valenza negativa o essere un segno di maleducazione.
Il tono della voce fa trapelare sentimenti ed emozioni anche quando le parole dette non vanno al di là della banalità. Un tono di voce bassa può rappresentare piacere, noia, sorpresa, paura, rabbia. Il cambiare tono può veicolare sia amicizia che ostilità. La fluidità o l'esitazione rivelano normalmente lo stato emotivo del parlante. L'insicuro esita e incespica sulle parole, mentre il depresso si esprime con un tono basso e monotono.
Se sappiamo tenere conto dei tanti elementi che il linguaggio del corpo ci suggerisce la nostra capacità di lettura degli stati mentali altrui aumenterà notevolmente. Lo studioso Desmond Morris ha lumeggiato l'importanza di azioni e gesti nella comunicazione umana. Esistono azioni innate come lo sternuto, il sorriso e il pianto. Ci sono azioni scoperte e adottate nel corso della vita come accavallare le gambe o incrociare le dita. Poi vi sono tanti atteggiamenti più personali che vengono mutuati da altre persone. Altri atteggiamenti possono essere conseguenza di appositi insegnamenti. Vi sono comportamenti meccanici come grattarsi o il correre se si ha fretta. Vi sono comportamenti più strattamente espressivi come sorridere o fare smorfie. Tanti gesti hanno carattere mimico tendendi a rappresentare qualcosa o qualcuno. Vi sono atteggiamenti a carattere simbolico che possono esprimere idee o stati d'animo. Vi sono poi tutti i gesti che rientrano nella ritualità sociale come il cenno di saluto o la stretta di mano. Ogni cultura ha i suoi gesti tipici, che possono essere largamente condivisi da molte culture o risultare del tutto esclusivi. Annuire con movimenti verticali del capo o scuotere la testa in senso di diniego sono gesti praticamente universali. Più specifici risultano l'incrociare le dita in segno di buon auspicio o il fare "marameo". Espessioni culturalmente più definite sono lo stringere le mani sopra la testa in segno di giubilo per la vittoria, e il pollice ritto o il pollice verso che trae origine dai ludi circensi romani. Non raramente un gesto può assumere significati opposti nelle diverse culture. Un esempio potrebbe essere il battersi le dita sulla tempia: da noi significa "quello è picchiato", altrove potrebbe voler indicare finezza mentale e intelligenza.
Il linguaggio esclusivamente fatto di parole sarebbe una misera cosa senza la ricchezza dei gesti espressivi del corpo, che sono i veri itinerari attraverso cui la "vita vera" passa da una mente umana all'altra.

 

 

 
 
 

IL PENSIERO CHE CREA

Post n°304 pubblicato il 19 Maggio 2009 da unpontetrameeilcielo

Lavoriamo tutti con potere infinito

Tutto in questo universo è energia . Anche tu.

Perciò vediti come un magnete perchè l’energia attrae come l’energia e tutto quello che accade  dentro la tua mente  è ciò che attrai nella tua vita adesso!

Diventi e attrai le cose  a cui pensi di più.

La più potente forma di energia è il pensiero e  ogni pensiero possiede la sua frequenza.

I pensieri  sono energia magnetica che attrae. Ricordati questa regola

I PENSIERI DIVENTANO COSE!

Quante volte ti sei fermato a porti questa domanda: COSA VOGLIO VERAMENTE?

La maggior parte delle persone passa la vita a pensare a ciò che non vuole…

“Non voglio altri debiti!”

“Non voglio arrivare tardi!”

“Non voglio stare senza soldi!”

“Non voglio sentirmi male!”

“Non voglio altre multe!”

e non si accorgono che ogni “NON VOGLIO “ ATTRAE proprio quelle cose.

Perciò da adesso in poi dimenticati di ciò che non vuoi e concentrati solo su COSA VUOI

E collega questo tuo desideri ad un’emozione  felice e gratificante. E’ IMPORTANTE!

Se i tuoi pensieri sono collegati a una forte emozione gratificante, questo accelererà il  processo di “CREAZIONE”.

La materializzazione dei tuoi DESIDERI, che tu ci creda o no poco importa perchè funziona sempre, con TUTTI, SEMPRE.

