Violentata

Post N° 10


Ero stata venduta…..si, ma io non sono una cosa….2000 dollari…perché  proprio 2000… il prezzo come l’avevano deciso? Mi avevano  pesato e poi fissato il prezzo, forse… ma Pol non lo sapeva…lui non mi aveva venduto, erano stati altri, altri, altri! Forse era tutto un brutto scherzo…ma oggi non è la festa delle bugie…o forse si…forse l viaggio….o forse non c’è stato alcun viaggio, e tutta questa storia è un tremendo incubo…adesso mi sveglierò, e tutto sarà diverso…anche il dolore mi passerà… perché mi sta tirando i capelli?Chi è? Ah, lui è il mio padrone…io ora sono sua…mi ha pagato… Credo di aver vagato così per più di mezz’ora, perdendo quasi la cognizione della realtà. Mi chiuse in una stanza stretta, con un letto sfondato e sporco e senza alcuna finestra. Quel giorno non venne più. Il giorno dopo, non so se era mattina o pranzo(la mia lucidità mi aveva abbandonata) mi portò un panino ed un uovo fritto. Non toccai nulla, non avevo fame, non volevo mangiare, non avevo voglia di aprire la bocca, di alzarmi da quel letto schifoso…avevo solo voglia di morire… Chiusa lì dentro, con tanto tempo a disposizione, con la mente confusa, pensai a tante cose…ma tutte su Pol…pensai a quel suo sorriso beffardo, al suo sguardo freddo, che prima non avevo mai notato…anzi, prima, il suo sguardo per me era stato un raggio di sole…pensai alla sua auto…ai 2000 dollari che aveva preso…chissà se l’auto gli era costato di più? Perché mi aveva fatto questo? A me, che lo amavo, che avevo abbandonato la mia famiglia per lui?  Era pomeriggio quando ritornò il mio “padrone”…si fece valere di nuovo a suon di calci e pugni…mi dimostrò di nuovo l sua virilità…a suon di schiaffi… Poi, quando si è ritenuto soddisfatto, chiudendo la lampo dei pantaloni, vide il mio  pasto intatto.“Di questo passo, mi farai risparmiare un sacco di soldi in cibo!”-disse, e ridendo uscì dalla  stanza. Non so perché, forse per rabbia, ho cominciato a mangiare piangendo. Credo di aver passato in quella stanza una decina di giorni, con l’unico “svago” giornaliero la sua violenza. Lasciammo quella casa una mattina caldissima di luglio. Non osai nemmeno a chiedere dove stavamo andando. Viaggiammo su un camion assieme ad altri due uomini, probabilmente suoi amici. Dopo 4 ore di viaggio, si ripeté il rituale dell’andata: scendemmo dall’auto, e io e lui attraversammo la frontiera a piedi.Ma non più per andare nel io paese…stavamo entrando in Albania!Del resto, i gommoni per l’Italia, partivano da lì!  P.S. ODIETA TI VOGLIO BENE!TI PREGO REAGISCI!