...e via discorrendo

Time, time please


Avete presente quel bel prato verde, un prato inglese verrebbe da dire, ed è in verità proprio un prato inglese, insomma avete presente? Immaginate di essere su una poltrona del centrale più famoso del grande slam e tra un tie break ed un ace da 123 kmh il pubblico rumoreggia. A fine game i giocatori tornano al loro posto per dissetarsi, qualcuno per svaporare lo stress armeggia con le corde della racchetta per ricomporre il logo dell'amato sponsor. Altri avidamente si fiondano su una banana, necessaria per evitare i crampi, e altri ancora semplicemente pensano agli affari loro, a come spenderanno i soldi del premio, agli autografi, al manager che succhia il 20% senza sudare. Cosa realmente balena nella mente dei tennisti nell'udire quel fastidioso - Time, time please!! - non ci è dato sapere. Sono certo che un bel - ma vacagare !! - nella lista dei pensieri possibili non può mancare. Come non può mancare un bel - jamme bell ja !! - ovviamente in tutte le lingue. Eppure quella frase ha un compito ben preciso, è un monito a realizzare, un invito a rompere la pace e di tornare a guerreggiare, un segnale inequivocabile che la quiete è il passato e che la tempesta sta arrivando veloce. Ed allora forza, mentre vi crogiuolate nei vostri pensieri, valutazioni, cazzeggiamenti vari, ditemi, cosa vi passa per la testa quando siete chiamati a fare????????? Time, time please !!!