Forse tu ancora non lo sai ma sei una CREATURA STRAORDINARIA dotata di svariati POTERI PSICHICI.

Adesso, ADESSO , Adesso prendi carta e penna e scrivi ciò che leggerai.

“SONO COSI' GRATO E FELICE PER QUESTE COSE” (adesso scrivi le cose per  cui provi gratitudine e per le quali sei davvero felice, può essere il tuo animale domestico, il tuo nuovo amore, la tua famiglia, i tuoi veri amici, il  tuo progetto). Quando ti sentirai FELICE e GRATO formula il tuo DESIDERIO. VISUALIZZALO, SENTILO! CAMBIA IL TUO FUTURO ADESSO  POICHE' ATTRAI CIO' CHE PENSI!

 

a presto Viole

 

 
 
 

Paura

Post n°295 pubblicato il 22 Marzo 2009 da unpontetrameeilcielo

Il vuoto che si sente a volte dentro l’Anima è fortissimo.
Siamo capaci di sperimentare laceranti stati interiori di separazione e di abbandono che ci fanno sentire piccoli ed indifesi, quando abbiamo paura ci percepiamo soli in un vuoto immenso dove rischiamo di perdere ogni controllo: perché nella paura la mente non può fare niente, solo le emozioni dilagano e diventano padrone del nostro mondo!
La prima separazione fisica di cui continuiamo a pagare lo scotto è quella da nostra madre alla nascita ed è su questa falsariga che continuiamo a percepire l’ansia di essere abbandonati ogni volta che una specifica esperienza di vita ci tocca.
Quante volte abbiamo sperimentato il senso di abbandono, di rifiuto e quindi abbiamo avuto paura?
Sicuramente tante, perché la vita ogni giorno ci chiede di lasciare delle cose per poterne ricevere delle altre. Ogni giorno si devono chiudere gli occhi per poter arrivare riposati e in buona forma al domani. Quante volte invece abbiamo fatto resistenza alla vita? Tutta la vita è un unico flusso incessante, continuo, eterno e nel flusso noi siamo veri, vivi e ci muoviamo, perchè tutto scorre!

Quando abbiamo paura interrompiamo la gioia, la fiducia, la bellezza, l’Amore e blocchiamo l’eterno divenire della nostra Anima.
La nostra Anima parla e comunica con il suo particolare linguaggio, che da bambini ricordiamo ancora, ma con il passare degli anni impariamo altri linguaggi: quello verbale, quello aritmetico e logico, quello delle apparenze e del giudizio.

Tuttavia non si può evitare di ascoltare la propria parte interiore profonda, perché è da qui che noi nasciamo come entità incarnate, ed è per questo che viviamo disagi e dolore quando non riusciamo ad essere allineati con la nostra Anima.
Ascoltarsi è possibile solo nel silenzio, nella meditazione, nel ritrovarsi con se stessi, io credo sia fondamentale apprendere il linguaggio dell’Anima!

 

 
 
 

consigli

Post n°294 pubblicato il 15 Marzo 2009 da unpontetrameeilcielo

*** CONSIGLI UTILI DI ALIMENTAZIONE E MEDICINA  NATURALE  *

Per rimettere ordine e armonia nel nostro intero organismo, per ritrovare e... dare la gioia di vivere, sarà utile seguire alcuni semplici consigli.

1. Al mattino appena svegli, prima di alzarci, facciamo alcune lente e profonde respirazioni, con il mantra: "Io sono la calma, la pace, la serenità" che ci servirà per armonizzare corpo e psiche.

2. Dopo alzati, beviamo lentamente a digiuno un bicchiere di acqua tiepida, con una spremuta di limone e 1 cucchiaino di miele (serve a liberarci dalle tossine accumulate in eccesso).

3. Se riusciamo, per 15 giorni almeno, a colazione mangiamo solo frutta cruda o cotta, masticandola lentamente e, se abbiamo ancora fame, prendiamo un vasetto di yogurt (se il gusto acidulo non piace, possiamo aggiungere un po' di miele). Questa colazione serve a nutrirci in modo giusto senza appesantire lo stomaco; lo yogurt, tra l'altro, sembra utile per le ossa.

