Ira Viola

Post N° 359


nel frattempo vi lascio con l'introduzione, il primo (un pò noiosello) e il secondo capitolo di Post it! Introduzione I nuovi mezzi di comunicazione di massa non hanno mai sostituito completamente i precedenti, ne hanno forse limitato l'utilizzo esclusivo ma non per questo dall'avvento della televisione, la radio, i giornali, il teatro o il cinema sembrano destinati a scomparire. Invece Internet rischia di far perdere alla televisione la sua centralità come mezzo di diffusione della cultura di massa. Oggi l'imperativo categorico da rispettare per chiunque desideri parlare di comunicazione del futuro è l'interattività.Il blog è diventato un fenomeno di comunicazione di massa in pochissimi anni proprio perchè è interattivo. Permette lo scambio di opinioni tra chi lancia un messaggio e chi lo coglie, in modo semplice e soprattutto immediato, in tempo reale. Ho scelto di intitolare la mia tesi "Post it" per esprimere chiaramente il senso del blog, che è quello di comunicare al mondo le proprie idee, riflessioni o emozioni. Il post, infatti, è il messaggio che pubblica il blogger sul suo blog e 'postare' è entrato nel linguaggio comune della blogosfera per indicare l'azione di inserire un post. Post it, in italiano, si traduce con ‘postalo’, ovvero dillo, comunicalo, è un'esortazione all'espressione libera e pura, garantita dall'anonimato.Come all'inizio del secolo scorso era stato il cinema a sconvolgere le abitudini, l'informazione e la comunicazione tra le persone, così oggi, all’ inizio del terzo millennio è Internet la nuova scatola magica, il nuovo contenitore emozionale alla portata delle masse e il blog è lo strumento più semplice per esserci nella rete.Nel primo capitolo presento il blog come nuovo mezzo di comunicazione di massa che può utilizzare chiunque sappia almeno accendere un computer, perchè non richiede, a differenza dei siti personali tradizionali, la conoscenza dei linguaggi di programmazione come il codice Html. Vedremo come nasce il termine blog e come ha generato altri neologismi quali blogger, blogosfera, blogstar. Spiego che cos'è un blog, com'è strutturato e illustro i diversi utilizzi che se ne possono fare attraverso una classificazione delle varie tipologie. Nel secondo capitolo analizzo le categorie di blog attraverso i blogger più conosciuti della rete, come il blog di attualità di Beppe Grillo oppure il blog di Patrizia Moretti, una madre disperata per la morte del figlio, che chiede giustizia. Passando per i casi più diversi, dal blog vetrina per artisti emergenti al blog come grido di aiuto di un giovane aspirante suicida di nome Eugenio Ciro Milani. Inoltre dedico un paragrafo alla blogstar, ovvero il blogger che emerge dal medium in cui nasce per approdare agli altri mezzi di comunicazione come la stampa o la televisione. Nell'ultimo capitolo metto a confronto la realtà e la virtualità, dimostrando come il confine tra i due mondi stia diventando sempre più tenue. Per finire, la mia personale inchiesta sul mondo dei blogger dal quale emergono riflessioni interessanti sulla realtà virtuale. Attraverso il mio blog, ho posto ai blogger quattro domande per capire bene cosa c'è alla base di questo nuovo fenomeno di massa. Ho chiesto loro perchè hanno aperto un blog, cioè cosa li ha spinti a rivelarsi alla rete e con quali aspettative, se leggono i blog degli altri e per quale motivo, ho chiesto inoltre cosa significa "blogger" per capire se c'è la consapevolezza di un nuovo movimento e che valore danno alla comunità della blogosfera. Per finire ho indagato sul rapporto che si instaura tra il blogger e il suo blog. Dal centinaio di interventi che i blogger mi hanno lasciato, ho deciso di concentrare l'analisi dell'inchiesta alle trenta risposte più complete, ma aggiungendo infine tutti i commenti più interessanti e stimolanti per la riflessione che ne emerge. Purtroppo per una minoranza di blogger, la realtà virtuale può sostituire quella reale, con conseguenze catastrofiche, in quanto la comunicazione virtuale potrebbe diventare una parodia della comunicazione. Per esempio se non ho voglia di rispondere ad una domanda o se semplicemente non ho più voglia di discutere con qualcuno, basta spegnere il computer o cambiare identità. Invece nella vita reale non si può. E questo ci fa temere ancora di più il confronto con gli altri.Così la persona debole, alienata, sola che ha enormi difficoltà a relazionarsi con la nostra società può benissimo chiuderla, per sempre, questa dura realtà perché nella blogosfera riceverà senz’altro tutto quello che nella vita quotidiana, negli amici e nei familiari non trova. Quindi non è da sottovalutare il pericolo che il blog, che dovrebbe raccontare della propria vita, finisca invece per diventare la vita stessa.