Ira Viola

Post N° 360


Capitolo 1Che cos’è un blog? Fu il software designer John Barger nel 1997 a coniare il termine “Weblog” unendo le due parole inglesi “Web” che vuol dire rete e “to log” che significa registrare, tenere traccia di, che a sua volta deriva dall’espressione “Ship’s Log” usata per indicare il diario di bordo, dove il capitano della nave registra gli avvenimenti quotidiani. Quindi Weblog lo possiamo tradurre come “diario di rete”, o meglio, “nella rete”. Appare evidente come dopo l’espressione “navigare in Internet”, ci giunga un altro termine che deriva dal linguaggio marinaresco, forse per ribadire ulteriormente lo spirito, spesso di conquista e di conoscenza, con cui milioni di internauti approdano verso nuovi mondi da scoprire, quasi sempre alla ricerca della propria isola che non c’è.Il passo da Weblog a Blog è breve. Dopo due anni, nel 1999, Peter Merholz usa la frase “we blog” nel suo sito dando finalmente origine al verbo “to blog” che vuol dire “bloggare”, ovvero comunicare attraverso un blog.Oggi, dopo quasi 10 anni, vedremo attraverso l’uso che ne fanno i blogger come questo verbo abbia assunto col tempo significati più ampi e complessi.Dunque, un blog è un sito web dove si tiene traccia (log) della “storia intellettuale dell’individuo”, proprio come si fa in un diario personale ma la straordinarietà sta nel fatto che il diario da personale diventa pubblico, e la condivisione e l’interazione con gli altri membri della blogosfera sono tra i motivi principali che spingono le persone ad aprirsene uno. Ciò che ne ha decretato il successo facendoli diventare in pochi anni un fenomeno mondiale di massa è l’estrema semplicità che li caratterizza.Per molti versi, i blog ricordano le radio libere degli anni Settanta, il periodo in cui si faceva politica mettendo in luce il proprio privato; con l’autocoscienza si cercava di dare voce, spazio e autodeterminazione a chi ne aveva bisogno. Oggi per la prima volta nella storia dell’uomo, l’opinione di un singolo può diventare effettivamente pubblica Anche per questi motivi, molte persone cominciano ad avventurarsi nel mondo dei blog, per trovarci considerazione, valutazione, critiche costruttive e, perché no, apprezzamenti. Infatti, una delle caratteristiche più importanti dei blog è la possibilità che essi offrono di confrontarsi sia con il pubblico dei lettori, che lasciano commenti, sia con se stessi, in un processo terapeutico che è per sua natura la scrittura, come forma di espressione che porta a riflettere e fare chiarezza dentro di sé. Dunque, il confronto non è solo con gli altri ma anche con il proprio universo interiore, nel rileggersi dopo anni proprio come si fa con il classico compagno che ci segue dall’infanzia all’adolescenza: il diario segreto. E qui sta il paradosso: il diario non è più chiuso a chiave e gelosamente custodito, ma aperto alla lettura e all’intrusione di tutti. Il blog è personale perché lo gestisce interamente chi decide di aprirlo, con il proprio username e la propria password, ma è anche pubblico in quanto chiunque, in qualsiasi momento, può leggerlo e commentare i post. Naturalmente con le dovute eccezioni, come vedremo in seguito, l’autore del blog può scegliere infatti di moderare i commenti al proprio blog, e quindi decidere se pubblicare o meno il commento, come può scegliere di far scrivere nel proprio blog solo la sua cerchia di amici o chiunque.Non è possibile rispondere alla domanda “Che cos’è un blog?” con una definizione, dati i molteplici usi per i quali viene aperto un blog. Vorrei rispondere citando una blogstar su cui avremo modo di ritornare più tardi: Il blog si basa su un paradosso: mediamente un blog è un diario, intimo e generalista, dove il blogger riversa e esorcizza le sue riflessioni sul mondo che lo circonda, i suoi sentimenti melensi e sinceri, ecc. Dico mediamente perchè poi se ne può fare anche un uso più concettuale e specialistico, ma in genere la sua peculiarità è quella di un diaro. E qui sta l'ossimoro: un diario in rete, cioè alla portata della massa, delle confessioni personali che allo stesso tempo hanno un pizzico di esibizionismo perverso I blog possono avere ogni genere di contenuto e spaziano dal semplice diario personale in cui l’autore racconta le sue esperienze, pensieri ed emozioni alla raccolta di notizie ed informazioni su un determinato tema piuttosto che su un hobby.Ma proviamo adesso a definire i dettagli per capire com’è fatto un blog attraverso la sua anatomia. 