4. Ai pasti principali, mangiamo solo se abbiamo fame, altrimenti è meglio saltare il pasto... mangeremo quando torna l'appetito. E' un grosso errore mangiare se non si ha fame. La mancanza di appetito ci indica che lo stomaco non è libero, e significherebbe peggiorare la situazione sovraccaricandolo con altro cibo. Quando saltiamo un pasto non accade nella di male, anzi, il corpo si riposa e riacquista salute.

5. Per aiutare la digestione, dopo il pasto possiamo prendere una tisana di salvia o rosmarino o menta o alloro o anice. Si prepara mettendo in un pentolino di acqua bollente un pizzico di erba, quindi si spegne e si lascia riposare per 5 minuti. Si può addolcire con miele.

6. Prima di andare a letto, ancora una tisana di equiseto (coda cavallina). Questa umilissima ma importantissima pianta donataci dalla natura, veniva usata nel passato per curare moltissime malattie (purifica il sangue, pulisce fegato, reni, stomaco ed è utile per le persone anemiche).

7. Prendiamo la sana abitudine di concederci alcuni minuti di relax nei ritagli di tempo... facendo respirazioni lente e recitando il mantra: "Io sono la calma, ecc...".

8. Se abbiamo ottenuto effetti positivi, niente ci vieta di continuare con questo programma per ottenere sempre di più armonia nel corpo fisico, mentale e spirituale..

 
 
 

Entra nel dolore

Post n°293 pubblicato il 10 Marzo 2009 da unpontetrameeilcielo
Foto di unpontetrameeilcielo

Quando hai un malessere o un disturbo, come ad esempio un fortissimo dolore di testa, prima di prendere un analgesico, prenditi qualche  istante di tempo, fai una pausa e questo piccolo esercizio:

Mettiti ad ad chiusi in un luogo tranquillo e porta l'attenzione all'area precisa in cui senti  il dolore, poi immagina che quella zona diventi sempre più piccola  fino a diventare un punto ancora più piccolo e più preciso, il punto esatto dove il dolore si concentra  maggiormente. rimpicciolisci ancor di più il campo fino a diventare un punto infinitesimale. la sorgente del dolore adesso è piccola come la capocchia di uno spillo.

Adesso immagina che quel punto diventi sempre più grande, si espanda a diventare sempre più offuscato, sgranato, sfocato. Il dolore lentamente evapora fino  a sfumare fuori del corpo e lontano dalla tua percezione.

 
 
 

Caro Amico

Post n°291 pubblicato il 04 Marzo 2009 da unpontetrameeilcielo

In questo giorno della tua vita, Caro Amico, credo che Dio voglia che tu
sappia... 

... che aspettare di vedere quello che succede non è davvero 
un buon modo per prendere una decisione.

Non decidere è decidere. Cosa stai decidendo
proprio ora non decidendo? Cosa stai scegliendo
evitando di scegliere? È questo il modo in cui vuoi 
vivere la tua vita: per default?

È tempo per te di prendere una decisione. Hai bisogno
di un segnale più grande di questo? 

 
 
 

OMRAAM MIKHAEL AIVANHOV

Post n°289 pubblicato il 27 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo

 

"È detto che prima di creare il mondo, Dio iniziò col tracciarne i
limiti, e tutto ciò che esiste non fa che confermare quanto i
limiti siano necessari. La cellula è circondata da una membrana,
il cervello è rinchiuso nella scatola cranica, ecc; e qual è la
funzione della pelle? Serve da limite. Osservate le cose intorno
a voi: ovunque troverete un riflesso di quel cerchio, menzionato
nel libro dei Proverbi, che Dio ha tracciato come limite della
propria Creazione. Se non si rinchiude un profumo in un flacone,
evapora. Se si vuole costruire una casa, occorre prima tracciarne
i limiti: senza muri, dove sarebbe la casa?
Avviene la stessa cosa nel piano spirituale. Anche là sono
necessari dei limiti. Prima di convocare gli spiriti luminosi
per un lavoro, il magio si circonda di un cerchio: fissa le
frontiere del territorio all’interno del quale agirà.
 Quanto al discepolo, egli deve imparare a tracciare ogni giorno un cerchio
di luce attorno a sé, fosse anche solo col pensiero. Privato di
quel cerchio, le sue energie spirituali si disperdono ed egli
non è più al riparo."

