Creato da martha76.mt il 14/01/2008

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"Istruitevi perchè avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi perchè avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo.Organizzatevi perchè avremo bisogno di tutta la nostra forza."
ORA E SEMPRE RESISTENZA

LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRÀ
A DECIDERLO TOCCA A NOI
NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITÀ
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE
MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIÚ DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI S'ADUNARONO
PER DIGNITÀ NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI TROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE RESISTENZA(Piero Calamandrei)

 

VERITà E ONESTà

Adolf Hitler nella sua biografia dice:

" Tra la verità e la menzogna non esiste gran differenza. La sola differenza è questa:

la verità è una menzogna ripetuta così spesso da far dimenticare che si tratta di una menzogna".
Io dico
Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità.

 Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero.


 

 

 
 

 

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Se una notte d'inferno un rettore...

Post n°197 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da martha76.mt
 

Mi è sempre riuscito difficile sopportare le prediche di certi personaggi della classe dirigente. Penso a tutti quei grandi imprenditori che si ergono in cattedra per emettere il loro prezioso verdetto di fronte alle telecamere. Si prodigano a sputare analisi e sentenze sui mali della società, senza mai dire che sono loro il vero male, che questa società è fallita soprattutto a causa loro. La responsabilità di questa classe dirigente che ci sta portando alla rovina. Sarebbe ora di parlarne.
Pier Luigi Celli, Rettore dell'università privata Luiss, ha pubblicato su Repubblica una commovente lettera a suo figlio per invitare i giovani ad andarsene dall'Italia. Se questo paese va in malora la colpa è di gente come lui, però egli si preoccupa, poverino, del male che ha contribuito a creare! E  allora andate via! Fuggite, giovani di talento, abbandonate questo paese alla miseria (umana) di gente come noi, che finora abbiamo pensato solo ai nostri interessi, con la scusa che così facendo si sarebbero miracolosamente risolti gli interessi di tutti.
Allora vi invito a leggere questa lettera ipotetica di risposta del figlio dell'eminente rettore, scritta da Guido Della Germania.
Caro papà,
che raffinato intellettuale sei! Quanto amo il tuo cinismo critico stemperato da un mix di sofisticata volgarità stilistica e lacrimoso paternalismo che sarebbe degno di “Cuore”, se non venisse da te.
Eh sì, perché tu, papà, ora direttore generale della Luiss, sei stato prima membro dei consigli di amministrazione di Lottomatica, Hera SpA e Messaggerie Libri; hai, tra gli altri, ricoperto in passato gli incarichi di direttore Risorse Umane dell’ENI dal 1985 al 1993, sei stato fra i manager partecipi dello start-up di Omnitel e Wind, nonché direttore generale della RAI dal 1998 al 2001, presidente di IPSE2000 dal 2001 al 2002, responsabile della Direzione Corporate Identity della Unicredit dal 2002 al 2005 e direttore Personale e Organizzazione  in Enel dal 1996 al 1998.

E dopo tutti questi prestigiosi incarichi sembra proprio che finalmente ti sia accorto di quanti danni avete fatto… e qualcuno ci crede anche, a tale improvvisa illuminazione! Tu te ne lavi le mani con una bella letterina e per prenderci ancora un po’ per i fondelli fai anche l’eroe, di quel genere di eroi che si auto accusano ma non si tolgono di mezzo…. E dispensano pure saggi consigli! Sei veramente un mito, papà…Da quelli come te bisogna imparare, davvero. Imparare a “fottere”, come dici tu nel tuo libro “Comandare è fottere”. Strano che non ti abbiano insignito dello Strega: non hanno colto l’aspetto al contempo poetico e irriverente dei tuoi scritti.

