...e via discorrendo

La foto


Il vento, di solito si dice sia ignorante, si infila veloce come un ladro tra le mie cose, sbatte le finestre aperte sul cortile e manda in subbuglio le carte del condominio ed i miei migliori pensieri.La radio canta le canzoni degli anni settanta, il sugo ribolle in cucina e la gatta della vicina miagola a squarciagola perchè in calore. Passo il panno umido sulle cornici delle foto in bella mostra nella parete attrezzata del soggiorno. Un istante di noi, sorridenti, inconsapevoli del rischio, della responsabilità, della fiducia, del testamento, del giuramento. Volti asciutti e puliti, occhi brillanti incorniciati in un sorriso vivo e vero, spontaneo come uno starnuto, sincero come un bambino, come i bambini nati successivamente, frutto del sentimento e del desiderio. I movimenti lenti sul vetro come ad accarezzare la spensieratezza, a cacciar via la stanchezza di questi giorni nel tentativo di riportar su la leggerezza di quell'istante.Sono passati otto anni, non sono neppure tanti, ma sono stati anni intensi, giorni frenetici, ore convulse, attimi strugenti.