Omraam Mikhaël Aïvanhov
 
 
 

esercitarsi

Post n°288 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo

la parola stessa invita a fraintendere. In cosa vorresti esercitarti se non in quello che già  conosci? E cosa conosci all'infuori del senso di colpa?, dell'aggressività e della paura? naturalmente nessuno vuole continuare a mettere in pratica le molte credenze e reazioni che portano alla sofferenza!

Allora in cosa  devi esercitarti? Magari potresti  cominciare con la consapevolezza. Esercitati diventando consapevole del tuo senso di colpa, della paura e dell'aggressicità, non conoscendoli, non negarli e non proiettarli sugli altri, ma osserva questi fenomeni mentre insorgono nella tua coscienza.

Quando sei arrabbiato o depresso, chiediti semplicemente "Perchè dovrei esere arrabbiato? Perchè sento il bisogno di  difendermi? Di cosa ho paura? Continua a porti queste domande finchè non comincerai  a vedere la causa della tua paura, della tua rabbia. Dopo che hai attraversato questi  stati di emozioni, chiediti: "Cosa c'entra il mio senso di colpa?". Di qule colpa mi stai parlando? Tutte le mie  emozioni negative nella vita sorgono dal tuo inconscio sono di colpa-vergogna  che deve diventare cosciente, Tu devi diventare consapevole per potertene liberare,

Le sensazioni  d'inadeguatezza e di indegnità creano la tua paura di essere punito, Se credi ci sia  qualcosa di sbagliato  in te o se pensi di aver commesso un errore, avrai paura di essere punito. Se hai paura di essere punito, ti difenderai da qualsiasi  aggressione immaginata. Ogni volta che credi che qualcuno stia mettendo in dubbio il tuo valore sarai pronto a premere il grilletto,

Questa scena però si sta svolgendo solo nella tua mente. Se la proietti ci entreranno  altre persone con cui dovrai  sbrogliartela. Ciò è improbabile dal momento che le cose non si risolvono senza la consapevolezza della prorpia complicità nell'evento-

Meglio ricominciare diventando consapevole dei tuoi pensieri, non solo per poter scoprire che il tuo senso di colpa è la radice della tua sofferenza, ma per scoprire che l'unico modo per liberarsene consiste nel perdonarsi.

Anche il dramma della redenzione si sta svolgendo solo nella mente. lì stabilisci la tua innocenza e le tue colpe. Non importa quanti ti abbiano maltrattato, Accusarli non ti aiuterà dato che sei tu giudice che pronuncia la sentenza, e finchè accuserai gli altri dei tuoi problemi, accuserai te stesso.

Giudice e giuria vivono nei tuoi pensieri, Così come hai stabilito le tue colpe ora devi dissolverle: finchè non lo farai, non troverai la tua innocenza. Ed è questo l'obiettivo del perdono. Non ha nulla a che fare con il perdonare gli altri; perdonare te stesso per aver creato il tuo senso di colpa,

Questo è l'ambito dell'esercitazione, Non esiste  situazione in cui non lo si possa aplicare, perchè l'intero scenario della tiua vita costituisce terreno di ricerca. Diventa consapevole di ogni pensiero e di ogni emozione e troverai presto l'origine del tuo senso di colpa e della sofferenza che ne consegue.

Nessuno può sfuggire questo lavoro, che è una parte essenziale del curriculum del risveglio. Prima lo realizzerai, più ti sarà facile compierlo.

 
 
 

Ama

Post n°286 pubblicato il 17 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo

Amate la vostra vita: fatelo ogni giorno, ogni minuto evitando i pensieri senza senso. Amare, del resto, significa donarsi. Godetevi, quindi, l’incanto delle piccole cose che vi succedono perché tutte insieme plasmano la vostra vita. Tuttavia, è necessario qualcosa di più del semplice godersi la vita. Se fate solo questo, vi accontenterete e il vostro obiettivo di raggiungere il successo sarà scarso o nullo. Dietro il vostro godimento deve esserci il proposito di ottenere di più, di realizzare nuovi desideri sempre più grandi e tangibili. E dietro tutto questo deve esserci la determinazione, la fermezza e la forsa.