Molti tuoi coetanei o poco meno ti seguono o fanno finta di seguirti,ripetendo le tue inutili parole. Dev’essere consolante pensare che il mondo sia inesorabilmente e inevitabilmente come tu lo dipingi –salvo generiche ammissioni di fallimento generazionale-, anziché pensare che lo sia esattamente dove quelli come te hanno potuto infilarci le loro mani.
Ma tu pensi davvero che io, come i miei coetanei, abbia bisogno di sentire le tue inezie per sapere come te e quelli come te hanno ridotto il nostro Paese (lo scrivo anch’io Maiuscolo)? Pensi di essere credibile con questi ridicoli piagnistei? Pensi che le tue responsabilità siano così facilmente dissolvibili nel qualunquismo ipocrita tipico di chi attribuisce ad un intero “sistema” ciò che voi avete fatto? Sei patetico.
In che mondo comodo sei vissuto, papà? Quanti incarichi di prestigio hai avuto, papà? Su quante comode poltrone ti sei seduto, papà? A quante cene sei andato? Quante pacche sulle spalle hai dato? E soprattutto,quanti calci nel sedere hai dispensato a quelli cui ora consigli di cercare all’estero la valorizzazione di quei meriti, valorizzazione in Italia “inesistente”? Inesistente perché? A causa di chi?
Tu sei responsabile, papà: pensi che non ce ne siamo accorti? Il problema sono quelli come te nei posti di potere, non i giovani che insistono per vedere un futuro nel loro paese. Sono quelli come te. Non è il“sistema”: sono quelli come te. Quelli come te… Ripetiamolo come un mantra: quelli come te… QUELLI COME TE.
E sai perché? Perché quelli come te hanno avuto tutto: potevano solo distruggere.
Senti un po’, papà, ma tu lo sai cos’è la disoccupazione? Lo sai cos’è il precariato? Lo sai cosa vuol dire chiedere come un mendicante il dovuto dopo aver fatto solo e soltanto il proprio lavoro? Al servizio di quelli come te… Lo sai cosa vuol dire cercare di fare comunque qualcosa qui, senza avere mezzi, in questo paese dal quale tu ci consigli di fuggire? Senza avere nulla, ma proprio nulla? No, papà, tu non lo sai,perché tu non sei tra i costruttori, ma tra i divoratori…
Tu, che ora, a 67 anni, sei direttore generale della Luiss –cioè di un’Università che dovrebbe formare i giovani- e sei stato sempre comodo al calduccio, perché, se sei davvero convinto di aver fallito, come dici, non te ne vai tu, possibilmente sparendo definitivamente, così non dobbiamo neanche pagarti la tua immeritata pensione? Facci questa carità: levati dai piedi.
O in alternativa, meglio ancora, perché non ti metti tu a fare il precario nei CC, se davvero sei “pentito”, invece di arrogarti ancora il diritto di parlare? Perché non vai a fare la fila per ottenere uno stage non retribuito, papà? Perché non lavori a progetto, papà, al misero compenso di quelli sui quali si fondano i tuoi utili? Un po’ di flessibilità, suvvia…
Papà…sei ancora lì, papà? Tanto hai ammesso il fallimento e allora va bene così… perciò, rinnovato moralmente, come dopo aver fatto la Comunione, rimani ancora attaccato alla poltrona. E via, cosa volete di più da un povero vecchio? Che si tolga anche dalle scatole? Lasciate che se la cavi con una bella letterina…
Pensavo fossi già all’estero… Non è che non sai le lingue papà? La vita comoda non aguzza l’ingegno… si sa. Del resto, quali sono le tue competenze-chiave, papy? Fottere… principalmente.
Mi dici di andarmene, papà. Ma cos’è tutto questo paternalismo buonista? E io che speravo, più pragmaticamente che, essendo tuo figlio, almeno a me un posticino al caldo lo trovassi… Se vado all’estero mi tocca pure lavorare… io invece volevo fare come te: niente.
E invece … com’è? Con tutti quelli che hai fottuto, adesso che fai, fotti anche me? Oh papà…
Dai, lo so, papà, stai scherzando. È che “Repubblica” ti ha chiesto discrivere un articolo un po’ provocatorio, che scuota le coscienze assopite dell’italiano medio e delle casalinghe. Suvvia… .
Però sai, leggendo il tuo libro, papà, come mi hai consigliato, sto imparando anch’io a “fottere”… Ma c’è un problema! Forse te ne sei accorto persino tu … C’è qualcuno, lì fuori, che non è tuo figlio, con il coltello tra i denti (come si diceva una volta): sono quelli che devono pagarsi la bolletta a fine mese, il mutuo, e che fanno ogni giorno fatica, ma fatica vera. Alcuni sono anche bravi: molto più bravi di te, e anche di me, che ho dietro te. Sono quelli (numerosi) che tu e quelli come te avete fottuto papà.
E che te l’hanno giurata. L’hanno giurata anche a me… che sono tuo figlio. Pensa… Cominciano ad essere tanti, eh, papà? Troppi… Che ne dici, mi conviene scappare? Vieni con me? Ah, già, tu stai per andare in pensione: a te che te ne frega, papà… .

