PENSIERI...LIBERI

Guerra alla Terra


Il nuovo libro di PeaceReporter  sul rapporto tra conflitti e sfruttamento delle risorse esce mentre in Italia si privatizza l'acqua.Il libro Guerra alla terra prova a raccontare alcuni esempi del distorto rapporto tra uomo e natura nel mondo. Afghanistan, Delta del Niger, Territori Occupatipalestinesi, Bolivia, cosa hanno in comune? Sono alcuni dei luoghi incui la fame di ricchezza dei potenti della terra sta utilizzando lo strumento della guerra per appropriarsi delle risorse e del territorio in modo indiscriminato e selvaggio.E mentre esce il libro, nel nostro paese si imbocca la strada della privatizzazione dell'acqua. Un bene che non può avere padroni, esattamente come l'aria. Un bene essenziale, che deve essere di tutti,cioé pubblico.Ma la scelleratezza dei nostri politici evidentemente non ha limiti e non ha pudore, e sceglie di svendere il bene collettivo più prezioso ben sapendo che è proprio sull'acqua che si stanno giocando le mosse della geopolitica internazionale, e che il controllo di questa risorsasarà sempre più al centro degli interessi dei potenti del mondo - che sono i ricchi e non i governanti -  e quindi dei conflitti mondiali.Sulla privatizzazione delle acque, e sul movimento per mantenerle pubbliche costruito dalla società civile in molti Paesi lo scontro coni governi è stato durissimo, e spesso, per fortuna, è stato vinto dalpopolo.In Italia ci sono state esperienze importanti contro laprivatizzazione dell'acqua, e anche nel nostro paese spesso la ragionee il buonsenso hanno prevalso sull'ingordigia.Ma oggi il gioco si fa pesante: non è più un Comune più o meno grande che sceglie di sottrarre ai suoi cittadini di che dissetarsi. Oggi è il Governo a provare a fare l'interesse di qualche grande compagnia invece che quello dei suoi elettori e in generale degli italiani.Qualcuno sull'acqua è riuscito a camminare, ma spesso con l'acqua si scivola. E se si cade sull'acqua, a differenza di quanto si possa immaginare, ci si può far male.Speriamo che l'Italia segua l'esempio della Bolivia.E, per una volta, chiediamo ai nostri lettori di attivarsi contro quello che è il peggiore furto ai danni della collettività. Privare la gente del diritto all'acqua è davvero una scelta criminale, a cui ci si deve opporre con ogni mezzo lecito.