Violentata

Post N° 5


Avevo ripreso i studi, molto bene anche.Mi è sempre piaciuto studiare, mi è sempre piaciuto l’ambiente scolastico, e in un certo senso, questa mia passione la coltivo. Oggi insegno inglese alle superiori di un paesino emiliano.Intanto, la situazione nel paese precipitava. La “madre” Russia era solo un ricordo sbiadito e smagrito di ciò che era stato egli anni ’50 e ’60. La Germania si preparava ad abbattere un muro ormai voluto da nessuno.La gente cominciava a scappare dal mio paese verso certi posti magici, dove tutto si poteva, dove non c’era bisogno di fare la fila dalle 3 del mattino per comprare mezzo litro di un liquido bianco, che tranne il nome nulla aveva del latte; dove il pane poteva essere acquistato senza il tesserino; dove la frutta fresca non era solo un quadro di qualche noto pittore; dove la parola “gulak” non aveva altro senso, se non quello di essere incomprensibile (in modo formale e sostanziale). Ma per me nulla era cambiato. Il solito tran tran: scuola- casa, casa-scuola. Beh, in effetti qualche novità c’era stato. Avevo assaggiato per la prima volta una specie di sigaretta, che masticandola diventava morbidissima e ci si potevano fare delle palline,il tutto accompagnato da rumori alquanto disgustosi. Si chiamava chewing  gum. E poi, una mia amica mi aveva portato un pezzettino di cioccolata”Mio fratello me l’ha portato dalla Germania”, mi ha detto.Finchè un giorno…..pioveva, ed io dovevo prendere l’autobus per tornare a casa dalla scuola.Ero senza ombrello e correvo. Indossavo una gonna leggera che una volta bagnata, mi si era incollata alle gambe.Cercai di risistemarla, ma mi salì su, sopra il ginocchio “Bello spettacolo!”-pensai, credendo di non aver dato voce al mio pensiero.”Hai ragione, non è niente male”-disse qualcuno. Alzai lo sguardo e vidi il ragazzo più bello che avessi mai visto...