Ira Viola

Post N° 258


rieccomi…Questa è l’ultima volta, giuro, che scrivo direttamente sull’editor di digiland… ho perso un’ora e mezza di scritti… sono inkazzatissima.  Ricominciamo daccapo… ggrrr…Analizzando le risposte che mi avete dato, ho capito che forse ho sbagliato il modo di porvele se tutti mi avete detto perché avete aperto un blog e solo pochi mi hanno detto se leggono quelli degli altri. Intanto,volete sapere perché una persona apre un blog? Su circa 50 risposte,La maggior parte di voi, 12 risposte, ci si è ritrovata per caso. Spinta dalla curiosità e dal desiderio di confrontarsi oltre ke di comunicare. Subito dopo, 11 risposte, mi dicono che è per avere la possibilità di sfogarsi in uno spazio libero privato e pubblico insieme e di superare un dolore. Da 9 risposte emerge la motivazione del semplice e puro diario dove si parla di sé e lo si fa anke per sentirsi valutati (usando le parole di taviel). In 7 lo usano per pubblicare i propri lavori (racconti, fotografie, quadri…). 4 blogger se ne servono per stare più vicini ad amici lontani. A parimerito(parimerito?! Ke brutta parola sembra di stare al grande fratello…) con 3 risposte troviamo la motivazione di avere la possibilità di essere ciò ke non si è ma si vorrebbe essere e il bisogno di informare dato ke i media, con i loro venduti giornalisti, da tempo nn lo fanno più. 1 blogger mi risponde che il suo blog è una sorta di archivio dove raccoglie tutto ciò che colpisce la sua attenzione ma nn parla mai esplicitamente di sé. La seconda domanda era per sapere se, quanto e per quale motivo i blogger leggono gli altri blog.Purtroppo ho solo 16 risposte delle quali12 leggono i blog degli altri per trovare comprensione e confronto. 2 leggono poco o nulla. 1 legge per amicizia e1 per semplice curiosità voyeuristica. La terza domanda, un po’ particolare, è cosa vuol dire per te blogger13 risposte… la maggior parte mi risponde che essere blogger vuol dire nn sentirsi mai soli perché si fa parte di una grande famiglia ‘intelligente’(come dice, giustamente, ilsorcioverde). Interessante è stata la risposta di Suomi72 che dice che blogger vuol dire alter ego.(e qui ricado nel problema dell’identità…) La quarta e ultima domanda riguarda il rapporto con il proprio blog.Dalle 14 risposte che deduco, alcune risposte sono implicite, la maggior parte ha un rapporto costante e positivo con il proprio blog. 6 blogger mi hanno detto che è un rapporto che cambia con il tempo.1 blogger mi dice che lo considera un punto d’incontro, tipo bar sotto casa (giusto psik3?)Nessuno ha un rapporto conflittuale con il proprio blog??? Solo io???!!!!!!Aggiungo una sotto domanda: i tuoi amici sanno del tuo blog? L’hanno saputo subito o dopo molto tempo? E se un conoscente vi chiede l’indirizzo del vostro blog, voi come vi comportate? Cmq dopo farò un post solo per le domande, così magari ci capiamo meglio. Dalle risposte di 10 di voi, diciamo il 20% , emerge chiaramente l’insoddisfazione per la realtà ‘reale’ che minaccia la nostra personalità a favore della realtà virtuale che invece aiuta a essere se stessi. Nella virtualità ci si sente più veri che nella realtà perché si è veramente liberi. Siamo noi che ci creiamo la nostra interfaccia secondo i nostri gusti, la nostra percezione estetica e dunque la nostra personalità, nn come nella realtà dove sono gli altri e la società ad imporcela. Come dice Goffman “quando un soggetto ha la sensazione di essere esposto con la propria faccia, egli prova un senso di fiducia e di sicurezza”. Il profilo è dunque una carta d’identità ke non ci kiede quanto siamo alti e di che colore abbiamo i capelli, ma ci chiede cosa ci piace e cosa no. Ci guarda dentro e non fuori. E questo è rivoluzionario. possiamo averne tante e gestire dunque tante identità quanti sono i lati del nostro carattere. Ma… nn riesco a non pensare ke potrebbe essere anke pericolosissimo… se fossi stata brutta, timida e avessi passato 13 anni in una scuola come bersaglio preferito dei compagni senza amiche oggi potrei non uscire più di casa. Tanto nella rete ho tutto ciò di cui ho bisogno. Vivrei una vita di “illusioni” dato ke nulla è tangibile. E forse sarei felice ma per preservare questa felicità avrei bisogno di escludere ogni contatto fisico… E toccare i tasti della tastiera non da piacere come toccare un albero o prendere per mano qualcuno e le ventole dell’aria per il riscaldamento del piccì non sono calde come l’abbraccio della persona che ti ama… dove andremo a finire? Ops… ho un problemino… ho paura di nn riuscire a focalizzare l’attenzione sulla comunicazione… ho paura di scadere nel patologico e di andare fuori tema e peggio ancora ho la consapevolezza ke mi sto arrampicando in un campo di cui ignoro il tragitto…O MAMMA SAURA HO PAURA! io mi sto laurendo al dams non in psicologia, sociologia…e nnsokegia… uff… ho voluto la bici e adesso pedalo… Per i curiosi dell’argomento vi dico i libri ke sto leggendoBLOG GENERATION di Giuseppe GranieriLA VITA SULLO SCHERMO di Sherry TurkleLA NOTTE DEI BLOGGER a cura di Loredana LipperiniIL RITUALE DELL’INTERAZIONE di GoffmanIL WEBLOG di Rebecca Blood Allora,PREFAZIONE _ la comunicazione nella rete…breve storia… i forum, la chat e infine il blog con relative differenze… IL BLOG_ la blogosfera, la community. cos’è, le categorie, le motivazioni.E basta. Sì sono del nuovo ordinamento e la tesi dev’essere breve.BIBLIOGRAFIA_ke sembra più importante di tutto il resto…