1.1 Anatomia di un blogLa struttura di un blog è essenzialmente legata alla piattaforma che si decide di utilizzare e alle possibilità che questa offre. Tuttavia, ci sono elementi comuni a tutti i blog, a prescindere dalla piattaforma, quali: l’intestazione, una o più barre laterali e naturalmente i post, il cuore dei blog.L’intestazione contiene il titolo e il sottotitolo del blog che può essere formato o accompagnato da un’immagine. Nei blog supportati dalla piattaforma Libero, che prendiamo in esempio, compare inoltre la scritta “creato da: nickname dell’autore il gg/mm/aaaa”. Cliccando sul nome evidenziato si viene collegati direttamente alla scheda del profilo. Infine ai margini dell’intestazione troviamo sempre il tasto BLOG, una sorta di etichetta che ci rimanda alla homepage dei blog di Libero.La barra laterale può essere collocata sia a destra che a sinistra quando è singola oppure su entrambi i lati se ce ne sono due. Può essere considerata una specie di sommario dinamico che contiene diversi elementi: l’immancabile archivio storico mensile e/o annuale per la lettura dei post precedenti, gli ultimi commenti pubblicati dai lettori, i post che l’autore tiene a segnalare, un motore di ricerca interno del blog, i tags, la lista dei link, un pulsante/link per fare login e dunque accedere al proprio blog come admin, per gestirne cioè le operazioni e i contenuti, un menù che offre tre opzioni: la possibilità di visualizzare subito la homepage del blog nel caso in cui si è entrati nei commenti, siamo approdati al blog tramite permalink  oppure ci siamo persi nei vecchi post, inoltre la possibilità di segnalare il blog ad un amico tramite un generatore di mail e quella di aggiungerlo ai preferiti del nostro browser . Lo stesso menù si amplia nel momento in cui facciamo il login per avere la possibilità di accedere al pannello di pubblicazione direttamente dal blog, così come raggiungere la sezione relativa alla gestione del blog e dei suoi contenuti e infine l’opzione per personalizzare il template.Sempre dalla barra laterale si può sapere chi può scrivere sul blog infatti l’autore decide chi può pubblicare i post, i commenti e i trackback. Si può conoscere la popolarità del blog attraverso il contatore delle visite e le citazioni dei blog amici ossia quante persone della community di Libero hanno inserito il vostro link alla loro lista di Blog Amici. Inoltre, proprio per lo spirito comunitario che contraddistingue Libero, appaiono evidenti le ultime cinque visite degli utenti registrati che sono entrati (in login) nel blog. Troviamo poi le icone dei feed RSS (Really Simple Syndication, in italiano aggiornamento molto facile) e Atom, che permettono di ricevere in tempo reale gli ultimi aggiornamenti pubblicati sui blog che si intende seguire.Infine, ma non meno importante, Libero permette di personalizzare ulteriormente il proprio blog aggiungendo fino a sedici box personalizzabili in cui si possono inserire testi, immagini e file audiovisivi come nei post e si possono collocare oltre che nella barra laterale anche in cima sotto l’intestazione o in fondo ai post a piè di pagina. In genere sono riempiti con una breve, ma intensa, presentazione dell’autore con varie informazioni come la musica che ascolta, i film preferiti, le cose che ama e le cose che odia, citazioni e chi più ne ha più ne metta.Il post è il messaggio, l’intervento dell’autore sul suo blog. In genere è formato da un testo, con o senza immagini, arricchito da emoticon . In alto al post troviamo la data e l’ora della pubblicazione, la categoria di classificazione e il numero del messaggio in ordine crescente. Sotto ad ogni post c’è innanzitutto il nickname dell’autore del messaggio e sotto diversi bottoni/link, come quello dei commenti, con accanto il numero di questi che se cliccato mostra tutti gli interventi dei lettori con le risposte dell’autore. Accanto ai commenti troviamo i trackback e altre due opzioni: il permalink e un bottone che permette di segnalare il post ad un amico con l’invio di una mail generata dal sistema.Per quanto riguarda i contenuti del post la parola spetta sempre all’autore, ma spesso si creano delle catene di test in forma di autointerviste che possiamo trovare nei blog personali più diversi, descrivendosi agli altri il blogger fa così introspezione, che come dicevamo prima è uno dei punti in comune dei blog.