La straniera

*Se.Il.Silenzio.Parla.Tu.Non.Ascoltarlo*


Le sale d'attesa son come obitori.Ognuno se ne sta avvolto nel proprio silenzio.L'espressione grave dipinta sul viso.ImmobileI rombi sul pavimento si alternatoIl neon al soffitto "canta" ad intermittenza alternaLe vite son legate a fili elettriciL'attesa mi snerva....-Si toglieranno nel giro di qualche giorno- mi sorride-Questi son qui da almeno dieci- rispondo bruscamenteNon m'importa di creare imbarazzo.Voglio solo esser lasciata in pace...Le ore sembrano distillare lentamente.Sono assente.Assente persino da me stessa.Vuoto è il tempo.Lo spazio pieno di cianfrusaglie inutile ed inutilizzateLe parole si incastrono nell'incomprensione del non saper formulare un discorso [ill]logico e [in]sensatoCambio le regole dei giochi.Uso aghi cromatografici.Chè i colori sotto lampada sembrano più vivi.*Ho un ago infilato nel collo.Sotto agitazione gira come fosse un magnetino e s'avverte corrente fino al cervello[E' la stanchezza che divora]