...e via discorrendo

Morde la vita


Rotola lungo il top finto marmo la mela del peccato originale e finisce la folle corsa contro la moka ancora calda. Gocce di caffè nero fuoriescono veloci posandosi sulla buccia liscia e sfumatamente colorata di rosso e giallo. Afferro risoluto il frutto dal gusto liscio e lo porto alle labbra. Annuso la sua consistenza e mi tornano scene di campi, di frutteti, di bambini che si rincorrono, di calde giornate estive e fastidiose zanzare.Spingo le mie labbra contro la mela, ora  non c'è più distanza, non c'è più differenza, non c'è più diffidenza. Le labbra si schiudono e la lingua dapprima sfiora con la punta la buccia e poi insiste con impazienza e lunghe passate intense con l'intera lunghezza mimando un passionale bacio tra due esseri incantati, miscelati come il latte e la menta, come il vino e la gassosa, come il rhum e la cola. Allontano lentamente la mela puntando con il braccio un riflesso di sole sul vetro della credenza. Un alone dorato contorna il rosso del pomo come quei tramonti infuocati nei giorni di giugno. Stringo le dita avidamente come per dimostrare il mio possesso e la mia giurisdizione e porto ancora la mela alla bocca e mordo, mordo veloce, ancora. Succo del frutto si deposita sulle mie guance e sulle dita, mordo la vita stanotte.Foto: mia.     P.S.: perdonate la bassa qualità! ;)