Chiudete gli occhi e liberate il cuore; serrate l’ascolto alle parole inutili e gonfiate i polmoni di aria nuova e poi urlate al mondo la vostra gioia, la vostra serenità e la vostra soddisfazione. Fate vibrare il vostro cuore mentre gridate al mondo la vostra soddisfazione, i vostri successi, i vostri riconoscimenti.

Vivere intensamente un solo istante, ricordatelo sempre, è dimenticarsi della vita tutta; amarsi intensamente fino a sentire il cuore esplodere di passione … è per sempre!

Dovete sempre avere in mente questa chiara regola. Seguite la vostra vita e lei vi porterà a destinazione.

Fatelo e scoprirete che potete riuscirci continuamente giorno dopo giorno perché avete la giusta energia per farlo, la capacità legittima per agire e il fascino indiscutibile per farvi notare da lei. Gesù disse: “Tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato” (Marco 12,24).

Chi può mettere in dubbio la potenza dell’amore, chi può mettere in discussione la vostra forza, chi può fermarvi? Solo voi.

Non trattenete la voglia di amarvi, di amare la vostra vita. Fate l’amore con lei e vi amerete dieci, cento, mille volte di più. E quando avrete fatto l’amore con la vostra vita imprimerete l’immagine di ciò che avete provato nel vostro cuore, nella vostra mente e allora sarà tutto più semplice. I famosi “perché” non avranno più senso e le risposte assurde diverranno un ricordo lontano. L’importante è avere fede in voi stessi e nella vita. Borbottare e inveire contro di essa è come combattere contro i mulini a vento. Realizzare il proprio successo è solo compito vostro, la vita vi segue, vi guida, vi aspetta. Voi dovete mantenere vivo il proposito di cambiare, di dare il meglio di voi stessi e di realizzare i vostri desideri.

Dimenticate le lacrime perdute per un amore bruciato o per un progetto fallito o, ancora, per un desiderio perduto e abbandonatevi alla vostra vita, ai vostri desideri e ai vostri sogni e … non ve ne pentirete!

 

 
 
 

Acqua

Post n°285 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo
 

".....fa molto bene bere acqua calda....... ..Quando lavate con acqua fredda i piatti
sporchi di grasso,potete osservare che non vengono puliti completamente, occorre acqua
calda per sciogliere i grassi.La stessa cosa vale per l'organismo. L'acqua calda scioglie
molti elementi e materiali che l'acqua fredda lascia intatti,e li trascina poi all'esterno
attraverso i pori,i reni ,ecc...facendovi sentire purificati,ringiova niti.Potete bere acqua
calda ogni giorno,anche quando state digiunando.Poiche' essa pulisce i canali,è un rimedio
ottimo contro l'arteriosclerosi, i reumatismi. ecc...L'acqua calda e' un rimedio
straordinario, ma forse perche' è troppo semplice e troppo a buon mercato,nessuno lo
prende sul serio....
.....Una volta lavate le nostre mani diventano conduttrici di energie celesti.allora per
esempio ,possiamo introdurre tali energie nell'acqua che berremo.prendete un bicchiere di
acqua pura tenetelo nella mano sinistra e immergetevi le prime tre dita della mano destra
(il pollice,l'indice e il medio) concentrandovi sull'amore,la saggezza e la verita',per
impregnarla. Poi bevetela pensando."Per l'amore che guarisce,per la saggezza che illumina,
per la verita' che libera".
                                                                    O.Miklael Aivanhov

 
 
 

Vi amo

Post n°284 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo
 
Tag: amore

In questo giorno voglio dichiararvi il mio amore. Vi amo tutti, incondizionatamente, amici delle stelle, anime compagne. Più amo e più il mio cor si allarga.


Nessuna cosa al mondo felici può render più del vero amore.


E amor ci eleva e ci sublima


e Dei immortal ci rende.


