La straniera

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La mia vita è fatta di pezzi andati persi e poi ritrovati rovinati,scoloriti,inanimatiQualcuno l'ho tenuto e stretto in una mano ho finito col rovinarlo ancora di più.Altri li ho lasciati portar via dal tempo che col suo alitar lieve li ha scordati su cigli di strade che mi capita poche volte di percorrereIl mio,signori,è uno sguardo un pò perso nel vuoto.Un pò privo d'amore.Un pò corroso da quelle meraviglie che più non ho voglia di guardare.Non provate a fondere i vostri occhi ai miei perchè,come ferro sulla fiamma,finirebbero per sciogliersi dando vita al nullaMi piace posarmi di fiore in fiore.Succhiarne il nettare.Danzarvi intorno.Col tempo,però,anche il più dolce e squisito dei sapori mi stancaLa frenesia e l'insoddisfazione e la noia che mi caratterizzano le sento come quelle doti che vengon lasciate in eredità da avi sconosciuti.Cerco di sedermi e respirare.L'aria che m'entra nei polmoni,però,mi da la spinta per correre...oltre l'infinito che esiste solo nei pensieri mieiAmo guardare il fondo del mio essere come quello delle tazzine di caffè dove c'è chi vi legge il futuro.Io in me vedo solo il presente e lo scorrer lento dei giorni miei.Annuso i perchè di quelle domande le cui risposte nascosi in pettoMi scompiglio i capelli.Un filo di matita nera sugli occhi.L'essenza macchiata di ieri*"Non pensare di farla franca!" pareva le stesse dicendo quel primo topo che aveva visto morire.Le era parso inferocito mentre spirava di una morte incruenta[Fu anestetizzato.Gli incisero l'addome,identificarono l'aorta,l'isolarono e vi applicarono un morsetto per regolarne il calibro prima che esso si biforcasse alle renali]-Benvenuta,Zò!Benvenuta!- si disse poi lei con ancora le mani sporche di quel sangue