...e via discorrendo

Ricordi


Il tavolo in soggiorno era lungo due, forse tre metri. Per me, un bambino vivace di cinque anni, era lungo almeno dieci. Capo tavola era lui, e mai più nella vita mi è capitato di vedere l'uomo giusto al posto giusto. La guerra lo ha costretto a mille peripezie. I suoi racconti erano stupendi, ricchi di aggettivi, poche pause, riusciva a farti sentire parte della storia. A cinque anni il pallone ed il mio piede destro erano una cosa sola ma quando  lui mi chiedeva se volevo fare una partita a scopa allora mollavo tutto. I bambini erano la sua passione, lui, che era stato bambino troppo poco tempo perche divenuto orfano fu costretto a rendersi utile a chi l'aveva accolto in famiglia. Aveva a mala pena la quinta elementare ma saprebbe dar filo da torcere ad analisti e comercialisti fosse ancora qui. Il 1987 è stato un anno importante, sono sicuro che google saprebbe trovare tante informazioni utili a supporto ma purtroppo per me è stato l'anno in cui un grande uomo ha  assistito in coscienza e senza timore allo spegnersi della propria luce trovando la forza di continuare a dare consigli e speranza a chi gli era accanto. Purtroppo da bambino non ho capito bene cosa mi fosse accaduto. Quando si perde una persona cara cosa si spegne, cosa si accende, cosa ricorderemo più che altro? Nei miei occhi è sempre presente una persona dolcissima, piena di umanità, carità, capace di trovare sempre una soluzione, custode di tutte le speranze e di tutte le delusioni. Nel 1987 aveva percorso solo 67 anni, troppo pochi per non aver potuto veder crescere il bambino che giocava a scopa e tirava calci al pallone.