Quando si ama ogni pensier si ferma


e più non trascorre il tempo


e il paradiso è allora in noi,


Ogni cosa material disprezza l'innamorato


ed ama cantar e il gorgogliar del ruscello,


ama Iddio e l'Angelo suo bello.


Spensierato e gaio,


donando per il suo ideal tutto se stesso,


senza nulla chieder,


con l'amor sa vincer ogni cosa


e per l'amor soltanto ei vive.

 
 
 

Amici miei

Post n°283 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo

Amici miei, sta mattina  il mio PC ha fatto le bizze e mi ha portato dentro il sito del mio amico e insegnante Kiniesologo, Silvano Shiocchet, www.kiniesologiaestetica.com. Sono rimasta a bocca aperta  perchè l'ultima riga di presentazione del sito  diceva "Grazie Iole". Allora ho letto incuriosita e ho trovato delle righe che gli avevo inviato un paio di anni fa.

 

Poichè nulla accade per caso, vi voglio riportare quelle righe  e voglio dirvi che ho deciso di mettere in pratica quello che ho indicato a lui .....

 


.....In questo giorno della tua vita, Caro Amico, credo che Dio voglia che tu sappia........
......che il modo più veloce per imparare qualcosa è insegnarla. Quindi non aspettare di
"sapere tutto" o di "essere esperto" in ciò che desideri imparare di più. Perciò insegna.
Condividi. Aiuta gli altri. E non preoccuparti così tanto di quello che "non sai".
Preoccupati di quello che non fai. Perché ci stai derubando mentre aspetti di diventare
un "esperto".


Sai esattamente perché hai sentito questo oggi.


Grazie Iole


 


e allora....


il 22 febbraio di questo mese  terrò a Padova un corso splendido che dura una domenica e si chiama  "IL PENSIERO CHE CREA, impariamo a far accadere i miracoli"


mentre nel mese di aprile la data ancora non la ho destinata, a Vittorio Veneto (TV)  terrò un corso sulle Campane Tibetane e il riequilibrio energetico (le campane me le fornisce  la mia Amica Anna titolare del Karma Shop che ha sede a Vittorio Veneto ma le potete trovare in vendita sul suo sito)


 
 
 

LE NUVOLE

Post n°282 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo
 
Tag: nuvole
Foto di unpontetrameeilcielo

Prova ad osservare le nuvole....


Sii una nuvola bianca  che esiste senza alcuna radice, non si appoggia in alcun luogo, esiste, sospesa nell-aria.... ma esiste...


Una nuvola non ha meta, non ha dove andare, si muove in tutte le direzioni, padrona di tutte le dimensioni, di tutte le direzioni.


Tutto a lei viene concesso, tutto esiste in  una completa accettazione.


Le nuvole non hanno cammino proprio, vanno alla deriva,


Sii anche tu, per un momento, come le nuvole bianche che vanno alla deriva in cielo. Si lasciano trasportare dal vento senza avere un punto di arrivo. Loro obiettivo,il percorso che porta alla meta.


Trasformati in nuvole bianche. Resta nuvola, non opporre resistenza, non lottare, semplicemente godi dell-esistenza e celebra il momento, il piacere di essere, estasi della vita.

 
 
 

LA CANDELORA

Post n°281 pubblicato il 02 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo


La Candelora

La Candelora, collocata a mezzo inverno nel tempo astronomico, coincide nel ciclo agreste/vegetativo con la fine dell'inverno e l'inizio della primavera; il più famoso detto popolare a riguardo infatti recita:


"Quando vien la Candelora
de l'inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l'inverno semo dentro."


Questo sta a indicare che se il giorno della candelora si avrà bel tempo, si dovranno aspettare ancora diverse settimane perchè l'inverno finisca e giunga la primavera. Al contrario, se alla candelora fa brutto, la primavera sta già arrivando.


E' quindi un momento di passaggio, tra l'inverno/buio/"morte" e la primavera/luce/risveglio. Questo passaggio viene celebrato attraverso la purificazione e la preparazione alla nuova stagione.


Radici della Candelora

Candelora è il nome popolare (deriverebbe dal tardo latino "candelorum", per "candelaram", benedizione delle candele) attribuito dai cristiani alla festa celebrata il 2 di febbraio in ricordo della presentazione di Maria al tempio quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. Questo in quanto per gli ebrei, dopo il parto di un maschio, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni.