Però consigli ai giovani di fuggire, così si levano dalle scatole. Non si sa mai: potrebbero “disturbare” il vostro, il tuo potere fondato sull’immobilismo. E voi siete stanchi… Ma così stanchi…. Però vi piace davvero tanto il potere. Non potete proprio farne a meno.

Papà, scusa la curiosità, ma … non ti sei mai sentito un po’ uno stronzo? Sia detto con rispetto. Domando… La prossima volta, quando scrivi una letterina, abbi il coraggio di una provocazione in più. Incipit: “Sono uno stronzo”. Tanto il termine è stato sdoganato: si addice anche a un rettore di un’Università.

Ciao papà. Fottiti, come diresti tu.

Il tuo figliolo.

Da Agorà di Cloro


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Commenti al Post:
brugi74
brugi74 il 03/12/09 alle 14:11 via WEB
Parole dure, che però rendono in pieno il pensiero che ho verso tutta la gente che predica bene, ma razzola male...purtroppo il mondo, e nel nostro caso l'Italia, è piena di gente così tra le alte sfere, nelle stanze dei bottoni, un gradino sopra di noi... :(
 
 
martha76.mt
martha76.mt il 03/12/09 alle 14:23 via WEB
Cara brugi qui nalla nostra bella italietta i professori e tantomeno rettori di università si aggrappano alle cattedre e poltrone varie col super attack, LA GERONTOCRAZIA ITALIANA MI FA SCHIFOOOO!! E CHI COME QUEST'EMERITO STRONZO DI UN RETTORE CHE VORREBBE PARLARE INDIRETTAMENTE A NOI GIOVANI CHE CI FACCIAMO IL CULO DALLA MATINA ALLA SERA, DOVREBBE SOLO CHE VERGOGNARSI! VUOI PARLARE A TUO FIGLIO Bè PRENDILO DA PARTE E DIGLI CHE TANTO PAPARINO QUI SARA' SEMPRE PRONTO A SPESARLO IN TUTTO E PER TUTTO QUEINDI ALL'ESTERO TU NN CI ANDARE COCCO DI PAPA' IO QUELLO L'HO SCRITTO PER POVERACCCI...CAPITO SI! LURIDOOOO RETTORE FOTTTITI VERAMETNE!!! E COSI'CON QUESTA LETTERA DI RIPOSTA MI ASSOCCIO TOTALMENTE! Un saluto inczzatissimooo, ciaooooo!
 
sunrise.1
sunrise.1 il 03/12/09 alle 14:19 via WEB
E invece la soddisfazione consiste proprio nel rimanere cercando di romperle il più possibile quelle famose scatole, ma proprio fino a farle disintegrare! ^___^ Un bacio e buon pomeriggio
 
 
martha76.mt
martha76.mt il 03/12/09 alle 14:39 via WEB
per come siamo messi oggi nn vedo luce in fondo al tutnnelllone...ma chisssà forse se riuscissimo a farci valere come è di norma in qiualsisi altro paese e soprattutto cercre di nn sottostare più al LAVORO NERO che toglie dignità a noi stessi come persone prima di tutto e come lavoratori poi, e rivendicare un contratto decente, perchè dopo due anni che si lavora in uno stesso posto si può e anche prima, bè allora allora le cose forse incomincerebbero a cambiare in meglio forse...o almeno me lo auguro di cuore! Ciao sunrise buon pomeriggio anche a te, baci avelenattucci oggi...;P
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 03/12/09 alle 14:34 via WEB
CERTE POLTRONE,,SI ATTACCANO AL SEDERE E ..NON SI VOGLIONO STACCARE!! CONDIVIDO LA LETTERA.... ORETTA
 
Red_Lady
Red_Lady il 03/12/09 alle 17:28 via WEB
Non m'ha convinto la lettera...non parliamo di padre e figli operai..giusto per precisare...ciao martha..fa freddo! :*:*:*:*:*
 
verba_volant_dgl
verba_volant_dgl il 03/12/09 alle 17:51 via WEB
ciao....anche io come te non vedo luce,e prima di tanti altri,non 'c'è nessuna via d'uscita a questa situzione se non una...l'ultima quella finale...il popolo,ma per arrivare a questo c'è ancora molta strada da fare,e forse oggi è una strada difficilmente ripercorribile,ma che dire a volte basta una scintilla,e tutto prende fuoco,almeno questa è la mia speranza.Ciao grazie della visita
 
stella1500
stella1500 il 03/12/09 alle 18:20 via WEB
Bellissimo post che trova tutta la mia approvazione. Lo posterò su faccialibro. emma
 
