La straniera

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Il ritratto dell'inquietudine me lo dipinsero sull'anima.La depravazione me la cucirono sulla carne.Le colpe me le marchiarono a fuoco sulla pelleHo un cuore folle e denervato che continua a battere perchè ha la capacità di autoeccitarsi.Non c'è ordine nè comando nè pace makerScelgo accuratamente i colori e a volte riesco a riprodurre l'infinitoI.N.F.I.N.I.T.OEppure a me non piace scriverlo nè contornarlo con linee colorate.Preferisco quell'otto lasciato a dormire cosi come "circa" un'onda sdraiata sulla superficie dell'orizzonte,"ti amo" una sequenza di numeri dalle sembianze di lettere,il "suo nome" l'esultanza di una tribunaHo il demonio in bocca e i suoi piedi che scalpitano nello stomacoUna matassa che mi schianta il cervelloUna catena dai grossi anelli che spinge sul bassoventre*_I morti mi alitarono sul collo.Avevano un cosi dolce odore di pace_