Le origini di questa festa sono però precedenti e sono riscontrabili, in diverse forme ma tutte con lo stesso significato, in varie parti d'europa.


Andando indietro nel tempo, in italia, a Roma, risaliamo ai Lupercalia che si celebravano alle Idi di febbraio, per i romani l’ultimo mese dell’anno, che servivano a purificarsi prima dell'avvento dell'anno nuovo e a propiziarne la fertilità.


In questa celebrazione, dedicata a Fauno Lupercus, due ragazzi di famiglia patrizia venivano condotti in una grotta sul palatino, consacrata al Dio, al cui interno i sacerdoti, dopo aver sacrificato delle capre, segnavano loro la fronte con il coltello tinto del sangue degli animali. Il sangue veniva poi asciugato con della lana bianca bagnata nel latte, e subito i due giovani dovevano sorridere.
A quel punto i due ragazzi dovevano indossare le pelli degli animali sacrificati; con la medesima pelle venivano quindi realizzate delle striscie (dette februa o anche amiculum Iunonis) da usare a mo' di fruste. Così acconciati e con le strisce in mano, i due giovani dovevano correre attorno alla base del Palatino percuotendo chiunque incontrassero, in particolare le donne che si offrivano volontariamente ad essere sferzate per purificarsi e ottenere la fecondità.


Un'altro momento particolare della festa era la 'februatio', la purificazione della città, in cui le donne giravano per le strade con ceri e fiaccole accese, simbolo di luce.


Per le tradizioni celtiche questa ricorrenza viene chiamata invece Imbolc (da imbolg - nel grembo) e risulta particolarmente legata alla triplice Dea Brigit (o Brigid), divinità del fuoco, della tradizione e della guarigione; anche questa festa venne poi trasformata in età cristiana e il ruolo della Dea affidato alla figura di santa Brigida, a cui vengono attribuite tutte le caratteristiche della divinità, in particolare quella del fuoco sacro.


Sempre in merito alle origini italiche della Candelora, nel "Lunario Toscano" dell'anno 1805 si ritrova questo testo: "La mattina si fa la benedizione delle candele, che si distribuiscono ai fedeli, la qual funzione fu istituita dalla Chiesa per togliere un antico costume dei gentili, che in questo giorno in onore della falsa dea Februa con fiaccole accese andavano scorrendo per le citta', mutando quella superstizione in religione e pieta' cristiana".


Per la cronaca, i gentili erano i pagani e la Dea Februa era Iunio Februata (Giunone purificata), che veniva celebrata a Roma alle Calende di febbraio. Quindi, la purificazione di Maria fu fatta coincidere (per sostituirsi poi del tutto o quasi) con la festa pagana dedicata a Giunone e ai Lupercali. L’usanza di benedire le candele pare invece essere di origine francese e successiva alla processione (è documentata a Roma tra IX e X sec.)


 

 
 
 

FAI AMICIZIA CON L'ALBERO

Post n°279 pubblicato il 01 Febbraio 2009 da unpontetrameeilcielo
 
Tag: albero
Foto di unpontetrameeilcielo

Avvicinati a un albero, parla a quest'albero, toccalo, abbraccialo, sentilo, siedi accanto a lui, fagli sentire che tu sei buono e non hai intenzione di fargli male. Piano piano nascerà una amicizia e comincerai  a sentire che non appena ti avvicini, la  vibrazione dell'albero cambia. Lo sentirai... non appena arrivi, sentirai una energia straordinaria correre lungo la corteccia. Quando lo tocchi, l'albero è felice come un bambino, come un amante. Quanto siedi vicino all'albero avrai mille sensazioni diverse. In breve ti accorgerai che anche se sei triste quando ti avvicini all'albero, stando semplicemente alla sua presenza la tua tristezza scompare. E solo così riuscirai a comprendere che siete interdipendenti. Tu puoi fare felice  l'albero e l'albero può fare felice te. L'intera esistenza è interdipendente.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: unpontetrameeilcielo
Data di creazione: 31/08/2007
 

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