Annicas
Annicas il 03/12/09 alle 18:37 via WEB
è duro da ammettere ... ma anche per me la ripresa è tutta da immaginare ... ancor prima che progettare, penso che occorra un profondo atto di rinuncia da parte di queste generazioni in vita ... rinuncia ad una cultura che ha ormai mostrato tutto il suo volto predatore e sterile, anzi fertile di impoverimento. Solo spogliandoci con tanto ma tanto coraggio possiamo interrompere questo maniacale putrescente appestato brutto vivere sociale. Difficile, ma possibile ... se ci sentiamo uniti e generosi per chi verrà ... per chi nascerà senza null'altro che il futuro che gli consegneremo. Ti abbraccio cara ora continuo la lettura del tuo spazio
 
mymuse77
mymuse77 il 03/12/09 alle 18:40 via WEB
ma credi sia impossibile ...fargliela leggere personalmente per davvero sta fantastica lettera?
 
hector67
hector67 il 03/12/09 alle 19:46 via WEB
Ma se ne andasse lui il boiardo...io rimango per cercare di salvarlo sto paese. La lettera di risposta fa giustizia a tanta tracotanza ...ben fatto!! ciao Martha :)) Ettore
 
accadere
accadere il 03/12/09 alle 22:42 via WEB
dai su che carino ha scelto per suo figlio la strada più semplice...... ancora con sta storia che il paese non merita i giovani...... che se ne devono andare...... bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa su martha non arrabbiarti...... tanto riusciremo non solo a fare andare via queste persone...ma riusciremo anche a farle sparire..... nel senso che la loro ignoranza li autodistruggerà.... però pensa suo figlio poveretto con un padre così....altro che andarsene....secondo me riuscirà dalla disperazione a studiare un modo per modificarsi il dna.... baci cinzia
 
isry
isry il 04/12/09 alle 01:54 via WEB
che dire Martha... non temo la fuga di cervelli che magari torturano le cellule alla maniera dei nazi per far sparire i malati... ho il terrore della fuga di cuori... quella mi farebbe davvero pensare. per il resto vadano pure altrove ... se i paesi fossero guidati da intelligenti senza coscienza avremmo raggiunto la robotica perfetta!
 
lotardiaz
lotardiaz il 04/12/09 alle 07:30 via WEB
ieri sentivo una ragazza che dopo laureata voleva fare il magistrato ma vista la situazione italiano ha preferito andare in svizzera e fare la cameriera purtroppo la classe dirigente della mia generazione e' stata un fallimento spero sempre nei giovani che riescano a spazzare via questo velo di ......... non esiste una parola per dirlo e che torni a farci vivere degnamente tutti GORZA RAGAZZI BAGNATECI IL NASO
 
chimicamd
chimicamd il 04/12/09 alle 11:57 via WEB
ahahahahahahahahah..bellissima risposta! ^___^ Buongiorno Martha!
 
martha76.mt
martha76.mt il 04/12/09 alle 20:30 via WEB
Per il poco tempo vi mando un abbraccio e bacione cumulativo! Augurandomi che domani invaderete con me Roma! Buon No B Day a todos! ^_____*
 
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GENIALITA' E UMANITA' NEL GRANDE EINSTEIN

 

MICETTO CHE VUOLE IMITARE QUALCUNO... :)

 

...BISOGNEREBBE ABBRACCIARSI PIù SPESSO :)

 


Il corpo è mio e decido io!

La carità comincia in casa...
e finisce in un casino.
Nel casino ho visto un re...
che ne montava due o tre.
Due escort e una mignotta...
quelle crude e questa cotta.
Che nella cotta dal bianco lino...
c'è sempre in moto un pistolino.
Pare mollo invece è duro...
come la crozza d’un canguro.
Se il canguro è pure prete...
il pontefice lo allingua alla parete.
Poi gli toglie gli attributi...
e li butta nei rifiuti. 
Nei casi più gravi lo spoglia 
della

veste...e nei casi meno gravi?

Si rivolge al gran celeste.

 

Poi che tutto sarà bonificato...
il pedofilo ne uscirà riprogrammato.

La carità ricomincia (di nuovo) in una casa...
e finisce (sempre) in un casino.

Domanda dei cento pedofili:

quando si nasce pedofili?

Risposta: quando il feto si presenta

pedofilicamente e tutti si toccano

per esorcizzarlo! 


 

GRAZIE LIBERO

 

PACE PER TUTTI!!


 

Chi vive senza follie non è savio quanto crede.

Francois La Rochefoucald

 

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