PENSIERI...LIBERI

L'acqua pubblica ed il Muro di Berlino...


Quandoc'era il muro di Berlino girava la leggenda, chissà se fondata o menoma vissuta e trattata come leggenda sempre era, che oltre il muro, adEst, non fosse posibile giocare a Monopoli. Che in vero si scriverebbe Monopoly.Il nome del gioco era in fondo il programma del capitalismo: creare ilmonopolio necessario all'arricchimento e crearlo con l'ideologia delmercato, l'opposto, appunto, del monopolio.Quando c'era il Muro di Berlino Monopoly aveva il foglietto del regolamento,lo ricordate? Sì, sì c'era un foglietto del regolamento. Poi, pocoprima che il muto cadesse, Mrs Tatcher il foglietto se lo mangiò, e selo mangiò per sgretolare meglio un muro che era fragile, troppofragile. L'immagine della Tatcher che mangia il foglietto delregolamento non è certo mia ma presa a prestito dai Mercanti di Liquore. Però è andata proprio così.E quando c'era il regolamento a Monopoly sul gas, sull'energia elettrica e sull'acqua potabile non si poteva farci monopolio, profitto. Erano servizi pubblici.Al massimo ricordano i Mercanti che potevi metter su le ventimilalireper uscire di prigione, e già i capitalisti era dunque previsto chefinissero in prigione, senza passare dal via. Ecco. Erano servizipubblici. Ora il Muro di Berlino è caduto e così prima con il gas, poi con l'energia elettrica ed infine ora con l'acqua è possibile farci profitto. Così, del resto, sta sancendo il Parlamento,a colpi di fiducia per rompere l'opposizione della Lega Nord e vendere,finalmente dal loro punto di vista, a Confindustria un altro pezzo dimercato. Che poi, come è andata per gli altri servizi pubblici, gliindustriali nazionali provvederanno solo a farci cassa e rivendereall'estero quote di monopolio. E già. La legge in questo è configurataalla perfezione con la salvaguardia delle concessioni in house(parlano e scrivono davvero così dopo la caduta del muro) solo a quellesocietà pubbliche che fanno entrarei privati almeno al 70% nel lorocapitale. Ossia, nei fatti, si tratta di un trasferimento di unmonopolio dal pubblico al privato, con tanto di obbligo necessario perla calmierazione del prezzo, non quello dell'acqua, quello chepagherebbero i privati per il loro monopolio. Qualcuno, il solito NichiVendola in Puglia, sta provando a resistere. Vedremo.Esiste anche, al di là del voto, una spartizione bipartisan, che in vero sarebbe tripartisan del mercato, ossia del monopolio naturale(sì, l'acqua potabile nei fatti è un monopolio naturale, ossia unqualcosa che intrinsecamente è fuori dal mercato). Il voto, ovviamente,si è articolato in base alla fiducia ma nel leggere il dibattitoparlamentare, che sarebbe cosa utile, osserviamo due fronti del PD eduno del PDL che con scenari diversi convergono verso laprivatizzazione, la Lega che resiste e l'IDV che fa propaganda (ecomunque meno male). Così giusto per la cronaca gli scenari diprivatizzazione sono quelli Confindustriale, regalateci il monopolioche noi venderemo all'estero sì da intascare la grana subito, e quellopost-comunista, ossia in stile russo prendiamo le aziende pubbliche eregaliamole ai precedenti amministratori d'accordo col potere politico.Per la cronaca ha prevalso il primo, lasciando comunque lo spazio perl'azione del secondo.
Lastoria dell'acqua, però, non è così banale come quella dell'energia odel gas. No è più profonda, decisamente più profonda. L'acqua è ungradino sotto dell'aria come necessità per la vita. Appena un gradinosotto. E chi l'ha letto può ricordarsi Strane Storie e la bolletta dell'aria. La privatizzazione dell'acqua mette fuori legge le nostre vite così come la privatizzazione dei campi ha messo fuori legge la vita barbaricina.La privatizzazione dell'acqua non è un piccolo cambio del nostro mondonon semplicemente come quella del telefono, dell'autostrada o delleferrovie, che si possono usar meno. E lo vedremo.Politicamente IDV, Lega e Sinistra sono pronte al referendum, ma con la storia del quorum non è detto che il referendum poi andrebbe a compimento.Ora, lo sappiamo, il Muro di Berlino è caduto. E la libertà che hatrionfato non è quella delle persone ma quella dei capitali. Quella deiricchi, quella dei monopoli. Nel crollare, appunto, si è portato con séquel foglietto del regolamento (intesacome Costituzione bolscevica nel linguaggio dell'Arcoriano). Certamenteil muro non era una bella cosa, certamente era anche la libertà dellepersone quella conculcata ma, come dire, di quel foglietto del regolamento ne avevamo assai bisogno pure noi. Ed ora andrebbe riscritto, subito.da: il mondo visto da Dalovi