PENSIERI...LIBERI

L'appello: i soldi dei referendum ai terremotati!


Per una volta, facciamo finta di essere un paese normale, in giro per la rete ci sono decine di appelli per chiedere al governo di non sprecare 460 milioni di euro che  potrebbero essere utilizzati per aiutare gli abruzzesi, questo si puo' fare accorpando le elezioni europee, quelle amministrative e il referendum, cercateli, sono ovunque, in facebook, sul sito de L'Unità, firmateli, chiediamo al governo, per una volta, un atto di serietà.Il tam tam sta crescendo sempre di più. La domanda è semplice e le risposte date finora dalla politica appaiono, in queste ore, sempre più insensate. Perché devono andare sprecati quei 460 milioni di euro per organizzare il voto dei referendum, quando potrebbero essere accorpati con le elezioni europee. Quella cifra potrebbe essere impiegata immediatamente per ricostruire le case degli abruzzesi, le decine di scuole indispensabili per far riprendere l'anno scolastico ai bambini de L'Aquila, rimettere a posto le strade, ristrutturare e rimettere in funzione l'ospedale danneggiato dal terremoto e così via. FIRMA L'APPELLO DELL'UNITA CLICCAQUI SOTTO  FIRMA L'APPELLO Terremoto Abruzzo. Il giornalismo che guarda agli ascolti e calpesta il rispetto della sofferenza  http://www.dazebao.org/news/indexROMA - E' bastato guardare l'apertura del TG1 per rendersi conto a cosa aspirano certe testate giornalistiche che si complimentano per lo "share" record raggiunto dalle edizioni e dagli speciali sul terremoto abruzzese. Messaggi che mettono in luce il misero aspetto di chi dovrebbe fare dell'informazione un servizio sui fatti e non elogiarsi sulla straordinaria percentuale seguita dagli ascoltatori. Invece ancora una volta la cruda realtà si sostituisce con il cinismo matematico dei numeri nel tentativo di rafforzare l'autorevolezza. "Vedi quanto siamo bravi, noi!" E così anche il rispetto della vita umana viene meno, la sensibilità per l'altrui  condizione si assottiglia fino a scomparire, ignorando la sofferenza di chi è morto, di chi ha perso tutto, di chi continua a scavare alla ricerca dei cari che non ci sono più. E' il cinico mondo fatto di quel giornalismo alla ricerca del sensazionalismo spregiudicato, dell'effetto mediatico dirompente, dove comanda il mercato delle parole e delle immagini. Risultati tra l'altro scontati, visto e considerato la drammaticità degli eventi, dove la sete di essere informati è scontata, almeno in questi frangenti eccezionali, ma arrivare al punto di autocelebrarsi è veramente vergognoso. Lo si è visto anche sui luoghi segnati dal sisma, dove alcuni giornalisti come avvoltoi in preda alla fame, continuano la ricerca affannosa di essere i primi a riportare una notizia in grande stile, spesso dimenticando completamente che dietro a questi fatti esiste una tragedia umana.Dal blog della grande Red_Lady!