La straniera

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Non guardarmi con quei tuoi occhi come volessi leggere nei miei qualcosa che non vi è scritto.E' allora che inizio a confonderti e mischiare le menzogneSe dico che sono stanca,credimi.Prendi ciò che puoi e vai via.Lontano dai miei pensieri e da questi giorni che di noi non hanno più nullaCuore mio,quando ritorni cosi senza preavviso e riprendi a spingermi sui ricordi,è come se di colpo mi portassi via la vita.Stupri ogni istante di vissuto,di quell' ieri e di quel noi che a volte sembra esser stato cancellato con lo scorrer delle lancette del tempo.Non t'ho scordato.Non potrei mai.Ma io lo so perchè sei ritornato.La verità te l'ho venduta a caro prezzo anni fa,quando la lama conficcata nella carne faceva ancora male*-Il mio dolce profumo dei ciclamini- mi sussurravi quando "quelle" parole ed azioni prendevano a ferirmi di nuovo-Che odore hanno i ciclamini?- ti chiedevo -Quello della tua pelle mista alla tua vaniglia- mi rispondevi ridendo*L'ultima volta che ti ho visto [inerme,senza fiato nè vita,paralizzato dal gelo della morte] ti ho urlato silenziosamente di portarmi via...di portare via con te il tuo dolce profumo dei ciclamini.Non hai voluto,cuore mio.Non hai voluto.Però poi sei ritornato e una volta ancora sei stato tu a tranquillizzare me.Amavo ciò che ero quando stavo con te.Chè una come me è arida come una di quelle piante sterili che non danno frutti e per cui l'unica preoccupazione è nutrire se stessa.Cinquecentoundici i giorni.Settemilacentocinquantaquattro le ore.Duecentoquarantanovemiladuecentoquaranta i minuti e ancora potrei continuare a contare*Ti chiedo di smetterla di tormentarmi.Chè le parole mi fanno male,ma tu sembri esserne ossessionato.Provo a baciarti,ma sei gelo sulle labbra mie.-Pretendo che tu la smetta- ti ripetoNon mi ascoltiRovisti nelle "mie.vene" come per trovarvi l'assoluto assenteismo di te stesso.Profani la mia anima per svuotarla della tua assenza-Voglio fare l'amore con te stanotte- mi urli nello stomaco e mi sembra di ritornare indietro di almeno un paio d'anni-La ricordi la pioggia?La ricordi?- mi chiedi -Io vorrei solo sapere dove andare,cosa fare- continui ancoraE' un gioco senza esclusioni di colpi.Mi tieni per i polsi come se avessi il terrore di vedermi correr via da un momento all'altro.C'è paura nei tuoi occhi.Frenesia nelle tue parole.Inquietudine nei tuoi movimenti.Sono paralizzata.Dovrei scappare via.Lontano da te.Invece resto a lasciarmi martoriare il corpo e stuprare l'animaE' tutto cosi fottutamente reale che fatico ad allontanarmi dalla visione di te-Non andare via.Ti farai male ancora e di nuovo.Ascoltami- mi urli ancoraI giochi sottili oltre ai quali mi sono spinta sono ormai quasi giunti a termine.Mi comporto come una pallina che si lascia girare in una roulette russa,ma sono sempre e solo io a decidere anche se agli altri lascio credere il contrario[Rosso.Nero.Rosso.Nero.Rosso.Nero]L'arte di profanar corpi sacri è trascritti in ogni gene.Mordo carni e fotto pensieri-Dimmi:sei felice cosi?Dimmelo!-Resto in silenzio.Le parole mi si fermano in gola.*L'alba è arrivata.Silenziosa.Eterea.SognanteIl mio corpo nudo avvolto dal freddo della notteGli occhi ciechi coperti di nullaLa città dorme ancora.Apro la finestra.Un gatto mi osserva.Scendo in cucina.Verso del latte in un piattino.Vado in giardino.Mi siedo sul'ultimo gradino delle scale.Lui,quel gatto trovatello,si avvicina.Mi lecca il dorso delle mani fino ai polsi ed è in quel momento che mi accorgo dei segni che hai lasciato sulla mia pelleVolessi raccontarlo,sarei presa per pazzaLo sai,Già,cos'è che penso?Che i miracoli non esistono e che io son destinata a viver dannata.Lasciarmi andare via adesso.Nel mio grembo stai morendo.Io non sono in grado di alimentare la linfa che dovrebbe tenerti in vita.Amerò i tuoi occhi e quella tua anima pulita.Amerò il *nostro* ieri come quelle perle rare che nascono dal nulla.Amerò la sensazione di buono che vien fuori dai *nostri* ricordi.Adesso però vai via,ti prego.Non puoi restare qui.Mi manchi,cuore mio.Da morire.[Ha ripreso a piovere]